Capitolo uno.

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Occhi verdi, occhi pieni di lusso. Questo vedeva Camila nella sua mente. La giovane ragazza istintivamente mormorò qualcosa sicuramente di piacere, questo fece attirare l'attenzione della madre, che la richiamò. «Camila?» la ragazza guardò lo specchietto a cui ogni tanto la madre volgeva lo sguardo. «Ti ho sentita mormorare.» disse Sinuhe alla giovane figlia.

Camila negò con la testa e scrisse. "Te lo sarai immaginata, mamma. Forse è una cosa che desideri così tanto che sei arrivata pure al punto di sentirla" scrisse e fece leggere alla madre che, come all'andata, ogni tanto girava la testa per leggere quel quadernino ordinato.
«Non è vero. Non prendermi in giro.» disse.

Camila roteò gli occhi e si morse il labbro, non rispose alla madre e riprese a guardare fuori, riprese a pensare a quando aveva incontrato gli occhi di Lauren lì, in cartoleria. Una sensazione fortissima si era formata sul suo petto, il suo cuore ballava in modo scatenato, pensava che da un momento all'altro le sarebbe saltato fuori per quanto fosse indomabile, poggiò una mano sul suo petto, cercando di controllare quelle emozioni che prima non aveva mai provato. «Camila, ti senti bene?» chiese la madre, la ragazza diede un pugno sul sedile a fianco, nervosa. «Scusa... Ti vedo strana.» disse. «Tutto bene?» chiese mentre non smetteva di guardare la strada, dopo un po' arrivarono a casa e scesero. «Allora?» chiese nuovamente la madre visto che era bisognosa di una risposta da parte della figlia.

Camila prese di nuovo il quaderno con la copertina piena di pasticci e scrisse. "Smettila di mettermi pressione. Sto bene, davvero" la madre sorrise un po' e si fece aiutare dalla figlia a portare in casa la roba che avevano acquistato. Camila, dopo aver aiutato la madre, andò in camera sua e prese il suo iPhone, scrisse un messaggio a Dinah chiedendole di venire a casa. La sua migliore amica non ci mise molto ad arrivare a casa Cabello, suonò il campanello e la madre, Sinu, andò ad aprire.

«Oh, Dinah! È bello vederti. Sei andata a fare compere per domani?» chiese la donna alla ragazza, che entrava col permesso di Sinuhe.
«Oh certo, Sinu. Tutto a posto. Invece tu e Camila?» chiese la giovane mentre sorrideva alla donna.
«Sì certo. Oggi l'ho sentita mormorare leggermente... Anche se purtroppo nega.» disse la madre cercando di star tranquilla.
«Ma, davvero? Non ho mai sentito la sua voce e sinceramente sono molto curiosa.» disse Dinah alla madre che sorrise leggermente.

«Speriamo che si degni a parlare, almeno una volta.» mormorò Sinuhe.
«Speriamo.» disse Dinah mentre si guardava intorno. «Dov'è?» chiese.
«Camila? È in camera sua, vai da lei.» disse la donna, la ragazza ubbidì andando al piano superiore. Non esitò a bussare alla porta, la aprì facendo sobbalzare l'amica dagli occhi color cioccolato. «Ciao Chancho.» sorrise la polinesiana mentre si sedette sul letto e guardò con dolcezza l'amica che scriveva.
"Ciao a te, Cheechee. Come stai?" scrisse Cabello sul foglio.

«Oh, bene... Tu invece?» chiese la ragazza.
"Come al solito... Bene e male allo stesso tempo" confessò scrivendo. "Hai già fatto le compere per domani?" aggiunse sotto la frase precedente.
«Sì sì, ovvio! È così rilassante, adoro comprare il materiale scolastico per poi andare a comprare tanti vestiti.» disse entusiasta Hansen mentre non smetteva di sorridere. «Tu invece?» la guardò mentre accarezzava i capelli alla sua migliore amica.
"Sì, come al solito... Però oggi è stato strano, ho incontrato una ragazza" la mano robotica di Camila dominava sulla matita. "Era davvero bella"
Le labbra di Dinah si inarcarono in un dolce sorriso.
«Innamorata?» chiese. Camila diede un colpo di matita sulla nocca della polinesiana e fece roteare gli occhi. «Camila, dovresti parlare.» disse. «Tua madre mi ha detto che hai mugolato qualcosa.» la cubana negò con la testa facendo una smorfia di disprezzo.

«Okay, okay. Non fare certe smorfie che mi fai quasi paura.» ammise Dinah e Camila sorrise. «Torniamo a noi, questa ragazza? Com'è?» per Cabello sembrava un interrogatorio e questa era la cosa che più le dava fastidio.
"Boh, bella. Occhi verdi, capelli neri e lunghi, un po' mossi, labbra carnose e rosee, la carnagione è chiara, sembrava fatta di ceramica" Camila descrisse la ragazza che aveva incontrato nella cartoleria.

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