Finalmente eravamo arrivate davanti alla Jyp agency.
Era stato un vero e proprio tormento perché una volta preso il taxi ci eravamo imbattute in un traffico pazzesco e avevamo perso molto tempo anche a trovare l'hotel. Comunque a parte questo l'importante era che eravamo li e che a separarci dal nostro sogno c'era solo quella porta scorrevole.
Non mi sembrava ancora vero, possibile che tutto questo fosse successo a me?
Riusciró ad arrivare fino alla fine? E come se mi avesse letto nella mente Shaety si girò verso di me <<So a cosa stai pensando, é da quando sono uscita che mi pizzico il braccio, e si questa é la realtà... inoltre il braccio comincia a farmi male>> scoppiai a ridere, se il suo scopo era quello di risollevarmi ci era riuscita, anche se conoscendo Shaety sicuramente si era pizzicata il braccio per davvero e ripetutamente anche.
Decidemmo di entrare.Una volta dentro rimasi basita dallo splendore, con questo termine non mi riferivo all'arredamento, non era certo ricoperto di oro e d'argento o impreziosito da pietre preziose, semplicemente dava un senso di grandezza e maestosità, sarà stato forse perché era la prima volta che entravo in un posto del genere.
Shaety invece sembrava essere a suo agio ( era già entrata in un' agenzia come questa, anche se non era andata come sperato...ma questa è un'altra storia).
Mi guardai attorno volevo assaporare quel momento, anche se una parte nella mia testa continuava ancora a non credere a tutto quello che mi circondava.
Volevo imprimermi in testa ogni cosa e persona per non dimenticare nulla.
Era molto più affollato di quanto pensassi; c'erano tantissimi ragazzi più o meno della mia età o poco più grandi, tutti asiatici, molti provenienti probabilmente dalla Cina, Thailandia e persino dall'America. Tutti probabilmente stavano aspettando il loro turno per l'audizione. Chissà se tra quelle persone vi erano anche gli altri vincitori del concorso, alcuni ragazzi si giravano verso di noi, probabilmente stavano fissando Shaety l'unica non asiatica.
Non mi stupii visto che le agenzie di solito davano la precedenza alle persone asiatiche.
Doveva averlo notato anche lei, infatti cominciò a girarsi i pollici e a mordicchiarsi la lingua con fare nervoso.
A primo sguardo sembrerebbe una ragazza sempre allegra, ma lo era solo con me o con le persone che conosceva da anni...
Di solito era molto più timida e odiava essere al centro dell'attenzione come in quel momento.
Non so come le sia venuta in mente di diventare idol.
<Ehi superstar andiamo>> la presi a braccetto e ci fermammo davanti al bancone, dietro c'erano tre ragazze molto giovani, anche se già lo sapevo, le ragazze coreane avevano veramente la pelle chiarissima, come il marmo, una sembra cadaverica da come aveva messo l'eyeliner, e proprio questa fu la prima ad aprire bocca <<Buongiorno ragazze come posso aiutarvi?>> visto che Shaety non dava segno di rispondere, misi insieme una risposta più o meno esaustiva in inglese <<Veniamo dall'Italia, e siamo tra i vincitori del concorso>>.
Io ero brava a inglese, avevo sempre avuto dei voti eccellenti, e lo capivo anche bene, solo.. una cosa era parlarlo a scuola tutt'altra cosa era trovarsi in un altro paese con l'ansia di sbagliare o di non venire compresa; fatto sta che la ragazza mi aveva capita e dopo averle dato i nostri documenti ci fece segno di seguirla, noi le andammo dietro dando un ultima occhiata a quei ragazzi che stavano ad aspettare da chissà quanto tempo che venisse il loro turno.La ragazza ci portó in una stanza, con scrivanie piene di fotocopie e di altrettanti fogli. Eravamo rimaste sulla porta ad aspettare, anche perché data la confusione che c'era li dentro, avremmo solo dato fastidio.
La ragazza ritornò quasi subito reggeva tra le mani un paio di chiavi e altri fogli.
Ci sorrise e ci porse le chiavi <<Queste sono le chiavi della vostra stanza, la condividerete con altre due ragazze, la stanza sarà nell'edificio accanto a questo, io non vi posso accompagnare ma non penso che vi perderete, basta che andiate dritto per questo corridoio e alla fine troverete una porta, date al sorvegliante di turno questi documenti; avete fatto un viaggio lungo, riposatevi vi chiameremo noi domani>> e detto questo ci salutò e se ne andò via.
Ci avviammo per la strada dettataci, dopo poco ci trovammo davanti un ascensore...no non era un ascensore, ma una specie di tunnel di vetro, collegava l'edificio di fronte con quello dove stavamo noi <<Che figata>> esclamò Shaety, e in effetti era uno spettacolo non da poco, ci trovammo davanti ad una porta di vetro che si affacciava ad un corridoio anch'esso di vetro, tranne che per il pavimento (per fortuna... soffrivo di vertigini) ma non vidi nessuna guardia e senza le chiavi non avremmo potuto attraversare quel tunnel .
Ero convinta che solo l'Italia avesse questo tipo di problemi...ma a quanto pare mi sbagliavo.
Le persone che non sapevano fare il proprio lavoro proprio non riuscivo a tollerarlo, abbastanza irritata mi girai attorno per vedere se c'era qualcuno...niente, allora decisi di entrare in una stanza vicina, di solito ci sono le camere di controllo... O almeno cosi ho sentito dire.
In tutte le porte c'era scritto qualcosa ma in coreano, sarebbe stato rude entrare in una stanza a caso, peró non potevamo nemmeno rimanere li ad aspettare tutta la giornata.
Prima che potessi far nulla la porta davanti a me si aprì da sola, fu così all'improvviso che ebbi un attimo di sussulto. Poteva essere la guardia? Mi ricomposi e alzai lo sguardo formulando di nuovo una frase in inglese.
La persona davanti a me era di spalle, doveva essere giovane, aveva le fattezze di un ragazzo....non so perché ma aveva un odore familiare, avevo già sentito quel profumo, non era forte solo dava un leggero pizzicore al naso per nulla fastidioso, forse in Corea quel profumo andava di moda.
Fatto sta che quel ragazzo non si muoveva, era li ad ascoltare una signora che stava parlando in coreano, anche se non capivo cosa stesse dicendo, doveva essere abbastanza importante, quindi decisi di aspettare nonostante la mia pazienza si stava esaurendo...Ed ecco finalmente il ragazzo fece per andarsene, ma quando si girò.... rimasi un altra volta senza parole... Ritornò quella sensazione, la stessa sensazione che avevo avuto all'aeroporto, lo stesso stato di shock, di paralisi non riuscivo a pensare a nulla... era tutto bianco, tutto era coperto da una coltre di nebbia... tranne lui.. tranne Mark.
Stava davanti a me, era il suo profumo quello che avevo sentito... Come avevo potuto dimenticarlo, come avevo fatto a non riconoscere quelle spalle, quelle braccia bianche candide dove si intravedevano le vene il che rendeva l'intero avambraccio sinuoso e allo stesso tempo muscoloso.
Lo guardai in volto... Era una sensazione strana vederlo davanti. Non sapevo se mai sarei riuscita ad abituarmici , anche perché non avrei mai immaginato di rivederlo così presto, dato che i nostri dormitori stavano lontanissimi dalla loro e perché loro stessi erano molto occupati col lavoro.
Dovevo ricompormi , non volevo che pensasse di me come una ragazzina, ma prima che potessi dire o fare qualcosa (Anche se non avevo la minima idea di cosa dire) parlò lui, con quella voce che mi faceva impazzire ogni volta che la sentivo <<Ehi, ci si rivede, almeno questa volta non mi sei piovuta addosso>> e rise, se prima ero paralizzata dopo la risata ero finita tecnicamente in coma mentale, non so nemmeno se esiste questo termine ma era proprio cosi che mi sentivo <<Eh.. aha.. si ce scusami ce..>> "argh ma che cosa mi prende, fatti coraggio dannazione" <<Io e la mia amica dobbiamo andare nei dormitori che stanno al di là di quella porta ma é chiusa e non c'é il sorvegliante, lo stavo cercando, per caso sai dove possa essere?>> "Bene sono riuscita a parlare senza svenire e senza balbettare... " faceva strano che la mia seconda conversazione, se cosi la potevo chiamare, con Mark fosse sempre inerente a trovare qualcosa o qualcuno e non aveva a che fare col chiedere un autografo o una foto, non penserà che non sia una sua fan vero? mentre mi facevo queste pippe mentali lui mi sorrise "sorride cosi a tutte? Mi sento un budino" <<Ah si molte volte saltano le loro postazioni di lavoro, comunque conosco la combinazione, posso aprirlo io, non vogliamo che due fanciulle rimangano qui fuori al freddo>>
freddo? non me n'ero accorta ma effettivamente cominciava a far freddo, "ma non accendono il riscaldamento?" << Grazie Mark... (oppa)>> mi trattenei a dire l'ultima parola, mi sembrò inadeguato almeno in quella circostanza.
Già pronunciare il suo nome mi faceva strano nonostante l'avessi fatto milioni di volte a scuola.
Allo stesso tempo volevo che sapesse che ero una sua fan (una fan scatenata poi) che lo ammiravo e che lo sostenevo, tutte le cose che avrei voluto dirgli.... sparirono dalla mia mente, mentre rimuginavo su questo mi dimenticai che fuori dalla porta c'era anche Shaety, lei non sapeva che ero con Mark, mi preparai mentalmente alla sua possibile reazione.
Infatti, eccola li bocca aperta,
occhi sgranati,
orbite di fuori....
una visione per niente piacevole, ma allo stesso divertente, corsi da lei <<Ok ora devi mantenere la calma, lo so è difficile, so benissimo come ti senti, ma devi respirare, e maledizione chiudi quella bocca>> lei obbedì come un robot e cominciò a gesticolare così presi io l'iniziativa <<Noi due siamo tue grandi fan, veniamo dall' Italia e vi seguiamo dal vostro debutto>> lo dissi tutto ad un fiato, ecco mi sentii meglio, lui ci fissò all'inizio stupito poi ecco di nuovo quel sorriso <<Non immaginavo, non sapevo che avessimo delle fan anche in italia, avete fatto un viaggio davvero lungo>> << Ah eh si ma ne è valsa la pena>> mi scappò una risata isterica... "argh ma che sto combinano, dovrei fare un libro con cui scritto 'figure di merda di Ran part 1' ".
Mark sembrò non badarci troppo anzi mi sorrise come se la mia reazione lo avesse divertito <<E come vi chiamate?>> imbarazzata risposi cercando di mostrarmi meno ridicola di quanto non lo fossi già <<Io mi chiamo Ran e lei è... >> <<Io sono Shaety>> come risvegliata dal torpore Shaety si raddrizzò (per fortuna, non mi sentivo più il braccio), mentre noi stavamo li ad ammirarlo e a cercare qualcosa da dire, Mark ci aprì la porta <<Ecco qua ragazze, da cui non ci dovrebbero essere problemi>> nel spostarsi la sua mano sfiorò il mio polso, una scossa elettrica mi percorse tutto il corpo e un esplosione di sensazioni annebbiò la mia testa.
Il suo tocco era anche meglio di quanto avessi mai immaginato o sognato, aveva delle mani calde, così in contrasto con la sua pelle chiara. In quel momento mi prese il polso e girò con delicatezza il polso per poter vedere il numero della camera dove avremmo alloggiato da quel momento <<La camera 234 è infondo a sinistra, dovrete fare un po di strada ma non penso vi perderete>> detto questo mi lasciò delicatamente e se ne andò come se non fosse successo nulla...
Senza badare al fatto che il mio cuore stava esplodendo...In quel momento avrei voluto tenere tra le mani quelle dita morbide e sinuose e non lasciarle andare per nessun motivo al mondo.
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FIRST STEP Mark Tuan
Fiksi PenggemarPuò una semplice ragazza, proveniente da un luogo completamente diverso da dove vive il tuo idolo, incontrarlo? è permesso innamorarsi di lui non come fan ma come persona? E lui ricambierà?