Capitolo 1

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Letteratura.
Stavo , come sempre, leggendo uno dei miei libri sotto in banco. Invece di hunger games o di harry potter, oggi avevo scelto di portare con me a scuola un libro sulle stelle che avevo trovato nello studio di mio padre, che aveva lasciato me è la mia famiglia ormai da 4 anni circa. Era un libro che guardavamo insieme prima di andare a letto.
Mio padre era un banchiere, ma adorava l' astronomia. Il nostro universo e i suoi misteri lo incuriosivano, e adorava guardare quelle piccole lucciole, così le chiamava lui, che illuminano la notte.  Credo di aver preso da lui la voglia di scoprire le cose misteriose che ci circondano.
Stavo sfogliando delle pagine con scritti i nomi delle costellazioni, che mi affascinano così tanto, quando ,  nell'angolo di una pagina trovo la scritta "auguri alla mia piccola principessa per i suoi 9 anni. Un giorno, ti prometto , ti porterò sulla.una. -Papà".
Ricordo ancora quel giorno. Avevo compiuto 9 anni e mio padre mi aveva regalato una promessa. Infatti mi aveva promesso che un giorno saremo riusciti ad andarcene sulla luna, io e lui. Era un po' il mio eroe, la mia ancora di salvezza e la mia fonte di ispirazione. Mi capiva così bene, e in oltre sapeva trattarmi come una principessa. Il giorno in cui morì, non lo scorderò mai. È come se quel giorno avessi perso una parte di me. Una parte che non potrà mai essere colmata da nessuno.

Mentre ero persa nei miei pensieri, Stefan, il mio compagno di banco che sinceramente non sopporto, mi iniziò a parlare, credendo ne fossi interessata, della sua ragazza.
Stefan è un bel ragazzo direi, ma è troppo impacciato e fa di tutto per mettersi in mostra, e poi va dietro a tutte. Cloe è la sua ragazza. Direi la più bella della scuola, con i vestiti più costosi di tutta la città. I genitori di entrambi in un mese guadagnano più di quanto una persona normale guadagni in due.
Ovviamente hanno pagato ai propri figli anche l' ammissione nella scuola e quella nella squadra di football e in quella delle cheerleader.
Cloe mi odia.
Crede che io vada dietro al suo amato Stefan, ma non sa che in realtà io non andrei mai dietro a uno come lui. Comunque, mi stava dicendo di quanto la sua "fidanzata" fosse perfetta, di quanto baciasse bene, di quanto si vestisse bene... e finalmente, dopo nemmeno 10 minuti, che mi sembrarono ore, la campanella suonò e mi salvò da altre descrizioni accurate delle serate tra Stefan e Cloe.
Erano le 9 e 50, ciò significava ricreazione. Mi avviai con il mio amato libro tra le mani alla macchinetta per comprare la merenda. C'era una fila lunghissima, come sempre del resto. Mentre aspettavo il mio turno, guardavo attentamente le facce delle persone intorno a me.
Ne Notai una, che catturò subito la mia attenzione.
Era un ragazzo, che non avevo mai visto prima. Aveva i capelli scuri, spettinati, due grandi occhiaie sotto gli occhi, come se non dormisse da mesi, era alto, non eccessivamente muscoloso, indossava  vestiti da un'aria quasi vecchia. Lo sguardo era fisso nel vuoto, e questa cosa mi incuriosì molto. Ero intenta a scrutare quel ragazzo e cercare di ricordarmi il suo nome, anche se ero quasi del tutto sicura di non averlo mai visto, che non mi accorsi che la fila stava andando avanti e dei ragazzi più grandi di me di alcuni anni iniziavano a spingere. Stavo per distogliere lo sguardo da quel ragazzo misterioso che lui alzò la testa, come se qualcuno lo avesse chiamato, si giro verso di me e mi lanciò uno sguardo quasi di minaccia, che mi fece rabbrividire.

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