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Com'è dura la vita, questa vita amara, un giorno avevo il cuore che scoppietava gioia e amore, e quell'altro avevo solo vuoto dentro, come poteva essere così ingiusta la vita? Sembra passato un secolo senza vederla, senza toccare i suoi capelli lisci e morbidi, invece sono passati tre anni, tre lunghissimi anni, ci sentiamo tutti i giorni, le scrivo tutti i giorni, ma non è lo stesso, una parte di me vuole vederla con tutto il cuore, vuole sapere che fa per tutta la giornata, se sono nei suoi pensieri o no, ha conosciuto un'altro? Ha pomiciato con un'altro? Non può essere, me l'avrebbe detto, sa cosa sto passando e non credo che può farmi una carognata del genere.

Ora abbiamo sedici anni, i nostri ormoni impazziscono d'avanti all'altro sesso, ma so che un giorno tornerò da lei, è questo che mi fa andare avanti, rifiuto tutte i flirt delle altre ragazze e ce ne sono tante, ma nessuna è come lei.

"Allora mi senti?" Mi risveglio dal mio stato di trans e rivolgo la mia attenzione a colei che si è permessa di disturbare i miei pensieri

"Che c'è" la mia voce suona indispettita , ma non me ne frega più di tanto

"Ti stavo dicendo che stasera ci sarà una festa, e ci andiamo insieme" rivolto gli occhi verso l'alto per la disperazione,e questera? Pensavo peggio

"Okay! Ti vengo a prendere alle nove, dove ci sarà la festa?" Domando, una bella festa sarà l'ideale per distrarmi, non faccio altro

"A casa di Dowson" perfetto! Penso con disprezzo.
Dowson, il ragazzo più pervertito e popolare della scuola ma una cosa la sa fare meglio di tutti, organizzare feste, no semplice feste da scolari deficienti, feste da capogiro e tutti sono invitati anche i più sfigati della scuola

"Perfetto!" Rivolgo ancora una volta l'attenzione al mio libro di storia e prendo appunti

"Così non penserai ancora alla tua dolce Nina!" Mi blocco, mi giro lentamente e gli do uno sguardo diabolico che lei percepisce al volo, chiudendosi la bocca e girandosi dalla parte del professore.

Gli ho detto mille volte di non nominarla, ma lei che fa? Non mi sta mai a sentire.

Ginevra sa tutto di lei, la conosco da quando sono qui, un giorno sono andato a fare una passeggiata al parco di fronte casa mia, per schiarirmi le idee, stavo camminando senza guardare un punto preciso, che lei mi si è scontrata contro con la sua bici.

Finiscono le ore infernali della scuola e vado dritto a casa, salgo le scale del mio portico ed entro, un odore delizioso invade le mie narici e capisco subito che cos'è! Arrosto e patate, gnam!

"Mamma sono a casa!" Urlo appendendo il mio giacchetto e riponendo la mia borsa sul divano

"In cucina!" Risponde, non avevo dubbi, con tutto il casino che sta facendo, già mi immagino tante pentole da lavare, entro in cucina e la vedo tutta concentrata a saporire l'arrosto con il suo grembiule rosa a palline, che solo lei può trovare ridicoli grembiuli e metterli come se la cosa fosse normale

"Tesoro tutto bene a scuola?" Ogni giorno la stessa domanda e io ogni giorno gli dico la stessa risposta

"Tutto bene, papà?" Si gira guardandomi con quel sorriso forzato, e già so la sua risposta

"Non dirmelo, riunione improvvisa" già avevo capito che anche oggi lui non c'era, per il semplice motivo che mamma aveva apparecchiato per due

"Si farà perdonare" mi dice con dolcezza girandosi verso il lavello per lavare quelle pentole sporche

"Come no!" Dissi sussurrando, con un pizzico di malinconia, mia madre si girò e mi chiese cosa avevo detto, ma feci finta di niente, non sopportava quando facevo l'antipatico e non volevo discutere anche oggi.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Feb 27, 2017 ⏰

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Amore infinito. H/SDove le storie prendono vita. Scoprilo ora