Dopo la fine delle lezioni, mi diressi alla fermata dell'autobus, per tornare a casa. Alla fermata trovai, come tutti i giorni, Stefan è Cloe, impegnati in uno sdolcinatissimo e vomitevole bacio, Lisa, una mia compagna di classe abbastanza simpatica, che posso definire mia amica e altri ragazzi di alcuni anni in più. Appena saliti sull'autobus, decisi di chiedere a Lisa se conoscesse quel ragazzo che avevo visto a ricreazione.
Il suo volto era un po' confuso, ma poi , dopo aver capito di chi stessi parlando, mi rispose :
"Ah sì, ho capito chi intendi. Credo sia arrivato nella nostra scuola da 3 giorni, non di più. In giro si dice che il suo
aspetto sia dovuto a problemi familiari. Si dice che suo padre adottivo lo picchi e che sua madre lo abbia abbandonato appena nato. Ma insomma, sono solo voci. Io credo che sia solo un po' disorientato e che si fumi qualche cosa. "
Le ultime parole le disse sorridendo e io, da cretina non capii se stesse scherzando o no.Appena arrivata a casa, decisi di mangiare qualcosa, anche perché avevo molta fame. Mio fratello di solito prima delle 16 e 30 non torna a casa, così come mia madre.
Dopo aver pranzato, decisi di dirigermi al bosco dietro casa, per camminare un po'. Il sole era alto e faceva abbastanza caldo.Mi ricordo quando da piccola andavo a fare lunghe passeggiate con mio padre e mio fratello. Alex è più grande di me di 2 anni, è il classico fratello maggiore troppo protettivo, e non ha ancora capito che me la so cavare da sola. Dopo la morte di papà, ha voluto gettare tutte le foto che aveva con lui, e non possiamo nominarlo perché non vuole. Ha sofferto forse più di tutti. Papà per lui era la persona più importante di tutte. Lui mi diceva sempre che da grande avrebbe voluto essere come lui, come quell'uomo che lo aveva cresciuto cercando di dargli tutto l'amore che aveva.
Sentivo il vento fresco svompigliarmi i capelli, respiravo a pieni polmoni l'aria fresca.
Erano passate ormai due ore da quando ero uscita di casa e il sole iniziava a calare. Ero distesa vicino al ruscello quando mi accorsi di quanto si era fatto tardi.
Iniziai a correre per tornare a casa. Arrivata, mia madre mi stava aspettando sulla soglia di casa.
Mi scusai per il ritardo e entrai in casa come se nulla fosse. Mi chiese se fossi andata nel bosco, e io non potei mentirle. Lei non voleva che ci andassi, perchè diceva che rivivere ogni momento vissuto con mio padre, mi avrebbe solo fatto male.
Così mi disse che la prossima volta in cui ci sarei andata, mi avrebbe tolto i libri per 3 mesi. Ci rimasi molto male, perché quello era uno dei pochi luoghi dove avevo vissuto momenti felici.
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About stars ☄
Teen FictionLo guardavo negli occhi. Non volevo essere la prima a distogliere lo sguardo stavolta. E lui lo aveva capito. Volevo capire che cosa volesse dire con quelle parole, volevo sapere ciò che pensava realmente.