3.La festa

72 4 0
                                    

Il giorno dopo, la ragazza si svegliò di buon ora e iniziò a sistemare la pasticceria per l'apertura, Candela le aveva offerto una stanza e lei sentiva che doveva ripagare in qualche modo.

"Che fai ragazza? Di già in piedi?" le chiese Candela.

"Non é poi così presto" sorrise "dovrò pur ripagare la vostra ospitalità in qualche modo"

"Ma non ce n'é bisogno" sorrise.

"Ma io voglio farlo" sorrise e continuò a lavorare.

"Ragazza testarda" sorrise e la aiutò, dopo un po la ragazza andò a lavorare alla locanda.
Nella tarda mattina, Lucas entrò alla locanda.

"Desiderate dottore?" sorrise la ragazza, Lucas alzò il capo e la vide, bella come ogni giorno.

"Come sta andando il vostro primo giorno?" sorrise.

"Molto bene, stancante ma mi ci abituerò" sorrise.

Lucas rimase a guardarla sorridendo, oltre che bella aveva anche un cuore leale e nobile. La ragazza si sentì in imbarazzo dagli sguardi scambiati con il dottore e le sue guance divennero rosee.

"Allora cosa prendete dottore?" sorrise.

"Un caffè, grazie" sorrise, dopo un po la ragazza glielo portò e stava per andare via, quando Lucas la fermò per il polso, lei si voltò e si guardarono.

"Vi sedete un po con me?"

"Poco però, non voglio trascurare il mio lavoro" rise e si sedette.

"Allora, siete pronta per la festa di stasera?"

"Si anche se sono un po tesa, sicuramente ci saranno tanti altri nuovi volti che dovrò conoscere" sorrise.

"Io vi aiuterò" sorrise e la prese per mano, lei abbassò lo sguardo imbarazzata.

"Grazie" sorrise e allontanò la sua mano da quella del dottore "adesso torno a lavoro" si alzò e tornò al bancone in fretta, Lucas la guardò, chiedendosi se fosse stato indelicato.
La sera la ragazza tornò alla pasticceria a prepararsi per la festa, aveva indossato un abito semplice, anche perché di altri non ne aveva e il denaro per comprarne uno non le bastava. Scese e vide Candela, era molto bella ed elegante, la stava guardando dalla testa ai piedi.

"Ragazza ma come ti sei vestita?"

"Perché? Ha qualcosa di male?" sorrise, Candela incrociò le braccia.

"Si, non é adatto all'occasione e lo sai bene anche tu" sorrise "non hai dei vestiti adatti, vero?" la ragazza annuì "dai vieni con me, ho un abito che non ho mai usato, non ne ho mai avuto occasione e inoltre non mi dona molto" la prese per mano e la portò in una stanza e le diede un bellissimo abito azzurro di pizzo "ecco, tutto tuo" sorrise.

"É bellissimo..Candela ma..questo é troppo" sorrise.

"Non accetto un no come risposta, quindi é tuo" sorrise.

"Grazie mille" sorrise e la abbracciò. Quella donna era talmente buona che chiunque le avrebbe voluto bene, e la ragazza aveva trovato in lei la figura di una madre, lei la trattava come una figlia, nonostante la conoscesse da appena un giorno.
La ragazza andò ad indossare il vestito e si guardò allo specchio, adesso si che stava bene. Quando scese, Candela la guardò sorridendo.

"Sei bellissima, stai veramente benissimo" sorrise.

"Grazie a voi" sorrise.

"Avanti adesso andiamo che il signor Santacruz ci sta aspettando con l'auto" sorrise, il volto della ragazza si fece pensieroso.

Tutto Quello Che Volevo || Sol SantacruzDove le storie prendono vita. Scoprilo ora