Combinazione insolita: rumore e luce

8 1 0
                                    

(Ah, ah)
Don't worry, baby
(Ah, ah)
Don't worry, baby
(Ah, ah)
Don't worry, baby
C'era la canzone di Lana Del Rey nell'aria, qualcuno aveva acceso il mio giradischi e aveva messo il mio disco preferito,svegliarsi col piedi giusto insomma,aprii gli occhi, vidi che c'era troppa luce, insolita combinazione per la mia stanza che era sempre buia e silenziosa, anche perché ci passavo poco tempo, mi dispiaceva tutto sommato, era il mio rifugio ma preferivo vivermela là fuori, con il timore di sbagliare o di cadere, la convinzione fotte e io preferisco tentare.
Ora aveva più senso, c'era mia madre in camera, stava sistemando della roba che non doveva toccare minimante, odiavo che toccasse le mie cose, diceva sempre che dovevo mettere apposto e riordinare solo perché ero piuttosto disordinata, non capiva che io nel mio disordine ci stavo bene, troppo bene.

"Mamma cosa ti ho sempre detto?" Gli dissi stropicciandomi gli occhi
"Dai Alice, dovresti essere più ordinata lo sai, mi da fastidio vedere tutto questo disordine!"

Mi alzai di scatto, stava per rovistare nella mia scatola dei ricordi, dove proprio non doveva guardare, c'era troppa roba che non gli avevo detto di aver fatto o troppe cose complicate da raccontare, poi preferivo tenermele per me certe cose, c'erano fotografie con persone per me importanti, mozziconi di sigarette ormai lontane, braccialetti e collanine mai messe, per troppa paura di rovinare, biglietti di ogni tipo, concerti, autobus, musei, non doveva ficcare il naso dove entrava in zona troppo personale e privata, so che era mia madre ma quelle cose le doveva sapere solo la me del passato e la me del presente, chissà se alla me del futuro gli importerà mai di queste cose, talmente lontane da lei che sicuro non le ricorderà, ora come ora  sono talmente segnate che nemmeno se ci provo riesco a scordare.

"Mamma levati dai, sistemo io, giuro."
Lei posò subito quello che aveva appena alzato,che si trattava dei vestiti che avevo messo per nascondere appunto questa scatola.

"Dai va bene, muoviti che la colazione é pronta."

Quando non insisteva mi piace, l'insistenza non porta da nessuna parte, anzi, non porta in nessun posto.
Mi guardai allo specchio, stropicciandomi gli occhi ho portato tutto il trucco su tutta la faccia, ero messa davvero male, andai a prendere lo struccante e dei dischetti di cotone, mi misi all'opera.
Dopo poche passate vidi la mia pelle olivastra prendere il suo colorito normale, senza quelle strisce nere orribili sulle guance.
Non mi trovavo troppo brutta, ma nemmeno una ragazza troppo bella, mi piacevano tanto i miei occhi, sul verde scuro, i mie capelli erano sul castano chiaro e mi arrivavano poco dopo le spalle, forse avrei dovuto tagliarli un po', troppo lunghi non mi facevano impazzire.
Mi misi un po' di correttore sulle occhiaie, che erano piuttosto evidenti, feci qualche passata di eye-liner, avrei continuato a truccarmi dopo la colazione.
Scesi le scale e mi trovai in salotto, feci due passi e entrai in cucina, c'era un odore buonissimo, mia madre ci sapeva fare in cucina, era una buona cuoca.
Mi misi seduta al tavolo ad isola in mezzo alla stanza, sotto il mio naso c'erano due creaps ricoperte di una marmellata ai frutti di bosco, arricchite con dei mirtilli freschi buttati sopra a fontana, feci il primo morso e le mie papille gustative stavano facendo festa.
Questa delizia era accompagnata da una tazza di tè caldo, anch'esso ai frutti di bosco, morso dopo morso, sorso dopo sorso, finì tutto poco dopo.
Ringraziai mia madre con un bacio sulla guancia e risalì le scale, entrai in camera mia.

Moon LightDove le storie prendono vita. Scoprilo ora