Next - one - might be the golden touch

3.7K 198 10
                                    


Lauren voltò il barattolo di latta fra le mani e lesse gli ingredienti.

Il neon sopra di lei vibrava, e la musichetta di sottofondo rendeva tutto ancora più macabro.

Infilò tre barattoli di zuppa nel cestino che portava in mano e si incamminò verso il reparto ortofrutta.

Si domandò perché nei supermercati si dovesse sempre gelare. Soprattutto di inverno.

Guardò le lunghe file colorate di alimenti, e fissò qualche pomodoro. Erano così rossi. Sembravano finti.

Infilò la mano in un guanto di plastica e ne versò mezzo chilo in un sacchetto.

Era indecisa se prendere qualche carota, e patate? Ne aveva più patate?

Infilò la mano nella tasca dei jeans affannandosi a tirare fuori la lista stropicciata.

Socchiuse gli occhi perché certe volte la sua scrittura era davvero illeggibile, e sibilò perché cazzo il naso faceva ancora male.

No, di patate ne aveva a sufficienza.

Però aveva bisogno di carote.

Ne aveva appena infilato tre nel sacchetto quando una voce arrivò alle sue spalle.

«Non dovresti prendere quelle.» Lauren sobbalzò e si voltò. Quasi le venne un colpo.

Miss Cabello era dietro di lei, un cesto di plastica sul braccio.

Inappuntabile come sempre.

«Dovresti prendere quelle.» Le indicò delle carote pre-imbustate in uno scaffale.

Lauren le fissò. Sì, le carote. E poi tornò su quei magnifici, stupendi occhi castani, che in quella prima settimana di vacanze natalizie le erano così mancati.

Non lo sapeva fino a che non se li trovò davanti.

«Ah.» Riuscì solamente a dire. Svuotò il sacchetto e senza pensarci afferrò una delle buste indicatele, infilandole nel cesto.

Si voltò verso Miss Cabello che la fissava con un sopracciglio alzato. «Non mi chiedi neanche perché?»

Lauren sentì le sue guance arrossire ma cercò in tutti i modi di non darlo a vedere. Anche se non sapeva come si faceva a non dare a vedere una cosa così. Chinò la testa e prese di nuovo il pacco dal cesto, leggendone l'etichetta. Dopo qualche secondo disse «Perché sono biologiche, prive di OGM e senza pesticidi. Ah, e coltivate in Ohio.» Rispose, con calma. Quando alzò gli occhi e trovò davanti a sé un piccolo sorriso sentì qualcosa nel petto.

«Quindi ora sai che neanche quelli vanno molto bene.» Miss Cabello indicò i pomodori nel suo cesto.

Lauren sospirò e bucò il sacchetto rimettendoli al loro posto. Quando tornò indietro Miss Cabello le aveva già confezionato un altro mezzo chilo di pomodori, meno rossi e meno maturi. Il sacchetto chiuso con un nodo impeccabile.

«Non si azzardi ad adocchiare le mie zuppe, quelle non le riporto indietro.» Disse, e si sentì qualche centimetro sopra il pavimento nel vederla sorridere.

«Come va il naso?»

Lauren scrollò le spalle «Fa ...» Non dire male, non fare la femminuccia, non dire male. «Fa niente. Va bene.» Fissò i loro piedi camminare fianco a fianco sopra l'orrido linoleum del supermercato.

«Mh mh ...». Miss Cabello si fermò e con lei anche Lauren, la vide prendere quattro buste di latte di soia.

«È vegetariana?» Domandò senza neanche riflettere.

A Wealth So WonderfulDove le storie prendono vita. Scoprilo ora