Passi di danza

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-Immagino Smoker la ritenga una punizione più che sufficiente per la tua disciplina.

Jorhan rispose calmo alla ragazza, mentre leggeva il giornale. Ariel abbassò lo sguardo e si mise a mangiare la sua colazione in silenzio.

-Ah bene, abbiamo un'ospite che non vuole stare qui e la Marina che ci addossa le colpe della sua incompetenza.

La stanza dove hai dormito stanotte è la mia, se è di tuo gradimento può rimanere lì, altrimenti te ne troveremo un'altra...

Jorhan si alzò scocciato dal tavolo e si diresse verso la sala degli addestramenti, dove alcuni ragazzi lo stavano aspettando per sfidarlo a colpi di spada. Mentre Ariel finiva la sua colazione con aria affranta per aver combinato l'ennesimo pasticcio, facendo arrabbiare Jorhan, che la stava ospitando gratuitamente nel suo castello. Finito il pasto e non sapendo dove andare, la ragazza rimase seduto a fissare il vuoto e a riflettere su quanto fosse stata ingrata e immatura.

-La prossima volta, non fateli entrare se devono essere così deboli, mi fanno solo rovinare le spade e sprecare tempo prezioso.

Il biondo camminava leggendo dei fogli: resoconti della città, resoconti di tutte le entrate e le uscite dei regni sotto il suo controllo e altre informazioni riguardanti la politica dei suoi domini.

Passando davanti la sala da pranzo si accorse che la ragazza era ancora seduta al tavolo, con un'espressione che avrebbe messo in depressione chiunque.

-Ancora qui? Dovresti andare a farti una doccia e poi farti dare un'occhiata dai dottori, sicuramente ti staranno aspettando per vedere come sta il tuo cuore.

La ragazza si alzò e passò davanti all'uomo tenendo lo sguardo basso e senza dire una parola si recò nella stanza dove aveva passato la notte per usare la doccia.

Intanto Jorhan sospirando e scuotendo la testa per la poca loquacità di una ragazza così carina tornava ai suoi affari di regnante.

Ariel si fece la doccia, lasciando che l'acqua lavasse via un po' di tutta la delusione che aveva accumulato in quei due giorni. Quando ebbe finito, si rivestì e scese per andare alla visita.

I dottori, nonché membri della ciurma di Jorhan, erano due fratelli gemelli, Lin era l'unica ragazza al servizio di Jorhan e Liu era suo fratello gemello, ma di certo l'aspetto dei pirati non era nel loro DNA, visto il loro aspetto grazioso e la loro eleganza nel vestire.

Le dissero di respirare a fondo; poi misurarono la febbre e la pressione, ma alla fine constatarono che era tutto nella norma, ma di stare lontana dalle apparecchiature elettriche per qualche giorno.

Ariel ringraziò i dottori e uscì dal loro studio, ma non sapendo dove andare, tornò nella stanza di Jorhan; mettendosi sul balcone per respirare un po' di aria fresca. Passarono alcuni minuti, poi uno dei pirati, venne a chiamarla, informandola che il Capitano la voleva di sotto insieme alla sua spada.

La ragazza prese la katana dal letto e seguì l'uomo fino alla sala degli allenamenti, dove un Jorhan già tutto sudato e con i pesi addosso si stava allenando, lo sguardo della rossa cadde sul corpo muscoloso del biondo, e questo la fece avvampare, ma appena lui si voltò verso di lei, si sbrigò a far finta di nulla, anche se era evidente a cosa stava pensando.

-Mi avete fatta chiamare?

-Niente lei, dammi pure del tu. Sono curioso di vedere come te la cavi a combattere

-Va bene...

Ariel prese l'elastico che teneva al polso e si legò i capelli, che altrimenti le sarebbero stati d'intralcio.

La Pantera e la ViperaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora