Purtroppo o per fortuna nel mio ufficio non ci sono le tende, così vengo abbagliata dai primi raggi di sole che riescono ad illuminare la stanza, e sono costretta a svegliarmi.
Le mie palpebre faticano ad adattarsi alla luce, si aprono e si chiudono freneticamente, prima di mettere a fuoco... ma quando lo fanno, subito un sorriso si impossessa delle mie labbra.
Sono distesa sul divano e tra le mie braccia c'è la donna più bella del mondo, Clarke, la mia Clarke... che si sta stringendo forte a me, mentre dorme ancora serenamente.
Non credo di aver mai dormito così bene in tutta la mia vita, soprattutto dopo una sbronza. Non ho neanche mal di testa, il che ha veramente dell'incredibile. Probabilmente l'amore che ho tra le mie braccia è un toccasana.
I flash della scorsa notte invadono i miei pensieri. Ripenso alla nostra discussione, a tutto il tempo che abbiamo sprecato, alle emozioni che ho provato mentre facevamo l'amore, ed un pensiero su tutti si fa spazio dentro di me.
"Io ti amo Clarke... credo di averti sempre amata", le sussurro sfiorandole la fronte con le labbra per un tenero bacio.
"Come scusa? Potresti ripetere... credo di non aver capito bene!", esclama con il sorriso sulle labbra e gli occhi ancora chiusi.
"Ma allora stavi fingendo di dormire? Piccola canaglia, adesso per punizione ti faccio il solletico".
"No, ti prego il solletico no... Lexy... non ti azzardare, sai?!".
"Troppo tardi!"
Mi avvento sui suoi fianchi, conoscendo benissimo i suoi punti deboli, e comincio a torturarla finché non mi chiede pietà.
"Ti prego amore, basta... mi arrendo ... farò penitenza, tutto quello che vuoi...".
Mi ha chiamato amore? Mi blocco all'instante sorridendo come una deficiente. E così bello sentire uscire quella parola dalle sue labbra. Credo di non essere mai stata più felice di così.
"Ok, va bene. Tregua... e comunque mi sembra un buon compromesso... studierò la penitenza...".
La stringo a me baciandole la testa.
"Clarke, scusa mi è sfuggito un particolare, ma com'è che mi hai chiamato poco fa?".
"Lexy... perché?", cerca di fare la finta tonta.
"Vuoi che ricominci con il solletico?".
"No ti prego... ok, ok, ti ho chiamato amore. Ti piace?".
"Sì, mi piace, ma tu mi piaci di più!".
"Visto che siamo in vena di confidenza, tu cosa hai sussurrato mentre pensavi che io dormissi? Sai, ho difficolta a ricordarlo...".
"Eh no... mi dispiace, ma Paganini non ripete!", sorrido divertendomi un po'.
"Che strano... ieri sera mi sembrava di aver fatto l'amore con una certa Alexandra Woods e non con un tale di nome Paganini, forse ho commesso un terribile errore", replica, mettendo un broncio adorabile.
"Non ti azzardare a rinnegare la notte scorsa, stata la più bella della mia vita... ok, ok, hai vinto! Ti amo Clarke Griffin, credo di averti amato sin dai tempi del liceo. Sei sempre stata l'unica per me, tu, solamente tu. Ero terrorizzata all'idea di perderti, ma ora non lo sono più. Ti amo Clarke... Ti amo".
Si tira su per guardarmi, e vedo che i suoi occhi, proprio come i miei, sono lucidi.
"Ti amo talmente tanto Lexy, che non credo sia possibile amarti di più. È vero abbiamo sprecato tantissimo tempo a rincorrerci, ma ora siamo insieme, e credermi tesoro, non ho intenzione di mollarti un attimo... credo proprio che diventerò il tuo incubo... fra qualche settimana sarai talmente stanca di me che sono quasi certa che mi licenzierai".
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My Best Friend... My Everything
FanfictionAlexandra Woods è a capo della più grande rivista di moda di New York: la Polis Magazine. È una affermata donna d'affari che si è fatta da sé. Nonostante questo, ha mantenuto il suo lato umano e sensibile, infatti non è né arrogante né presuntuosa...