Lo ammetto, fare colazione con Harry fu abbastanza imbarazzante. Restammo seduti in silenzio quasi tutto il tempo, l'unico rumore udibile era quello delle posate. Scambiavamo due parole ogni tanto ma le brevi conversazioni terminavano dopo qualche frase.
Non mangiai molto perché la sua presenza mi faceva sentire nervosa. Non volevo ingozzarmi come un maialino. Mangiai solo qualche pezzetto di bacon ed un piccolo pancake davvero delizioso. Mi chiese se ne volessi ancora ma rifiutai anche se avrei voluto mangiare tutto ciò che avevo avanzato.
Successivamente Harry andò a farsi una doccia, allora mi sedetti sul divano in salotto accoccolata nella morbida coperta per guardare uno dei miei cartoni preferiti su Netflix.
I miei occhi erano incollati allo schermo ma non riuscivo a concentrarmi su ciò che stava succedendo. Non smettevo di pensare ad Harry. Più di tutto continuavo a pensare alla protuberanza nelle sue mutande. Non avevo mai visto le parti basse di un uomo prima di allora e realizzai quanto Harry avesse ragione riguardo la mia innocenza. Mia mamma mi aveva tolto dal corso di igiene perché credeva che imparare qualcosa in ambito sessuale mi avrebbe messo in testa strane idee e desideri perversi. Perciò non sapevo assolutamente nulla sul sesso eccetto quello che alcuni miei amici infantili mi avevano raccontato.
Mentre stavo per finire un episodio Harry scese in salotto con i capelli bagnati ma completamente vestito. Indossava una maglietta nera e degli skinny jeans neri. I piedi erano coperti da delle calze nere, come sempre. Mi spostai non appena si sedette accanto a me con i capelli umidi e freddi.
"Non farmi bagnare per favore!" mi lamentai spostandomi il più velocemente possibile.
Ridacchiò, evidentemente per ciò che avevo detto, e lo guardai con un'espressione confusa.
"Cosa c'è di divertente?" Chiesi.
"Niente. Solo quello che hai detto." Rispose con un ghigno ancora stampato in volto.
"In che modo potrebbe mai essere divertente?"
"Vedi? Sei chiaramente innocente." Rispose. Non era un'informazione nuova quindi lo lasciai fare per questa volta.
"Oddio Harry! Essere bagnata non è inappropriato!" Gli colpii scherzosamente il braccio ma mi si ritorse contro quando tese il muscolo e le mie nocche si scontrarono con il suo bicipite duro. "Hey! Fa male, lo sai!" Borbottai.
"Hey! Allora non picchiarmi." Rispose scimmiottandomi. "Lo dirò a tua madre." Mi sfidò dimenando le sopracciglia in modo scherzoso.
"Ti prego non farlo!" Piagnucolando per stare al gioco.
"Allora non colpirmi, piccolina."
"Non sono piccola."
"Si lo se."
"Ah si? Beh, tu sei vecchio."
"Almeno non sono piccolo."
"Non sono piccola!" Incrociai le braccia e Harry mi fece la linguaccia. Cercai di spingerlo via ma era troppo forte.
"Non riesci nemmeno a spostarmi." Mi derise incrociando le braccia a sua volta.
"Si che riesco!" Lo assicurai. Usai tutta la forza possibile per provare a muoverlo ma non ci riuscii.
Provai ad appoggiare la schiena contro di lui spingendo con le gambe dall'altra parte del divano ma ancora non funzionava. Tutto ciò che ottenni fu una schiena bagnata a causa dei suoi ricci inzuppati.
"Ora sono bagnata." Gemetti risedendomi composta, il più lontana possibile da Harry.
"Smettila di dirlo." Mi suggerì. Tuttavia il suo sorrisetto mi faceva pensare di non doverlo prendere sul serio.
"Perché? Che c'è di male?"
"Non posso dirtelo, sei troppo piccola."
"Ma ho diciassette anni!"
"Troppo piccola, amore." Mi guardò attentamente e subito mi sciolsi in una pozzanghera di farfalle.
Harry mi si sedette accanto e mi prese il viso con una delle sue grandi mani. Mi fissò per un secondo prima di parlare. "Inoltre credo che tua madre rimarrebbe delusa se sapesse che ti insegno un sacco di cose indecenti."
Afferrai il suo polso e gli spinsi via la mano. "Non sono piccola."
"Sì, lo sei. Non discutere con me." Mi ordinò con un'espressione che mi suggeriva di dargli ascolto. La sua faccia ora era strana.
Le sue labbra formavano una linea priva di espressione, lo stesso le sopracciglia che non si curvavano più allegre. I suoi occhi si spensero e io improvvisamente mi ricordai la notte precedente, quando li era arrabbiato per il fascicolo.
"Scusa." Borbottai, sentendomi un po' spaventata dal ragazzo accanto a me che stava osservando ogni mia emozione, ogni emozione che era svanita dal momento in cui svanirono anche le sue.
"Sei spaventata." Disse. Io scossi subito la testa, negando l'evidenza.
"No, non lo sono. Solo sembri arrabbiato e non so perché."
Harry mi strinse il polso come già aveva fatto. "Il tuo battito è accelerato, gli occhi sono pieni di preoccupazione, e le tue guance si stanno arrossando. Sei spaventata, perché?"
"Non sono spaventata."
"Non mi mentire."
"Ho solo un po' di paura perché non voglio che ti arrabbi con me," Sussurrai ed Harry rispose con un sospiro.
Mi prese il viso tra le mani e pensò per un secondo. Le sue labbra carnose mi stamparono un bacio sulla fronte. Arrossii e sentii un formicolio lungo tutto il corpo, pesino in posti in cui non sapevo di poter provare certe sensazioni.
"Sei la mi piccolina ora e devo prendermi cura di te."
STAI LEGGENDO
Play Date // H.S // Italian Translation
FanfictionTraduzione italiana della storia Play Date di @LukeHemoji https://www.wattpad.com/story/74371036-play-date-h-s // "In which an inexperienced teenage girl falls into a deep pit of little space."