Capitolo 52.

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Torniamo a casa ed io vorrei stare solo un po da sola.
Oggi non mi aspettavo di certo questo comportamento da Kevin.
Mi fa pensare, ma soprattutto sperare che lui provi qualcosa per me...
Ma più penso questo, più cé l'altra parte di me, che è consapevole che questo tipo di comportamento è solo per gelosia.
Gelosia per una cosa più grande di lui, un amore che sa non riuscirebbe a gestire, quell'amore di cui poi una volta entrata nel tunnel non riesci a farne a meno.
Kevin ha semplicemente paura.
Paura di qualcosa più grande di lui, paura del futuro e di quello che verrà, paura di amare realmente.
Anche io ho paura, una stra maledettettissima paura, ma io metto tutta me stessa quando amo una persona, non mi tiro indietro...come va, va.
Non mi pongo limiti e ostacoli come fa lui.
È inevitabile soffrire per amore, si sa...ma bisogna anche pensare se in un rapporto stai bene, non ci sarà niente che possa rompere quel forte legame che ti lega a quella persona.

Mentre sono assorta nei miei pensieri, sento il comodino vibrare dove poco prima avevo appoggiato il cellulare.

Un messaggio da Maverik.

Ehi piccola, se sei a casa posso venire a farti compagnia.
Porto pizza e patatine, che ne dici?
Questo sarà il nostro piccolo appuntamento.

Mi ero completamente dimenticata che gli avevo promesso un appuntamento.

Ciao Maverik, certo vieni pure.

Premo invio ed attendo che lui venga a casa mia.

Mezz'ora dopo sento il campanello suonare e ci avvio verso la porta d'entrata.
Mi si palesa davanti un Maverik tutto in ordine e con un enorme pizza in mano, e un mazzo di rose rosse.

Ho sempre odiato i fiori, perché sono sempre stata una che faceva morire anche le piante grasse, ma questo lui non poteva saperlo, quindi mi carico un espressione sorpresa in volto e lo accolgo in casa.

"Grazie mille, ma non dovevi, sono davvero bellissimi."

Dissi mentre inspiravo il loro maestoso profumo di pulito, di fresco.

"Beh è il nostro appuntamento, mi sembrava il minimo."

Presi anche la pizza che aveva tra le mani, e la appoggiai sul tavolo della cucina.

"Che ne dici se intanto che mangiamo la pizza, ci guardiamo un film? "Disse lui.

"Va benissimo, almeno stiamo più comodi.
Vieni, mettiamoci sul divano."

Presi la pizza e ci sedemmo vicini sul divano.
Presi il dvd di un film horror "Annabelle" e lo misi nel video registratore.
Il film inizió e noi iniziammo ad addentare qualche pezzo di pizza.
Ogni volta che c'erano scene con un volume alto, il mio istinto era quello di mettermi le mani davanti agli occhi per guardare il meno possibile.

"Ahahhaa sei davvero buffa quando fai cosi" mi disse Maverik.

"Non prendermi in giro, non ci posso fare niente se ho paura ahahah"

Finiamo tra una risata e l'altra di vedere il film, ed io mi alzo per lavare quelle poche cose che abbiamo sporcato bevendo coca Cola e mangiando la pizza.
Sono intenta a lavare i piatti quando sento le sue mani cingermi i fianchi.
Di scatto mi giro e mi ritrovo le sue labbra sulle mie.
Tento di respingerlo...

"N-no Maverik, non posso mi dispiace"

"Perché non puoi?Non vedi come ti tratta Kevin? Lui non ti ama Aly...sono io quello che ti ama, non lui"

Maverik mi amava?

"Il problema che io non amo te.Ti ho concesso questo appuntamento perché ti dovevo un favore, non volevo farti pensare che ci fosse un doppio fine" dissi io.

"Perché continui a farti del male?...Non ti ricordi quello che ti ha fatto Tayler? Eppure è suo fratello...
Non hai paura che anche Kevin possa fare la stessa cosa con te?"

Ok sta decisamente esagerando.
Chi si crede di essere?
Come fa a dire una cosa del genere su Kevin?.

"Ok Maverik, è arrivato il momento che tu te ne vada da casa mia"

Lo spintonai in direzione della porta.

"Io non me ne andrò da qui, finché non mi darai quello che voglio"

"Maverik ti prego, mi stai mettendo paura"

Gli occhi iniziavano a bruciarmi.

"Un bacio, ti chiedo solo un bacio e basta, non voglio nient'altro"

"Come posso baciarti, se hai che io non provo niente per te?"

"Presto fidati che proverai qualcosa per me...costi quel che costi"

A quelle parole, non aspettó nemmeno il mio bacio.
Si diresse verso la porta e la chiuse alle sue spalle.
Quel ragazzo aveva la capacità di farmi spaventare a morte.

Ripresi a respirare regolarmente.
Mi diressi verso il bagno per farmi una doccia calda prima di andare a letto.
Non potevo fare altro che ammettere che Kevin mi mancava da morire, non sapevo cosa stesse facendo e soprattutto se mi stesse pensando come facevo io.
In cuor mio sapevo che mi stava pensando, ma che Sharon avrebbe fatto di tutto per non farlo pensare a me.
Lasciai prima di entrare in bagno il cellulare sul comodino, quando tornai in camera a mettermi il pigiama vidi che i, led del cellulare continuava a lampeggiare.
C'era un messaggio nella segreteria telefonica, e un messaggio  normale.
Aprii prima il messaggio normale...quello che vidi mi fece girare fortemente la testa, e la nausea stava iniziando a salire in gola.
C'era una semplice foto che raffigurava Kevin e Sharon nudi a letto insieme.
Il mittente era Kevin, e non sapevo perché mi avesse mandato quella foto così squallida.

Ascoltai anche il messaggio vocale che mi lasció nella segreteria.
Si sentiva apertamente Kevin che diceva che io per lui non ero niente, che ero solo una delle tante ragazze che trovava in giro, che non ha mai provato niente e non proverà niente per me.
Dice inoltre che la sua salvezza, la sua ragione di vita è Sharon e che Tayler ha fatto quello che ha fatto perché sono stata io ad istigarlo.

Non ci potevo credere.
Come aveva potuto farmi una cosa del genere, dire una cosa del genere su di me.

In sottofondo si sentiva ansimare e le voci non potevano che essere quelle di Kevin e Sharon.
Corsi in bagno e mi accasciai sul water, e vomitai anche l'anima.

Come aveva detto lui a Maverik?
Che se mi avesse fatto piangere, gliel'avrebbe fatta pagare.
Ma quello che lui non sapeva è che io ero li in un bagno a piangere e a vomitare per colpa sua, non per colpa di Maverik.
Era lui la causa di quelle lacrime.

Dovevo andarmene per un po.
Dovevo stare lontana da lui per un po, non so quanto, ma dovevo partire.

Chiamai mia mamma e le dissi di prenotare il primo volo per Londra.
Decisi che sarei tornata nella mia vecchia casa, dove tutto ebbe inizio.

Lui mi ha salvata. (COMPLETA).Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora