Pov's Sophia
Feci immediatamente il giro del bancone, afferrai Peter per il gomito e lo trascinai nel retrobottega. Se Matteo lo vedesse in queste condizioni mi licenzierebbe su due piedi, senza pensarci due volte.
Appena entriamo nel retrobottega dò di matto.
«Tu ora mi spieghi! Tu ora mi spieghi cazzo!» sbraitai come una pazza mentre mi dirigevo all'armadietto del pronto soccorso prendendo il disinfettante e delle garze.
«cosa diavolo vuoi che ti dica Sophi?»
«Peter ti ha appena tirato un pugno e vuoi che io me ne stia qui all'oscuro di tutto?»
Annuii più volte col capo e quel gesto mi fece infuriare ancora di più.
«no cazzo Peter pretendo di sapere! »
«Sophi tu devi rimanere fuori da tutta questa merda»
«e invece ci sono dentro, dentro fino al collo! E non sbuffare cazzo» dissi premendo violentemente la grazia impregnata di disinfettante sul lato delle sue labbra.
«cazzo Sophi fai piano! Brucia tantissimo!»
«Non frignare e spiegami»
«uff... E vabene Sophi ma ti dirò solo il necessario! Raul è il capo della nostra gang avversaria »
«oh... Aspetta, COSA? GANG?»
«ehm si»
«TU FAI PARTE DI UN'ASSOCIAZIONE CRIMINALE CRISTO DIO! »
«non è che ne faccio parte, la dirigo io»
«OH DIO, ORA SI SPIEGA TUTTO CAZZO, CAZZO CAZZO DOVEVO CAPIRLO PRIMA SONO COSÌ STUPIDA!» dico gridando
«Sophi...»
«No Sophi un corno!» dissi tirando i miei piccoli e insignificanti pugni sul suo petto «potevano uccidermi! Dio santissimo!»
E mentre continuavo ad imprecare in tutte le lingue del mondo vidi sul suo viso aprirsi un sorriso sbilenco, uno di quei sorrisi che fanno paura, quelli che non promettono nulla di buono.
«non guardarmi così Peter cosa ti sta passando per la testa ?»
«Oh Sophia l'hai detto tu stessa che ci sei dentro fino al collo»
Deglutii.« si e quindi?»
«bene potresti tornarci molto utile sai?»
«come? Cosa? Sei impazzito? Io non ci sto in questa merda, no cazzo!»
Mi spinse contro il muro bloccandomi le mani, «Eh no cara Sophi! Tu sei entrata nella tana del lupo ed io ho una voglia matta di vendicarmi! »
«vendicarti Peter ..?»
«SI. Vendicarmi, vendicarmi di quel bastardo, di quel figlio di puttana! Vendicarmi per la ragazza che ho amato, vendicarmi per tutte le volte che la sua gang ha vinto contro la mia, vendicarmi per i miei amici!» disse tutto d'un fiato e d'ora il suo petto non faceva altro che alzarsi e abbassarsi velocemente.
«Achille sta male Sophi, non so se si riprenderà o se morirà, è il mio migliore amico ed io so che tu vuoi vendicarti per Achille, lo so che lo vuoi...» disse in soffio sul mio viso.Ed è vero lo volevo. Al solo pensiero di Achille ferito sentivo la rabbia montare dentro di me.
"Sentii bussare alla porta e mi precipitai ad aprire.
«C'è Peter ?»
«no è uscito e non si quando tornerà»
«bene allora vorrà dire che aspetterò» disse mettendomi di lato ed entrando nel nostro appartamento.
«Achille! Hai davvero intenzione di aspettare qui?»
«Si»
«Dannazione! Ho da fare! Chiamalo e va da lui!»
«Da fare eh? E con chi se si può sapere?»disse guardandomi con malizia dal basso verso l'alto «
Dai Sophi smettila di sbavare»
«non sto affatto sbavando»
«sì certo ed io sono Cenerentola»
Sbuffai e mi diressi nel minuscolo bagno per continuarmi a prepararmi.
Vorrà aspettare qui ? Ma chi crede di incantare con questa stronzata? So benissimo che vuole darmi fastidio. Perché sono sicura che vuole darmi fastidio e tenermi sotto occhio solo perché Peter glielo ha ordinato per l'ennesima volta. Bene. Allora non gli rendere le cose semplici. Soprattutto perché sono stanca di questa situazione.Accesi nuovamente la musica sul mio cellulare e iniziai a mettere il mascara per rendere le ciglia più folte possibile.
Mentre passavo per l'ennesima volta il gloss sulle labbra e con la coda dell'occhio spiavo Achille appoggiato sullo stipite della porta del bagno mentre mi guardava con aria divertita partì una delle mie canzoni preferite: SHAPE Of You di Ed Sheeran.
Ed iniziai a canticchiarla mentre sceglievo quale vestito indossare.
«lo sai che è inutile prepararti vero? Perché non uscirai da questa casa per incontrare Mark, quello sfigato del tuo ragazzo» disse beffardo con un ghigno stampato sul volto.
Avrei voluto rispondere "si certo e sarai tu ad impedirmelo giusto?" Ma mi trattenni e continuai ad ignorarlo e continuai a canticchiare ad alta voce.
«The club isn't the best place to find lover, so the bar is were I go... Mmmh... Me and my friends AR the table doing shots, drinking faster and then we talk slow... Come over and start up a conversazione with me and trust me I'll give it a chance now...» continuai a canticchiare sommersa nella scelta dell'abito fin quando non vidi La figura di Achille avvicinarsi sempre più con uno sguardo malizioso. E nonostante la mia timidezza non riuscii a distogliere i miei occhi dai suoi. Da quei bellissimi occhi verdi. Verdi come la speranza.
In meno d'un paio di passi annullò la distanza tra di noi. Avendo così i nostri visi a meno d'un palmo di distanza.
«...Girl, you know I want your love, your love was handmade for somebody like me...» canticchiò ad un passo da me
«Continua a cantare dai» disse con voce più roca
«come on now follow my lead...»
Ma non mi lasciò continuare la canzone. Annullò le distanze poggiando le sue labbra sulle mie chiedendomi l'accesso che io diedi immediatamente.
Fu un bacio pieno di passione, di emozioni, uno di quei baci che vogliono dire tante di quelle cose che a parole non avrebbero senso.
Si allontanò da me lentamente e mi sussurrò nell'incavo del collo:«I'm love with the Shape of you, we push and pull like a magnet do ... Although my heart is falling too, I'm in love with your body»"Ricordai il nostro primo bacio e sentii la rabbia divamparsi nel mio cuore. Si. Io volevo vendicarlo. E l'avrei fatto.
«visto?» la voce di Peter mi riportò alla dura realtà, a noi due nel magazzino del locale in cui lavoro e non nella mia cameretta con Achille. Sospirai.
«Lo sapevo che avrei potuto contare su di te Sophi » disse Peter
«ovvio» risposi io schioccando la lingua.
Di certo non avrei permesso a quel cazzone di mio fratello di farmi rimanere ancora all'oscuro di tutto. Da questo preciso istante dovrò aiutarlo e spero di non fare qualche assurda cazzata. Ma so già che mi infilerò in guai grossi.
«Bene ora se non ti spiace caro fratellino dovrei tornare a lavorare»
«d'accordo, ci si vede a casa» disse lasciandomi un leggero bacio sulla guancia ed incamminandosi verso l'uscita.Tornai di là, dietro il bancone e mentre risciacquavo le tazzine da mettere in lavastoviglie fui talmente assorta nei pensieri tanto da non sentire la voce di Helena chiamarmi.
«Mmh si? Scusami Helena ma ero distratta»
«questo lo vedo» disse con un sorriso stampato in volto
«come mai tutta questa allegria?»
«Beh vedi sta sera ho un appuntamento così ecco... Volevo chiederti se ... Per caso... Magari...»
«Dio Helena arriva dritta al punto» dissi ridacchiando
«E vabene! Ecco beh volevo chiederti se sta sera potresti fare tu il mio turno»
«certo »
«davvero?»
«si davvero» dissi sorridendole
«ma io ti amoooooo»
«mi amerei anche io onestamente» e così dicendo scoppiammo in una fragorosa risata che mi distolse i centinaia di pensieri che offuscavano la mia mente.
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I migliori anni del nostro mitra
Romance«Solo coloro che vincono fanno battaglie e solo i potenti ne traggono vantaggio» disse «Che vuoi dire Raul?» chiesi aggrottando le sopracciglia «Che Peter ha vinto una battaglia e non la guerra. E sai perché? Perché tu sei mia, ed è questo il mio v...