Quando giunse a Werny, del sole non restava altro che il ricordo.
Ad oriente, il cielo era chiazzato da lacrime di porpora che si apprestavano a lasciare spazio alle tenebre della notte. Werny era una cittadina molto ben tenuta, ubicata nel ventre di quelle terre insolitamente fertili che sorgevano davanti alle sinuose alture di Campo Verde. Le fondamenta delle sue mura erano fatte di granito, ma, man mano che si innalzavano, davano spazio alla robusta pietra nera, simbolo di una loro recente restaurazione. La cittadina si estendeva in forma quadrangolare su quelle che un tempo erano state le Terre dei Fiori, ma nessuno aveva dubbi sul fatto che, adesso, di Terre dei Fiori non restava neppure il nome. Il territorio era stato annesso alla Valle del Vespro secoli orsono, e i fiori avevano iniziato a seccare già allora. Ormai, le strade che dalle Terre dei Venti si dipanavano fino alla Valle del Vespro, erano circondante da decine e decine di campi inariditi e disseccati, dove perlopiù crescevano indisturbati rovi ed erbacce. Ma questi erano solo alcuni degli effetti disastrosi della guerra.
Per contro, Bart aveva notato che quel luogo era più fertile di quanto si fosse aspettato. La porta di principale ingresso alla cittadina di Werny era spalancata, pertanto Bart non si fece problemi ad entrare. Dalla sommità di una torretta le campane stavano continuando a suonare, ed il loro era l'unico suono presente in quel luogo. Non c'erano bambini divertiti in giro per quelle stradicciole, né donne intenti a scambiarsi pettegolezzi o a stendere i panni gocciolanti, e neppure uomini chiassosi uniti in chiacchiere inutili.
"Dove sono tutti?" si chiese Bart avanzando in quella spoglia e desolata cittadina. Le strade di Werny erano davvero molto strette. Era probabile che quattro cavalli disposti in fila non sarebbero riusciti a camminare senza restare incastrati. Bart continuò ad avanzare osservando i tetti marroni delle casupole stagliate contro il cielo. Scorse qualche luce fievole proveniente dalle finestre sbarrate delle abitazioni, e questo bastò a convincerlo di non essere solo. All'angolo della strada sorgeva una locanda malandata, poco più grande delle abitazioni che aveva scorto lungo la via. Bart spinse con entrambe le mani la porta ed entrò. Perfino ad un ragazzo appena fatto come lui quel luogo apparve poco confortevole. Le pareti erano sporche di salnitro e, insieme a sedie rovesciate e tavoli impolverati, giacevano numerose stoviglie sul bancone principale, bisognose di una giusta lavata. Il locandiere era un uomo goffo, sulla quarantina, con una barbetta ispida e grigia. Era probabile che, date le sue guance paonazze, avesse bevuto qualche calice di birra nell'attesa di un buon cliente. La sua, quella del locandiere e di un anziano uomo, erano le uniche presenze nella locanda.
«È libero?» chiese Bart all'uomo seduto alla sua destra, indicando la sedia di fronte a cui era seduto. L'anziano fece cenno di sì col capo. Il suo volto era rachitico e sporco di fuliggine, così come sporca era la barbetta mal rasata che portava sul mento. A giudicare dalla lunga faretra rossa che svettava dalla spalla sinistra, l'anziano doveva essere un arciere, ma non aveva né arco né frecce a dimostrazione di ciò.
«Buon uomo, sai dirmi per caso dove sono finiti tutti?» domandò insospettito Bart. L'anziano sollevò il capo con un lentezza che lo sorprese, per rivolgergli un'occhiata assonnata e stanca.
«Me lo chiedo anch'io da qualche mese ormai.» rispose con voce rauca l'uomo. «Spariti, ser, tutti quanti! Da quando la Guerra Grigia ha preso il sopravvento, non un uomo né una donna si vedono più in giro. Vedessi come si accalcano nelle loro case! Molti cavalieri hanno avuto da fare col torneo, ser, e sono partiti.» Poi l'anziano alzò la mano verso l'oste, che si precipitò di fretta verso il loro tavolo, come scosso da un brivido di febbrile eccitazione. «Una pinta di birra» ordinò l'arciere senza distogliere lo sguardo da Bart.
STAI LEGGENDO
Il cavaliere e la fanciulla bionda
FantasíaIn un territorio ostile in cui la terra è colma di intrighi e trame nella stessa quantità con cui lo è dell'erba secca, il giovane ser Bartimore di Fondocupo, vincolato da una promessa fatta al suo miglior confidente, vedrà finalmente il modo per fa...