Capitolo 30.

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"Noi siamo fatti della stessa materia dell'evoluzione stellare, siamo fatti della materia degli astri" - Margherita Hack 

<< Dimmi che sto vedendo male... >>sussurrò Ethan accanto a me.

Nessuno dei due stava vedendo male. Quel ragazzo era proprio Tommy e stava venendo nella nostra direzione con uno strano sorriso stampato in volto... Com'era possibile? Era lui il ragazzo delle lettere? Qual era il suo scopo?

<< No, quello è Tommy... >> risposi con le lacrime che ormai si stavano accumulando agli occhi.
Il ragazzino che tanto avevo ammirato da piccola, quello che era il mio migliore amico, che mi aveva detto che era stato Ethan a far divorziare i miei genitori, che mi aveva salutato con una promessa:' Appena sarò abbastanza grande, ci rivedremo. Te lo prometto.'

I ricordi in cui c'eravamo io e Tommy cominciarono a riaffiorare nella mia mente, e correre nella sua direzione fu inevitabile.

Ero alla ricerca di quell'ultimo abbraccio, quello che ricordavo prima di essere salita sull'auto di mia madre, quello che riuscì a darmi la forza di ricominciare, quello che segnò l'addio alla mia vecchia vita e l'inizio a quella nuova.

Mi  lasciai andare tra le sue braccia, con un gigantesco sorriso stampato in volto e la voglia di sentirlo parlare per sapere a proposito della sua vita dopo che me n'ero andata e soprattutto del motivo per il quale si trovasse nella mia città.

Quando mi allontanai da lui, incrociai subito i suoi occhi azzurri sulla stessa tonalità del cielo, che quel giorno era decisamente più allegro grazie ai raggi del sole. Ma quello sguardo magnetico non era puntato su di me, ma sul ragazzo dietro.

Quando mi voltai per osservare attentamente la situazione, mi resi conto del fatto che entrambi si stavano scambiando strane occhiate, come se avessero voluto trovarsi in un posto da soli, senza di me, per poter discutere su loro problemi e argomenti. 

A me non importava più di tanto di ciò che avevano da dirsi, ma più del fatto che sapevo bene che da quell'incontro tutto sarebbe cambiato a causa dello scontro tra i due. Dopo ciò che era successo a me e ai miei genitori, i due avevano messo da parte la loro amicizia per lasciar spazio a conflitti e litigi.

Sarei mai stata in grado di riuscire a convincerli a riallacciare i rapporti?

<< Cosa ci fai qui?>> domandai per interrompere la tensione evidente.

<< Ti avevo detto di incontrarci qui... Sono io il ragazzo delle lettere>> confessò, concentrandosi finalmente su di me. Fu inevitabile per me notare lo sguardo di Ethan che avrebbe tanto voluto far sparire Tommy... Tra i due c'era chiaramente parecchia tensione.

Tutto mi sarei aspettata, solo non che Tommy fosse l'autore delle mie lettere. Avevo dubitato persino di Ale... Ma perchè, anziché presentarsi da me, aveva deciso di farci ricontrare grazie a delle lettere? In fondo, tra di noi c'era stato solo un profondo rapporto di amicizia, cosa che dalle lettere non sembrava per niente.

Il mio passato, stava tornando a far parte del mio presente. Due persone, alle quali avevo voluto molto bene, mi avevano raggiunta dopo tanto tempo perché volevano tornare far parte della mia vita quotidiana.

Ne ero contenta, ma allo stesso tempo spaventata. Ci sarebbero state parecchie conseguenze in seguito a quell'incontro, lo sapevo molto bene, e avevo davvero paura di scoprirle. La prima, d'altronde, si stava svolgendo in quello stesso momento. Ethan e Tommy continuavano a guardarsi come se da quel momento di fosse dato via ad uno scontro, al centro del quale c'ero io.

<< Davvero?>> domandai. << Non me lo sarei mai aspettata>>

<< Sì, Daisy. Sono venuto in questa città apposta per te, per avere la possibilità di entrare di nuovo a far parte della tua vita. Te l'avevo anche promesso, no? 'Appena sarò abbastanza grande, ci rivedremo.', ti avevo detto.  Beh, eccomi qui. >> mi spiegò.

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