La mia camera era diventata davvero un covo di luce propria, mi diressi alla finestra, era una giornata calda, meno male che oggi non mi toccava andare a scuola, sarebbe stata una giornata sprecata per stare sui libri e dietro a dei ciarlatani come gli insegnanti.
Ho sempre pensato che fosse importante la scuola però troppo fiscale: piena di "devi fare questo..", "non puoi fare quest'altro.." quando i primi a permettersi di fare troppo sono i professori.
Tralasciai i miei pensieri di anarchia assoluta e aprí la finestra, immediatamente un vento fresco mi fece venire i brividi, la mia pelle ormai sudata in qualche punto del viso si asciugò in un batter d'occhio, faceva davvero caldo.
Andai nel mio bagno a lavarmi i denti, una cosa che odiavo era avere i denti sporchi, una sensazione troppo disgustevole per i miei gusti, robe incastrate fra i denti, alito che non si può sentire e tralasciando la sensazione di poltiglia in bocca.
Mi affrettai, era già venuta un'ora che era più vicina al pranzo che alla colazione, ma ero fatta così, o troppo in anticipo o troppo in ritardo, le mezze misure non sapevo neanche che cosa fossero.
Mi aggiustai ancora un po' il trucco, ero sempre insicura sul fatto che stessi bene o meno, legai con un elastico la mia folta chioma e mi diressi all'armadio, ora sapevo che ci avrei messo davvero tanto, dovevo decidere cosa mettermi.
Ero pur sempre una ragazza, ovvio che mi importasse essere sempre vista ben curata agli occhi degli altri, non volevo passare per quella che non cura il proprio aspetto, mi piaceva prendermi cura di me, ma alle volte facevo solo guai, sono sempre stata negata a farmi del bene.
Senza perdere troppo tempo andai sul sicuro: scelsi un jeans strappato sulle ginocchia, una maglia sui toni del verde acido un po' scollata e una giacchetta nera di pelle, stavo per chiudere l'armadio quando vidi il mio capello con la visiera a becco in velluto, lo adoravo, era di un verde poco più scuro della maglietta che stavo indossando, lo presi senza pensarci troppo e lo indossai.
Ero finalmente pronta, presi le mie cose, le misi nella borsa e scesi dalle scale, salutai mia madre e uscì.
Al sole faceva davvero troppo caldo, perciò andai sul pezzo della strada che era all'ombra, affrettai il passo, dovevo incontrarmi con le mie migliori amiche nel nostro posto preferito: al Hard Rock.
Dopo alcuni metri, un paio di svoltate e alcuni incroci arrivai, mi guardavano da lontano, erano rimaste fuori, tutte ad aspettarmi, non mancava nessuna, ero l'unica in ritardo, mi avrebbero sicuramente sgridato per il mio solito tempismo.
Mi avvicinai a salutarle, prima Elizabeth, poi Georgia e infine Daiana, sapevano di profumi diversi ma tutti buonissimi, Elizabeth come al solito sapeva del profumo di suo fratello maggior Paul, bellissimo ragazzo, dal tronde la sorella non era da meno, occhi di un azzurro intenso e lunghissimi capelli che sembravano non finire mai, Georgia sapeva di fiori, come se la mattina stessa fosse andata a raccoglierli, sembrava che si portasse dietro un intero giardino e infine salutai Daiana, lei sapeva di un odore dolce, di caramella penso e per essere più precisa direi zucchero filato, lo stesso profumo che gli avevo regalato per natale, era diventato il suo profumo preferito."Eeehi Alice, come sei bella! Ti stanno davvero bene questi jeans, sono sicura che me li presterai un giorno di questi!" disse con fare molto convinto Elizabeth.
"Dai entriamo ragazze che se no non mangiamo più ahah" disse Daiana molto frettolosa, come se avesse paura che la giornata potesse volare in un batter d'occhio, avevo l'impressione che ci volesse raccontare qualcosa di nuovo.Entrammo, come al solito era affilatissimo, fortunatamente trovammo un tavolo da 4 e ci fondammo sopra come avvoltoi su carne viva.
Ci spogliammo con calma e arrivò subito una cameriera, era molto curata, aveva i capelli raccolti in uno chignon, non aveva nemmeno un capello fuori posto, poi aveva un trucco molto leggero, si vedeva benissimo la sua pelle bella e senza imperfezioni.
"Cosa vi posso portare ragazze?" Ci chiese cortesemente.
"Ragazze come al solito birra e patatine medie?" Ci chiese Daiana come se nn sapesse già la nostra risposta.
Tutte la guardammo come per dire "ce lo chiedi pure?" Aveva capito solo con uno sguardo, era così fra noi.
"Si allora 4 birre e 4 patatine medie" riconfermò lei stessa l'ordine.
Nel momento in cui la cameriera si allontanò Daiana incominciò a parlare di Jack, il ragazzo con cui si sentiva, lei era forse troppo frettolosa, si buttava troppo senza vedere prima lui cosa ne pensasse, era fatta così, quasi nessuna osava dire qualcosa al riguardo, però fra loro due sembrava ci fosse comprensione e che andasse tutto per il verso gusto, ero felicissima per lei, si meritava davvero qualcuno che la potesse rendere felice come lei aveva sempre desiderato.
"Ma ragazze secondo voi mi sto attaccando troppo?" Si fermò a parlare e ci fede questa domanda, ci guardammo negli occhi tra noi altre, gli avremmo voluto forse rispondere di sì ma sapevamo che non avrebbe cambiato il suo modo di fare.
"No va beh dai, alla fine lui è carino con te, però vai con prudenza mi raccomando." Rispose così Georgia, lei sapeva sempre cosa dire, era intelligentissima e acculturata, una di quelle persone che vorresti incontrare per poi farci due chiacchiere, sapeva qualunque cosa di qualsiasi argomento, persino sulle auto o il calcio, si interessava di tutto ciò che la poteva circondare, era da prendere come esempio.
Arrivarono i nostri piatti, eravamo piene con poco quindi ci bastava quello che avevamo ordinato."Ragazze vado un attimo in bagno, vi lascio qui la borsa e tutto, mi raccomando eh." Così mi diressi al bagno, c'era un po' di fila, come dal tronde in ogni buco di quel posto.
Dopo poco riuscì ad entrare in uno dei 4 bagni disponibili, era pulito, strano per un posto in cui la gente che viene non è poca.
Uscì, mi lavai le mani e ritornai dalle ragazze, vedevo già da lontano che Elizabeth aveva un foglio in mano e stavano parlando tra di loro animatamente, ero troppo lontana per capire di cose si trattasse."Ragazze ma di cosa state..." avevo capito, era il volantino dell'altra sera, sicuramente l'avrò lasciato in borsa e l'avranno notato sporgere da essa, anche perché non chiudo la chiudo mai con la cerniera apposita.
"Un nuovo pub ragazze, in cui noi non siamo andate, impossibile!" Disse Elizabeth scrutando il volantino, era vero, noi andavamo a qualsiasi tipo di evento o di pub da ormai 2 anni, da quando eravamo in terza liceo.
Il volantino passò nelle mani di Daiana
"Potremmo andarci, oggi si terrà la prima serata in assoluto. Come potremmo perdercela? È pure sabato" disse lei quasi supplicandoci, era sempre in cerca di feste, le facce di tutte erano poco convinte ma perché no, incuriosiva anche me.
"Per me non ci sono problemi, lo sapete" dissi con tutta sincerità.
A dare l'okay si unirono pure Elizabeth e Georgia.
La nostra serata era ormai segnata.
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Moon Light
General FictionE poi fate l'amore. Niente sesso, solo amore. E con questo intendo i baci lenti sulla bocca, sul collo, sulla pancia, sulla schiena, i morsi sulle labbra, le mani intrecciate, e occhi dentro occhi. Intendo abbracci talmente stretti da diventare una...