Pov's Raul
Stavo ancora guidando per tornare a casa mia, quella merda di edificio era molto distante dal centro della città. Aprii il pacchetto delle sigarette e ne presi una, sbuffai profondamente, presi una sigaretta e l'accesi.
«Chiudi il finestrino si gela» esclamò Luca dai sedili posteriori
«ti conviene chiudere quella
Bocca immediatamente» lo avvertii ero teso e nervoso.
«qualcuno qui è mestruato» disse ridacchiando Chris
Continuai a sbuffare e a fumare lentamente.
«dici che è svenuta?»
«Chris si è addormentata! Come cazzo fa a svenire senza motivo»
«che so magari lo spavento »
«e poi perché la stiamo portando a casa con noi?» chiese cautamente Walter che fino a quel momento aveva tenuto la bocca chiusa e sinceramente avrei preferito che continuasse a tenerla chiusa.
«occhio per occhio, dente per dente» dissi con un ghigno sulla facciaArrivammo a casa e dovetti prendere Sophia in braccio dato che non dava nessun cenno di vita. Dio mio la prima ragazza che incontro che abbia un sonno così profondo.
Ma per la tensione di esser stata rapita non dovrebbe stare sveglia?Non mi sembrava il caso di lasciarla dormire sul divano, così mi diressi verso il piano superiore. Non l'avrei fatta dormire nella camera di Luca o degli altri anche se la casa era quasi sempre solo per me, decidi di portarla in camera mia. Ignorando le battutine dei ragazzi.
«Si dacci dentro sta notte eh»
«Mi raccomando non troppi rumori stanotte qui c'è qualcuno che vuole dormire» dissero ridendoL'adagiai lentamente sul letto e io mi sdrai al suo fianco. Rimasi a fissarla immobile. Aveva una bellezza davvero particolare e non riuscivo a capire come una come lei potesse stare con Peter. Il solo pensiero di loro due assieme mi dava il voltastomaco.
*geloso?*
No non sono geloso. Dio nemmeno la conosco. Uff, che diamine mi ritrovo a pensare.
Devo solo concentrarmi sul mio piano. Peter deve soffrire.*pero è molto carina*
Beh si lo è. Continuai a pensare osservandola dormire beatamente nel mio letto. I lunghi capelli castani le ricadevano sulle spalle e eccetto per alcune ciocche che le coprivano il viso. Era davvero bella continuavo a pensare nella mia mente.
Le accarezzai cautamente i capelli e sentii un brivido. Fu questione di un attimo e mi ritrovai con gli occhi lucidi a ripensare a lei... Giulia. La mia bellissima Giulia. Era andata via da me per colpa di quel coglione di Peter. L'ha portata via da me ed ora è troppo tardi.
Mi ritornò in mente l'immagine di lei, sull'asfalto. No non ce la facevo. Mi ritrovai a piangere come un bambino.Peter l'avrebbe pagata.
Ripetei mentalmente questa frase fino ad addormentarmi.
POV'S Sophia
Sentii una luce debole colpirmi gli occhi, aprii piano piano le palpebre continuando a sbatterle ripetutamente fino a mettere a fuoco.
Mi trovavo in una camera da sola.
La camera era moderna, con pareti nere e mobili bianchi. Mi alzai dal letto e andai vicino al comò bianco situato di fronte al letto. Notai delle foto, ma una mi colpì particolarmente: ritraeva una ragazza bellissima che sorrideva. Aveva un sorriso magnifico e due occhi verdi da far invidia. Notai poi altre foto che ritraevano un ragazzo. E solo allora notai gli occhi azzurri del ragazzo della foto, che guarda caso mi ricordavano proprio gli occhi del ragazzo di ieri.
Aveva un passamontagna certo, e non avevo potuto vedere il suo volto ma questi erano i suoi occhi, ero sicura che questo ragazzo nelle foto fosse lui.Nonostante fossi piena di paura decisi di uscire dalla camera in cui mi trovavo. Aprii la porta lentamente e vidi un immenso corridoio con altre porte bianche, tutte chiuse.
Attraversai il corridoio e scesi le scale, ritrovandomi così in una cucina enorme con dei ragazzi che facevano colazione allegramente e altri due che giocavano a Fifa.
Feci un colpo di tosse per far capire loro che li c'ero anche io.
Il ragazzo biondo mi fissò e disse «dai fai colazione, il caffè è già pronto, il latte è in frigo assieme al succo i biscotti sono lì » Fini la frase indicando il pacco di biscotti sul tavolino davanti alla TV dove due mori continuavano a giocare.
«comunque io sono Luca» si presentò il biondo, notai che era molto carino ma anche gli altri due non erano male, e poi continuò dicendo « mentre loro sono Christian e Walter » disse indicando i due sul divano che mi fecero un cenno più che cordiale.
«ah, io sono » ma non mi lascio terminare la frase
«Sophia, giusto?»
«ehm si» dissi timorosa
E solo allora vedi scendere un altro ragazzo. Era magnifico nella sua maglietta bianca aderente e nei suoi jeans neri. Aveva folti capelli neri e due occhi azzurro cielo.
Era lui. Era davvero bello.
Al contrario degli altri ragazzi però non si presentò, mi ignorò completamente superandoli per arrivare alla caffettiera e versarsi un po di caffè nella tazza.Decisi di fare colazione, non mangiavo da ieri a pranzo e poi ero sicura che non mi avrebbero avvelenata, d'altronde se avessero potuto uccidermi lo avrebbero potuto fare benissimo ieri sera. Quindi forse dopotutto non avevano proprio brutto intenzioni no?
*si certo però ieri hanno sparato a un ragazzo*
Beh magari mi hanno portata via per salvarmi, sperai con tutta me stessa.
Neanche finii di bere la mia tazza di latte e cereali che sentì il moro rivolgersi a me.
«muoviti dobbiamo andare»
«andare?»
«si andare, ti riporto a casa, così il tuo Peter potrà riaverti, sai credo proprio che abbia avuto proprio un- bellissima paura ieri» disse con un ghigno
Ma non mi curai di rispondere, mi alzai semplicemente dalla sedia e lo seguii fino alla porta. Scendemmo nel parcheggio e salimmo in macchina.Nell'auto sovrastava il silenzio più assoluto.
« come ti chiami?» chiedi prima ancora di rendermi effettivamente conto di aver aperto bocca
«Raul» rispose brusco
«ehm senti.. Non è che potresti spiegarmi ...»
Mi interruppe.
«dio stai fottutamente zitta non ti spiegherò proprio un bel niente!»Cioè lui mi aveva praticamente rapita, portata in una casa per una notte ed ora mi stava portando a casa senza alcuna spiegazione? Cioè ero io qui quella a non essere normale? Non credo proprio.
«bene. Allora vedi farmi scendere immediatamente! Ci torno da sola a casa!»
Non se lo fece ripetere due volte, fermò l'auto e io scesi velocemente sbattendo con più forza che potessi, facendolo infuriare, poi diede gas e sparì dalla mia visuale.POV'S RAUL
Quella ragazzina era davvero irritante. Cazzo. Molto probabilmente era per questo che stava con Peter, due irritanti del cazzo. Ecco cosa formavano insieme.
Ero nervoso. E conoscevo un solo modo per togliere la tensione.
Mi presentai a casa di Lucy, senza preoccuparmi se avesse da fare, perché per me avrebbe disdetto qualunque cosa. Mi aprii in fretta e appena mi vide mi salto subito addosso.Mi condusse fino al divano e dieci minuti più tardi i nostri abiti erano sparsi per terra e lei continuava a succhiare senza sosta. Ci sapeva fare ma d'altronde faceva la puttana. Tornavo sempre da lei, quando ero nervoso, quando ero arrabbiato mi ritrovavo a scopare con lei. Anche quando litigavo con Giulia... Al suo ricordo feci spostare in mediamente la testa di Lucy dalle mie gambe mi vestii velocemente ed uscì fuori e decisi di passeggiare fino al parco per schiarirmi le idee.
Sapevo di provare ancora qualcosa per Giulia e sapevo che dovevo rassegnarmi ma era difficile più difficile di quanto credessi. Il suo ricordo fa male come non mai. Il pensiero di non poterla più riavere mi faceva star male. E senza volerlo mi ritrovai a piangere. Era la seconda volta che nel giro di ventiquattr'ore piangevo. Mi sentivo un rammollito e questo non faceva altro che peggiorare la situazione.Mi siedo su una panchina a fumare in pace quando noto una ragazza correre. La guardo ed è proprio lei: Sophia.
Noto che sta piangendo così decido di rincorrerla. Riesco a raggiungerla e d'istinto l'abbraccio. Rimaniamo in quella posizione non so nemmeno per quanto, ma lascio che sfoghi le sue emozioni.
Alza il viso per guardarmi negli occhi e solo ora noto un livido violaceo intorno al suo occhio.
Livido che sta mattina non aveva.
«Sophia che è successo ?»
Ma lei non rispondeva, continuava a fissarmi in silenzio con le lacrime che scorrevano sul suo volto.
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I migliori anni del nostro mitra
Romance«Solo coloro che vincono fanno battaglie e solo i potenti ne traggono vantaggio» disse «Che vuoi dire Raul?» chiesi aggrottando le sopracciglia «Che Peter ha vinto una battaglia e non la guerra. E sai perché? Perché tu sei mia, ed è questo il mio v...