-CAPITOLO 6-

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SHAMELESS... AND OTHER SHIT!

-CAPITOLO 6-

Quando i fratelli Milkovich si staccarono dall'abbraccio Ian deglutì e si preparò mentalmente; adesso Mickey si sarebbe accorto anche della sua presenza e lui non aveva la men ché minima idea di come avrebbe reagito. Gli era mancato moltissimo. Doveva ammetterlo cazzo. Gli era mancato come l'aria.

Mandy nel frattempo tirò un pugno al braccio tatuato del fratello. –Perché cazzo ti fai chiamare Nolan?-.

Mickey sorrise massaggiandosi la parte colpita, fece per rispondere ma i suoi occhi si incatenarono finalmente a quelli di Ian. Per Ian furono i secondi più lunghi della sua vita.

–I Gallagher si sono offerti di accompagnarmi per proteggermi- ironizzò la ragazza cercando di dissimulare l'imbarazzo. Lip si avvicinò a Mickey e gli batté il pugno con le nocche. –Ti trovo in forma, bello-

Mickey ricambiò il saluto. Il piccolo pendente a forma di croce luccicò e gli occhi azzurri del moro catturarono tutti i riflessi del sole.

Ian non sapeva di preciso cosa gli fosse successo, ma trovava Mickey più curato, più bello, più sicuro di sé. Era bello da togliere il fiato.

Lo vide riportare lo sguardo su di lui e Ian tremò.

–Che fai non mi saluti?- gli chiese Mickey sollevando le sopracciglia.

Ian si mosse come un burattino, la testa in tilt. –Ehi- gli disse cercando di battergli il pugno come aveva visto fare al fratello ma Mickey gli diede la solita pacca affettuosa sulla guancia. A quel gesto Ian si sentì davvero molto piccolo, proprio come quella volta in cui Mickey l'aveva portato sotto le gradinate del liceo per proporgli di fuggire insieme.

Quei gesti, quello sguardo...

Mickey aveva una personalità forte, prorompente, ingombrante... per Ian era sempre stato difficile stargli accanto.

-Allora, che cazzo stai combinando qui?- domandò Lip guardandosi brevemente intorno. Ancora non riusciva a spiegarsi come facesse a vivere in un quartiere del genere.

Mickey distolse lo sguardo da Ian e circondò le spalle della sorella. –Mi sono rifatto una vita, bello. Venite, vi faccio vedere dove lavoro- e fece strada.

-Tu hai un lavoro?-

Si diressero poco più avanti ed entrano in un edificio. All'ingresso c'era una targa nera dove era raffigurata una chitarra elettrica con il nome di Nolan Morris inciso sopra.

-Nolan Morris?- lesse Lip scettico.

-Sono io- spiegò lui soddisfatto.

-Cristo, sembra il nome di una fottuta celebrità- commentò invece Mandy ancora stretta nel suo abbraccio.

-E lo sono-.

Erano in uno studio di registrazione che disponeva di due sale spaziose, una di queste era piena di strumenti musicali e comunicava con una cabina regia attraverso un vetro. Lip fischiò.

-Che razza di posto è?- Mandy non riuscì a trattenere il suo stupore.

-E' il mio studio di registrazione...- Mickey gongolò appena –alcune band vengono qui per esercitarsi o per incidere i loro fottuti pezzi. Band, cantanti. Rapper per lo più... un sacco di merda messicana-

-Sul serio?- Lip si accigliò sfiorando con le dita la superfice di una batteria. –Non pensavo che Puerto Vallarta pullulasse di artisti-

Mickey lo schernì –Vuoi scherzare? Questa città si vive di notte, bello. Le strade sono piene di musicisti e nei locali ci sono solo fottute band o fottuti cantanti. E' roba tosta. Il miglior business che mi potesse capitare.- spiegò con enfasi mentre mostrava tutto ciò di cui disponeva la sala.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Mar 13, 2017 ⏰

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