Capitolo 2

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"Fai la brava tesoro" mi dice mia madre lasciandomi un bacio sulla guancia, io ricambio il saluto ed esco dalla macchina avviandomi lentamente, a causa dei tacchi, dalle mie amiche.

Dopo il terzo giro di cocktail siamo tutte abbastanza fuori, continuiamo a ricordare vecchie storie ridendoci su, fino a quando un gruppo di ragazzi non si avvicina a noi offrendoci un'altro giro da bere e noi ovviamente accettiamo.

"Ragazze sono le undici e mezza entriamo ora almeno non ci becchiamo la fila" dico forse un po' troppo ad alta voce e ci avviamo barcollando all'entrata della discoteca.

Dopo mezz'ora di fila e preparazione in bagno, siamo tutte pronte per passare una bellissima serata, andiamo fuori a fumarci una sigaretta aspettando che si riempia un po' di più il locale dopodiché andiamo in pista a ballare come delle pazze.

"Un vodka e redbull" chiediamo io e Marta al bancone, la ragazza ci guarda e ci chiede il documento, subito mi giro mandandola a quel paese in cerca di un maggiorenne carino a cui chiedere da bere.

Mi giro per rientrare e vado addosso ad un ragazzo. "Scusami" dice subito. Alzo lo sguardo e vedo i suoi occhi scuri guardarmi profondamente, mi sento diventare tutta rosa e gli accenno un sorriso forzato per poi scappare via. Era più alto di me, moro e con uno sguardo penetrante.

"Eccoti shaaa" mi urla Alessia prima di buttarsi addosso a me a peso morto e io subito l'afferro sotto le ascelle per evitare di farla cadere. Guardo tutte e capisco di essere la più sana, anche se non capisco come sia possibile visto che solitamente sono sempre una delle prime a ubriacarmi sapendo quanto poco reggo l'alcool.

Torniamo in pista e ovviamente i soliti avvoltoi si buttano su di noi, arrabbiata cerco di levarmeli da dosso, quando mi sento presa per un polso, mi giro e riconosco subito il ragazzo alla quale ero andata addosso prima; mi prende per il polso portandomi via da tutti i ragazzi e iniziamo a ballare senza imbarazzo, come se ci conoscessimo da sempre. Dopo un po' inizio a sentire caldo, cosi muovendo la mano lui capisce subito cosa volevo dirgli e facendomi strada tra tutti i corpi della gente in pista usciamo in sala fumatori.

"Non mi sono ancora presentato, piacere Christian" dice sorridendomi e allungandomi la mano, lo guardo negli occhi e gli stringo forte la mano per fare buona impressione "Piacere mi chiamo Sharon."
"Quanti anni hai?" mi chiede senza togliermi mai lo sguardo da dosso "Sedici, tu?" rispondo cercare di non farmi intimorire dal suo sguardo "Sedici?! Oddio sembri più grande, io ventuno" dice spalancando gli occhi. Parliamo per più di un'ora solo noi due, dopodiché arrivano dei suoi amici, Marco e Simone, me li presenta e sto un po' con loro, dopo un po' però mi tocca salutarli per andare alla ricerca di tutte le mie amiche.

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