10。

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Il giorno dopo andai a scuola con la mano fasciata; mi faceva così male, volevo poter tornare indietro e non fare quello che avevo fatto il giorno prima, come uno stupido in preda ai suoi timori adolescenziali.
Ma non potevo e, sotto lo sguardo attento di JiMin, dovetti trovare una scusa più che convincente per salvarmi da una rovinosa figura.

"Ho spostato dei mobili e mi è caduto uno sulla mano" mi giustificai, ma JiMin non sembrava credermi.

Ovvio, JiMin mi conosceva così bene.

All'uscita da scuola continuava a pioveva, più forte di prima.
E, pure quel giorno, Yoongi tornò a casa con noi. Il silenzio opprimente che era calato tra noi due nel pezzo di strada riservato a me e YoonGi mi faceva sentire come in gabbia, rinchiuso, con il petto stretto in una morsa. Quasi soffocavo.

"Sono arrivato" mi disse semplicemente, come il giorno seguente, senza tanti giri di parole.

Ma questa volta, mi prese la mano, la guardò un po', osservando le bianche bende leggermente ingiallite dal sangue.

"Non farlo più - cominciò, per poi guardarmi negli occhi - non farti più del male."

Ma YoonGi, tu mi hai fatto più male di qualsiasi altra cosa.

RAIN ー myg;kthDove le storie prendono vita. Scoprilo ora