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<< Si sta così bene quassù >> dissi appoggiandomi sulla spalla di Mark.
Il paesaggio che mi si mostrava era veramente qualcosa di spettacolare, da quell'altura si vedeva tutta Seoul, dandomi quasi l'impressione di poter scorgere le persone che camminavano o le insegne dei negozi.
Non immaginavo che una città potesse sembrare così bella vista da un altro punto di vista.

<<E' bella vero?>> mi lesse nel pensiero, voltandomi vidi che Mark mi stava fissando con un sorriso che gli incorniciava il viso.

<< Si >>

<< Venivo spesso qui>> cominciò
<< Quando avevo bisogno di pensare o quando sentivo il mondo cadermi addosso>> confesso Mark.

Era la prima volta che mi diceva una cosa del genere, che parlasse di lui di sua spontanea volontà e la cosa mi rese felice.

Vi erano ancora tante cose che non sapevo di lui e sbagliavo se pensavo che conoscere l'idol valesse come conoscerlo per davvero quindi avrei aspettato, finchè fosse lui ad aprire il suo cuore con me.
Sperai in cuor mio di poter diventare quella persona a cui potesse raccontare tutto, per alleviarsi i dolori e pensieri, la persona con cui condividere momenti felici e tristi.
... era chiedere tanto?

<<Perché mi hai portata qui?>>

Lui si rigirò per guardarmi pochi istanti prima di distogliere lo sguardo <<Perché anche tu possa venirci semmai avrai periodi difficili, che sia per colpa mia o per altro, vorrei che tu abbia un posto dove sentirti al sicuro, e vorrei che fosse questo>> lo disse con tono così serio, come se presagisse già che qualcosa non sarebbe andato bene in futuro.

Stavolta fui io a girarmi, volevo capire cosa avesse nella mente, era il nostro primo appuntamento... ma lo faceva sembrare anche l'ultimo, non volevo pensare al dopo e a quello che sarebbe potuto succedere, per me era già un miracolo stare con lui abbracciati e non mi importava di altro.
Non avrei mollato, volevo che sapesse che ero pronta a qualsiasi cosa, così gli strinsi la mano.
Le aveva chiuse a pugno e le unghie gli avevano lasciato un marchio sul palmo, probabilmente aveva paura.... paura che le cose non sarebbero andate bene, paura di ferirmi, paura di non essere abbastanza per me, e proprio perché non voleva farmi preoccupare si teneva tutto dentro, mostrandomi solo il sorriso.

Nella mia testa sorrisi "anche lui ha le mie stesse preoccupazioni" eppure si mostrava calmo e sicuro di se per me.

Aprii il suo pugno e incrociai le mie dita con le sue, volevo infondergli seppur poco un po' di coraggio.

<<mhh, se mai avrò dei problemi con te... non pensi che vorrei un posto diverso?>> feci per alleggerire la tensione.
Lo guardai e notai sorridendo che aveva fatto un'espressione strana, come se stesse riflettendo a ciò che aveva appena detto e lo trovai così carino, nonostante fosse più grande di me di 5 anni a volte sembrava più piccolo di me, in più se faceva quelle espressioni.
Non tardò prima che mi rispondesse << Hai ragione>> alla fine rise anche lui e notai con sollievo che la tensione nelle mani e sulle sue spalle si erano alleggerite.

Non mi propose di cercare un altro posto o di andare da un altra parte, e a dir il vero la cosa mi piacque.

Questo posto mi calmava, o forse era la presenza di Mark al mio fianco a darmi tanto calore e serenità.

drrrrrrrrrr
Improvvisamente il telefono di Mark cominciò a squillare tanto che presi un sobbalzo

<<Scusami non avevo silenziato il telefono>> si scusò lui <<tranquillo rispondi pure>> dissi componendomi subito e mi vergognai di essermi spaventata solo per uno squillo di telefono.
Mi allontanai da lui di qualche centimetro continuando a maledirmi, che vagamene notai l'espressione scura di Mark quando prese il telefono e si allontanò per parlare.

FIRST STEP Mark TuanDove le storie prendono vita. Scoprilo ora