Amelia

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Amelia era una di quelle donne che non amava parlare di sé. Sembrava quasi che non avesse un passo, una storia da raccontare. Chiunque incrociava il suo sguardo raramente riusciva a capire le sue intenzioni. Non amava la gente , era scontrosa e arrogante. Forse è questo uno dei motivi che l'ha avvicinata al conte Savelli. Era una donna del sud , che odiava le sue origini. Scappata da Messina , si trasferì a Roma , per lavoro. Non aveva neanche diciassette anni , non aveva nessuna esperienza, sapeva solo pulire i piselli freschi e pelare qualche patata. Al suo arrivo tutti si giravano per guardala e tutti la volevano a lavorare nelle loro taverne per servire ai tavoli. Amelia però puntava in alto , non voleva spaccarsi la schiena per lavorare, voleva stare bene , vivere nella bambagia. Per caso conobbe il conte e per caso lui l'assunse. Aveva imparato a preparare filtri , pozioni e stregonerie varie. Ferruccio era un uomo di chiesa , devoto al papa ma nello stesso tempo molto superstizioso e voleva al suo fianco un'abile strega , Amalia era la persona adatta. Con la sua aria tenebrosa , fece subito breccia in Ferruccio , spacciandosi da abile cartomante. Amelia era il braccio e anche la mente del conte. Dopo aver parlato con Ferruccio, prese un grande mantello nero , decorato con pione di corvo e si incamminò verso la carrozza. Con passo deciso attraverso il lungo giardino , guardando dritta negli occhi chi incrociava il suo sguardo. Salì sulla carrozza , fece un gesto con la mano al cocchiere e la carrozzo iniziò il suo percorso. Durante il viaggio verso il centro della città , Amelia amava specchiarsi e parlare con la immagine riflessa. Dopo circa mezz'ora la carrozza si fermò di colpo. Il cocchiere fece segno di scendere , aprì la porterai e Amalia scese dalla carrozza. Si diresse verso il negozio della pellicciaia. Era da quasi tre mesi che la donna non lasciava la villa per andare in città e in cuor suo la città non gli mancava affatto, alla villa aveva tutto ciò che desiderava. Si avvicinò alla porta della pellicceria , prese un fazzoletto di seta che usò per girare la maniglia della porta. Amalia aprì la porta , nauseata dalle condizioni del negozio si rivolse di fretta e furia alla padrona del negozio dicendo << suo figlio sta giocando con il fuoco signora! Dove si trova la contessina Maria Valeria >> , la donna sbigottita rispose << ma cosa state dicendo? Siete matta per caso? Cosa c'entra mio figlio?>> rispose la pelliccia. Amelia con una mano si copriva il naso con il fazzoletto e con l'altra gesticolava in malo modo verso la donna che imbarazzata gli dimostrò che nel suo negozio non c'era nessuno. <<sappiamo entrambe che tuo figlio Pico si vede di nascosto con la contessina! Questa storia deve finire donna. Maria Valeria presto si sposerà con un uomo della sua stessa classe sociale. Tuo figlio pensa veramente che possa sposare una Savelli? >> disse Amelia mentre iniziava a sventolassi con un grosso ventaglio di piume di pavone. La pelliccia iniziò a scaldarsi dopo l'affermazione della donna e gli consiglio di uscire dalla bottega. Amelia fece un giro su sé stessa si diresse verso la porta e abbandonò la bottega , per risalire sulla carrozza e tornare alla villa a mani vuote però.

L'intrigo: una travolgente storia d'amore Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora