Il tetto dell'ospedale era bianco.
Dio, le facevano male gli occhi.
Certo non male come questo.
«Cerca di stare ferma per piacere.»
Sì. Come ti pare.
«Dov'è ... dov'è Miss Cabello?»
Dio, tremava. Perché cazzo tremava?
«La signorina che era con te? Sta parlando con gli agenti di polizia, fuori dal reparto.»
Lauren non rispose. Sussultò quando l'ago rientrò nella carne.
«Dopo metto i punti anche alla mano, cerca di non stringerla troppo.»
Lauren continuò a non rispondere. Il rumore era quasi assordante. Aveva mal di testa.
Il pronto soccorso era proprio come lo ricordava. Orribile.
Le persone urlavano. Un avanti e indietro di ambulanze a sirene spiegate. Bambini piangevano. Beep. Scariche di defibrillatori.
Milioni di voci l'una sull'altra.
«Voglio vederla.» La sua voce, era come se parlasse da sola. Sentì le braccia tremare. Le sembrava di congelare.
«Cerca di stare tranquilla, non muoverti.»
«Voglio vederla. Come sta?»
L'infermiere le strinse i polsi, guardandola dritto negli occhi. «Sta bene. Ma io devo finire questi punti al sopracciglio, poi alla tua mano, e dobbiamo assicurarci che il tuo zigomo non sia rotto. Quindi stai calma, fai un bel respiro.»
Ma Lauren non voleva respirare. Voleva solo piangere.
Aveva rovinato tutto.
Alzò le mani. Residui di sangue rappreso fra le dita e sulle unghie. Sangue non suo.
Cosa aveva fatto?
E l'aveva fatto proprio davanti a Miss Cabello.
Aveva rovinato tutto.
Le persone avevano ragione su di lei. Suo padre aveva ragione. Sua madre. Sua sorella.
Dinah. Brad. Shelby.
Avevano tutti ragione.
Era inutile. Era tutto inutile. Qualunque cosa di buono sarebbe mai capito nella sua vita, lei l'avrebbe distrutta.
Dio. Quegli occhi. Così terrorizzati e disgustati. Non riusciva a toglierseli dalla mente.
Cosa aveva fatto?
«Ok, questa è andata. Fammi vedere la mano or- ehi no! Ferma, non puoi alzarti!» L'infermiere le si parò davanti, ma Lauren si alzò comunque.
Le sembrava che il suo corpo fosse stato preso a bastonate.
«Torna a sederti, la tua mano ha bisogno di punti.»
Lauren lo ignorò finché lui la spinse sul lettino a forza. Lei provò a rialzarsi e lui la tenne ferma, chiamando aiuto.
Lauren lo spinse così forte la terza volta, facendolo cadere contro il carrello degli attrezzi. Un enorme fracasso che quasi zittì l'intero reparto. Tutti la fissarono.
«Lauren.»
Lauren si voltò – perché tremava ancora?- e quegli occhi meravigliosi invece di accarezzarla come sempre stavolta furono come un pugno. I due poliziotti dietro Miss Cabello si scambiarono uno sguardo. La professoressa si avvicinò a lei, e Lauren si ritrasse come se fosse terrorizzata. Tremava, le faceva male ovunque e l'unica cosa che voleva era tornare a casa e dormire. Dormire per una settimana.
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A Wealth So Wonderful
Hayran KurguLauren è un membro delle Skank da anni, quando la giovane Miss Camila Cabello entrerà dalla porta dell'aula di Letteratura il primo giorno di scuola, sconvolgendo completamente il mondo che la circondava con emozioni mai provate, altre che aveva dim...