Socchiusi gli occhi per colpa della luce che entrava dalle finestre, ci misi un po' a realizzare quello che era successo quella mattina. I miei genitori erano veramente morti?
Al solo pensiero mi si formò un nodo in gola, trattenni le lacrime impedendomi di piangere.
Nel frattempo, per distrarmi, ammirai la camera. Non ricordo quasi nulla degli avvenimenti precedenti, solo che Sasuke ha ordinato al suo autista di portami a casa sua.
E mi sono ritrovata qui, in una camera molto spaziosa, con delle portefinestre a sinistra del letto, un comodino con una sveglia sopra a destra ed allungai lo sguardo per guardarne l'ora scritta sopra.Erano già le 7 di sera?
Avevo dormito molto. Troppo. Scostai le coperte e mi misi a sedere sul letto, fissando il balcone al di la delle portefinestre. Su si esso si trovavano delle viole di molti colori, oltre il balcone c'era quello che sembrava il giardino, con dei vialetti di ghiaia affiancati da cespugli di rose ben curati. Al centro del giardino c'era la statua di una sirena su un sasso, dalla bocca sgorgava acqua cristallina. Era semplicemente meraviglioso e per un attimo mi dimenticai del peso sullo stomaco dovuto alla tristezza nella quale ero annegata da quella mattina. Voltai lo sguardo verso il resto della camera. Di fronte ai piedi del letto c'era un armadio molto grande, sul resto della parete c'erano vari quadri di paesaggi naturali. Mi alzai a guardarli. Ero affascinata da tutto ciò che vedevo. Mentre giravo per la stanza sobbalzai quando sentii qualcuno bussare alla porta. Mi fiondai a letto e dissi un "avanti" con voce roca per il lungo tempo passato a dormire.
Entrò quella che era una cameriera ben vestita, con i capelli rossi fino al seno e gli occhi tendenti a delle sfumature rosse piuttosto singolari. Aveva un vassoio d'argento in mano con sopra dell'acqua. Mi si avvicinò posandola sul comodino.«Il signorino Sasuke vorrebbe vederla appena lei vorrà uscire. Le deve parlare»
Mi volse uno sguardo ed io annuii semplicemente. Lei accennó un sorriso e prima di uscire si voltò.
«Fra 10 minuti c'è la cena se se la sente può scendere le scale, la cucina è la prima porta a destra del salone. Se le serve il bagno è l'unica porta che si trova in stanza. C'è solo la vasca e non la doccia, spero vada bene comunque. Ci vediamo»
Si sistemó gli occhiali sul naso ed uscì. Era una ragazza particolare, volevo sapere proprio chi era ma non era il momento per indagare ed inoltre non ne avevo le forze. Presi il bicchiere bevendo lentamente l'acqua mentre fissavo l'immenso giardino.
I miei pensieri si persero ovunque, scene felici passate con loro, risate, litigi, uscite divertenti come una semplice famiglia di tre persone. Madre, padre e figlia uniti come non mai.
E la vita mi ha portato via anche questo.Repressi un singhiozzo, di certo non volevano che piangessi per loro. Dovevo essere forte ed andare avanti. La vita non si ferma al passato, continua imperterrita il suo corso.
Decisi di alzarmi ed andare in bagno, dove notai che c'era la mia trousse che avevo portato da Naruto per la festa. La aprii prendendo la spazzola e pettinandomi quasi meccanicamente con lo sguardo fisso sullo specchio. Avevo delle enormi borse sotto agli occhi ma poco m'importava.
Appena tornai in camera sospirai, ora dove potevo andare? Casa mia era completamente bruciata, non era rimasto nulla. Mi vennero dei brividi a ripensare alla scena, scossi la testa e decisi di andare a cenare, non potevo abbattermi così.
Seguendo le istruzioni della cameriera scesi le scale notando l'immenso salone, senza soffermarmi troppo sul lusso di quella casa aprii la porta a destra accedendo alla sala da pranzo. Un enorme tavolo si estendeva al centro della stanza, con cinque posti a lato e due a capotavola. Era ben apparecchiato, tutto altamente curato. Mi avvicinai e qualcuno uscì da quella che doveva essere la cucina, mi voltai per vedere chi fosse. Un ragazzo alto e slanciato con i capelli rosso fuoco mi volse un leggero sorriso mentre appoggiava il pane in tavola.
«Salve signorina, lei dev'essere Sakura Haruno. Piacere, Gaara»
Mi tese la mano che afferrai con un lieve sorriso.
«Piacere, dove mi siedo?»
Il ragazzo ci pensò su un attimo.
«Penso che il signorino Sasuke la voglia vicino, lui sarà a capotavola, lei si può mettere in uno dei lati vicini»
Annuii e decisi di sedermi al lato destro, mentre guardavo Gaara sparire nuovamente in cucina. Una strana voce familiare mi risvegliò.
«Oh...Sakura, sei qui»
Mi voltai verso la persona, notando che era Itachi. Da quando Sasuke se n'era andato ci avevo parlato spesso, ma gli argomenti puntavano sempre su suo fratello.
Avevamo una specie di rapporto amichevole ma non ne parlavo spesso di lui. Sapevo che lavorava come cameriere.
Ed era un degno figlio Uchiha.
Capelli corvini, più sfumati verso il castano scuro rispetto a quelli nero pece di Sasuke. Occhi neri, profondi come gli abissi. Pelle diafana.
Tutti gli Uchiha erano veramente begli uomini, ma solo uno aveva attirato la mia attenzione. Il più stronzo, egocentrico ed indifferente.Gran bella scelta Sakura.
Con un leggero sorriso lo salutai
«Ciao Itachi»
Mi si avvicinò guardandomi negli occhi e sospirò sussurrando un "condoglianze". Forse aveva paura di farmele perché sapeva che io avrei subito ripensato a quella scena.
Ingoiai il nodo in gola e sforzai uno dei sorrisi più falsi mai usciti dalle mie labbra.
Se ne accorse e vidi nel suo sguardo un pentimento per aver rivangato il discorso. Non volendo peggiorare la situazione si sedette di fronte a me.
Strano, Itachi era il primogenito, tecnicamente il posto a capotavola spetta a lui.«Perché non sei a capotavola?»
«Perché a Sasuke piace stare li, ed io non ho problemi a sedermi nei lati»
Annuii capendo quanto gli voleva bene.
Passarono alcuni minuti finché la porta non si aprì ed entro il corvino che ci vide già seduti e prese posto al suo posto.
«Ciao Itachi.» Accennò un sorriso e si voltò verso di me «Sakura.. dormito bene?»
Abbassai lo sguardo ed annuii semplicemente.
«Volevo parlarti di una cosa, finita la cena vieni in salotto»
Mi incuriosii su cosa doveva dirmi, ma prima che avessi il tempo di rispondergli entrò Gaara e la rossa che portarono le pietanze. Un odore gustoso mi riempì le narici, i piatti avevano un aspetto davvero invitante.
Iniziai a mangiare, subito dopo di Sasuke ed Itachi.
Sorrisi, stavolta un sorriso di quelli veri, sentendo la bontà dei piatti appena portati e mormorai un "è buonissimo".
I due fratelli sorrisero lievemente scambiandosi uno sguardo.
Avevano un ottimo rapporto, il corvino quando stava con il fratello sorrideva e rideva veramente.
Vedendoli sorrisi nuovamente tornando a mangiare in silenzioAppena finita la cena a dir poco squisita uscii dalla cucina dirigendomi verso l'immenso salone dove Sasuke mi stava aspettando seduto sull'enorme divano appoggiato al muro. Mi avvicinai sedendomi a fianco.
«So che è un argomento molto delicato ancora.. ma siccome sei rimasta senza casa volevo chiederti se volevi venire a vivere qua. L'affitto puoi pagarlo facendomi da cameriera. »
Subito mi guardò cercando di captare una mia reazione.
Ci ragionai, in fondo aveva ragione. Non avevo un posto in cui andare, era la scelta migliore. E poi sarei stata vicino a lui.«Va bene»
Risposi semplicemente incontrando il suo sguardo.
Accennò un sorriso.«La tua camera sarà quella che hai usato, ti mostro qual'è la mia»
Cosi facendo si alzò ed insieme salimmo le scale che avevo sceso per andare a cenare.
Appena arrivammo in cima aprì la porta poco distante dalla "mia" camera ed entrò. Ciò che vidi mi rese allibita.
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Bad Boy-Good Girl (Sasusaku)
Fiksi PenggemarSakura viveva la sua vita normale, incontrandosi spesso con il suo migliore amico Naruto che pareva avere dei sentimenti per la ragazza... Sasuke era andato in Australia con il padre, ma tornò e da quel giorno le cose cambiarono. Sakura lo aveva...