Capitolo 6

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Quando mi sveglio guardo l'ora sul telefono e sono le tre di pomeriggio, noto anche che ho un paio di messaggi su whatsapp. "Mary andiamo a fare un po' di shopping oggi in centro? Non mi va di passare la domenica a casa" aah Kate mi farà uscire pazza però riflettendoci bene un uscita è ciò che mi ci vuole. Scelgo di mettermi un jeans nero strappato a vita alza, un top a maniche lunghe in pizzo, delle scarpe altine e ci abbino un giubino lungo nero. Mi trucco perfettamente e mi alliscio i capelli. Osservando la mia figura allo specchio mi sento molto orgogliosa della mia opera. Prendo il telefono e scrivo a Kate che sono pronta e non mi preoccupo neanche di leggere gli altri messaggi perché al momento non mi interessano proprio. Scendo di sotto e vedo mia madre sul divano. La donna più forte che io conosca da quando mio padre ci ha lasciate non l'ho più vista piangere ne esprimere emozioni se non qualche sorriso che per fortuna mi rivolge. Penso che sia l'unica persona alla quale io tenga escludendo Kate. Volevo bene anche a mio padre. Si gliene volevo proprio tanto per me era davvero tutto, la persona che amavo di più, la mia roccia. Poi una bella domenica io e mia madre ci alziamo e non lo troviamo più, dissolto nel nulla insieme a tutte le sue cose con solo una lettera di scuse sul tavolino della cucina. Abbandona le persone che più lo amano al mondo con una lettera dove trova persino il coraggio di dire scusa. Come si può chiedere scusa a un cuore che va in pezzi? E da quella domenica da quando lui se ne è andato mia madre passa sempre questo maledetto giorno della settimana li su quel divano dove prima trascorreva ore ed ore con mio padre. Ma il dolore più grande che le ha causato quello stronzo penso sia stato lo scoprire che in realtà se ne è andato con la sua migliore amica. Un giorno le chiesi cosa provava e lei mi disse che provava tanto dolore perché la sua bambina non si meritava questo. Mia madre è sempre stata una donna che mi ha sempre messa davanti a tutto esattamente come faceva con suo marito e anche allora si preoccupa più per il mio di dolore che cresceva tutti i giorni e cresce ancora ma con il tempo si diventa bravi. Bravi ad abituarsi, bravi ad andare avanti, bravi a far finta di niente, bravi a chiudersi in se stessi, ma non si è mai bravi a dimenticare. E ora io sono io che non so se fa più male il mio dolore o il suo.
-"Mary tutto bene tesoro?"
-"Che? Ah si mamma tutto bene sto uscendo"
-"Ah va bene cara sta attenta mi raccomando e non fare tardi".

Le ombre dell'anima Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora