Era mattina e dalla finestra coperta dalla lunga tenda nera filtrava un pó di sole, non ci poteva credere. Uno strano calore gli accarezzava parte del braccio scoperto e del viso, ad Hogwarts gli avrebbe dato fastidio data la carnagione delicata, ma lì, al Manor, dove ormai si viveva nella più totale oscurità, solo qualche candela a rendere ancora più spettrale il luogo che lo ha visto crescere, non poteva far a meno di bearsi di quel lieve calore. Non aveva il coraggio di alzarsi neanche quella mattina. Pensava ai vari cambiamenti che il Manor aveva subito nel giro di quando?? Non lo ricorda. Intanto impertinente il raggio di sole continuava ad accarezzarlo. Socchiuse gli occhi e sotto le palpebre vide la grande recinzione che divide il Manor dalle altre terre, i pavoni bianchi che camminavano e ogni tanto aprivano la coda in un modo tanto elegante che lui si perdeva a osservarli, dovrebbe avere ancora qualche disegno che fece da bambino. Non sapeva effettivamente se i pavoni fossero spariti o semplicemente era lui a non avere più le forze di guardare quel luogo come faceva una volta. Il roseto che veniva coccolato dai raggi di sole, quel roseto che Narcissa tanto amava e di cui si prendeva cura personalmente sporcandosi di terra il viso candito, ridendo alle smorfie di disapprovazione del marito. Il roseto era stato distrutto dal Lord in persona e le risate della mamma, sospirò, era una vita che non le sentiva e avrebbe pagato oro. Poi pensò al giardino, si divertiva a togliere le scarpe e a correre con suo padre che urlava e sua mamma che lo incoraggiava. Sorrise a quei ricordi, era un discolo. Entrò nel Manor con la mente e lo vide luminoso, non l'antro buio che da qualche mese vedeva ogni giorno. Sbuffó al pensiero e aprì piano gli occhi, il sole non lo accarezzava più e si sentì di nuovo solo. Guardò il soffitto del grande letto a baldacchino e ripensò alle parole del padre la sera prima
"Porta un qualsiasi mago o strega al Manor stasera dopo la ronda, il Signore Oscuro vuole che anche tu abbia il marchio."
Non era una richiesta, lo sapeva bene, suo padre non chiedeva mai nulla, lui ordinava. Ripensò agli occhi tristi della mamma e gli veniva da piangere ma, dannazione era Draco Malfoy, non poteva piangere, non doveva. Pensò di chiamare Narcissa e chiederle di scappare ma nello stesso momento in cui lo pensò eliminò quel pensiero dalla mente, il Lord li avrebbe uccisi o peggio avrebbe ucciso Cissy davanti ai suoi occhi per colpa sua. Doveva proteggerla, doveva fare ciò che suo padre non era stato in grado di fare per tutti quegli anni. Si alzò già stanco della lunga giornata che lo attendeva, scese lentamente le scale beandosi ancora dell'illusione della libertà poi, a pochi passi dalla sala da pranzo, la realtà gli piompó addosso come un macigno. Bellatrix litigava animatamente con Lucius, lo chiamava vigliacco e lui sorrise senza farlo notare a nessuno. Fino ad ora aveva difeso suo padre ma si rese conto che tutti avevano ragione era un vigliacco della peggior specie. Salutò con un cenno zia Bella e Lucius e andò a baciare sulla fronte la madre. La trovava bellissima nonostante quegli ultimi mesi le avevano portato via parte della sua eterea giovinezza. Mangiò silenziosamente ascoltando le discussioni. La giornata passò come sempre ma quel giorno pareva che le ore passassero sempre più veloci nella sua stanza a leggere libri di magia oscura. Ogni tanto entrava Narcissa per incoraggiarlo e chiedergli perdono piangendo, lui la stringeva e cercava con tutte le sue forze di restare serio anche se ciò gli costava tanto. Poi finalmente, o purtroppo, il Lord chiamò a se la famiglia Malfoy nel suo antro.
"Giovane Draco, -il ragazzo rabbrividí al tocco della mano scheletrica sul suo braccio- stasera diventerai uomo e MIO Mangiamorte -nella sala risolini e ghigni- uscirai insieme a Zabini -Blaise, il suo compagno di misfatte, uscì dalle fine come un capretto sacrificale pronto per il suo massacro- da lui non pretendo nulla ma da te giovane Malfoy pretendo un mezzosangue, ancora meglio un sanguemarcio da poter torturare e uccidere e ora andate."
I due si guardarono negli occhi e in pochi secondi si smaterializzarono lontano da quel viscido essere. Non parlarono di nulla ma entrambi sapevano ciò che pensava l'altro. Si sentivano quasi liberi finché non videro altri Mangiamorte non lontano da loro.
"Ci seguono" fece notare -Blaise
"Non si fidano" lo corresse DracoBlaise stava per dire qualcosa quando Draco lo zittì con la mano, un ragazzino, poteva avere 11 anni, li stava guardando spaventato. Non sarebbe scappato e Draco iniziò ad avvicinarsi per poterlo prendere. Sembravano chilometri tanto camminava lento
*Scappa stupido* pensava *verrai ucciso* si sentiva un mostro, poi quando fu a pochi passi da quel corpo esile vide un'ombra arrivargli addosso.
Era a terra quando si rese conto che una ragazza gli stava addosso e aveva lo sguardo furente ma allo stesso tempo sorpreso, non ci mise molto per capire di chi si trattasse e quasi trattenne il respiro
"Granger" sibiló ora più arrabbiato, lei non si mosse e vide il bambino scappare insieme a qualcun'altro.
"Vattene" gli ordinò poco prima di vedere i due Mangiamorte avvicinarsi "stupida" le sussurrò all'orecchio dopo che la buttò malamente a terra e le teneva i polsi *perdonami* pensò quando la vide andare via ammanettata con un incantesimo.
La guardò, era seria e la bocca serrata. Si rese conto che non avrebbe urlato, non avrebbe chiesto pietà e dentro di lui iniziarono a emergere sentimenti contrastanti
Odio: era la persona che odiava di più
Tristezza: non l'avrebbe più vista
Rammarico: sarebbe stata brutalmente torturata e poi uccisa
Rabbia: avrebbe dovuto scappare
Ribrezzo: era un vigliacco come suo padre.Guardò Blaise e si smaterializzarono al Manor dove li accolse un felicissimo Lucius
"Bravo figlio mio, quando gli é arrivata la notizia il Signore Oscuro era così soddisfatto che non solo ti renderà un Mangiamorte a tutti gli effetti ma sarai soprattutto uno dei suoi più intimi"
*Che schifo* guardò la madre e le sorrise per darle speranza.
Intanto nelle segrete del Manor Hermione guardava la fatiscenza e pensava alle parole di Fred
"Vengo pure io, devo proteggerti"
"Fred sto bene andrà tutto bene e sarò a casa prima del buio"
"Sta attenta"
"Starò attenta"
"Ti amo"
"Ti voglio bene"Una lacrima solcò il suo viso, avrebbe tanto voluto dirgli ti amo, se ne rendeva conto solo ora.
*Addio Fred. Ti amo*
Pensò sapendo di essere condannata a morte.Ora le bruciavano gli occhi e quando si rese conto di essere sola si lasciò andare alle lacrime, ma non era l'unica altri due ragazzi piangevano uno se ne vergognava l'altro era disperato.
STAI LEGGENDO
Tutta un'altra storia
FanfictionAVADA KEDAVRA Harry non era un Horcrux, Harry era... Dramione-Fremione forse una pazzia!! 😀😀 Mi farebbe piacere sapere cosa ne pensate così ho più voglia di aggiornare 😉😉 É la prima ff scritta qui