settimo capitolo

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5 minuti e scendo.

È il messaggio che ho mandato a Riccardo ormai 10 minuti fa

Purtroppo ho fatto un grande errore a chiedere aiuto alle altre su cosa mettere

Nemmeno alle feste di compleanno vado vestita così, vedi un po' cosa mi tocca fare

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Nemmeno alle feste di compleanno vado vestita così, vedi un po' cosa mi tocca fare.

Scendo velocemente giù e lo trovo, bellissimo come sempre, ad aspettarmi nella sua macchina.

Apro la portiera ed entro.

"Ma quanto ci hai messo? Delle fan mi stavano per rompere la macchina" dice con tono ironico.

"Eh amore devo farmi desiderare, sai com'è" dico e mi da un piccolo colpo sulla spalla.

Durante il tragitto ci facciamo qualche foto da mettere sui vari social, e ridiamo su qualche commento negativo sotto le nostre foto.

Ad un certo punto parte 'Another Love', mi passano in mente quei due occhi scuri.

Mike.

Perché anche solo una semplice canzone mi fa pensare a lui?

"Ti piace questa canzone?" dice Riccardo distogliendomi dai miei pensieri ed alzando il volume della radio.

Dopo poco tempo arriviamo al locale, ed è elegantissimo.

"Dai ma non dovevi, potevamo andare anche al Mc sai?" dico e Riccardo scoppia a ridere.

"Per te non basta mica un semplice panino del McDonald." prendendomi la mano.

Mi passa per la mente il pensiero di staccare la mia mano dalla sua, ma questo pensiero svanisce subito.

Il cameriere ci accompagna al nostro tavolo e ordiniamo entrambi un primo.

"Come stanno andando le prove?" Chiedo per rompere il ghiaccio.

"Beh bene, ma c'è Braga che continua a rompermi" dice sorridendo.

Ma c'è un momento in cui non sorride questo?

"Lo pensavo già che era un professore che pressava, in pochi giorni che sto qua ha già fatto mille lezioni in comune" dico facendo una faccia sfinita.

"Hai un sorriso e degli occhi che fanno invidia, credimi" dice all'improvviso mentre mangiamo.

"Dai Riccardo, non so come risponderti" dico abbassando la testa.

Sta per avvicinare la sua mano alla mia, ma sento il mio telefono squillare.

È Andreas.

"Ei Andre dimmi tutto" dico velocemente, ringraziandolo nei miei pensieri per avermi salvato dalla situazione imbarazzante che stava per crearsi.

"Devi venire subito qui, Mike non si riprende" dice con un tono serissimo, da far mettere paura quasi.

"Cos'ha?" quasi sussurro.

"Non so quanto ha bevuto, ma davvero è messo male" dice davvero preoccupato.

Ma davvero pensavo fosse peggio, questa cosa non mi tocca minimamente.

O forse no.

"Ok Andre, ma io non so cosa posso farci sinceramente. Spero che si rimetta, ora devo andare" dico velocemente, ma quando sto per attaccare lo sento dire:

"Se continua a dire il tuo nome, penso che tu sia l'unica che possa stargli vicino" Prova a dire come se mi volesse pregare.

"Senti va bene, cerco di venire il prima possibile, ciao." dico in tono freddo e attacco la chiamata.

"Lea mi dici cos'è successo e perché hai questa faccia?"

Avevo dimenticato dell'esistenza di Riccardo in questo momento.

"Riccardo davvero grazie per tutto, ma è urgente e dobbiamo andare in hotel, non so nemmeno io cosa stia succedendo di preciso." dico velocemente e imbrogliandomi svariate volte.

Paga il conto, corriamo in auto.

A Mike lo farò male.

Come si permette di mettersi in mezzo alla mia vita?

Come si permette di nominare il mio nome quando invece non dovevamo parlarci più?

Lo farò una merda.

Arriviamo all'hotel in meno di 10 minuti.

Saluto Riccardo con un semplice 'ciao' e corro nella camera di Mike.

Non sono lì.

Vado in panico ma ricordo che posso chiamare Andreas.

"Dove cazzo siete Andreas?" Dico quasi urlando.

"Fuori camera tua"

Fitta al cuore.

Corro per arrivare più in fretta possibile.

Arrivo e rimango a bocca aperta dalla scena che trovo.

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