Incontro incredibile

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Il profumo che sentivo nell'aria, si trattava per forza di One milion, non potevo sbagliarmi.
Mi girai, non potevo credere hai miei occhi, era lui.
"Ehm.. quindi hai da accendere si o no?" Mi ripose la domanda, fortunatamente io, anche se ormai avevo sommesso di fumare da ormai molto tempo, avevo sempre con me un accendino, glielo porsi sbigottita.
Lui lo afferrò, accesse quella che sembrava una sigaretta e si mise vicino a me, seduto sul marciapiede.
Non facevamo altro che stare zitti, non mi dispiaceva in realtà, era una bella sensazione, di solito era imbarazzante stare zitti quando hai qualcuno affianco che un minuto prima ti ha rivolto la parola, però non so lui mi metteva una strana sensazione addosso.
Stava per finire la sua sigaretta, quando mi rivolse di nuovo la parola
"Questo é tuo" mi porse l'accendino, me ne ero totalmente dimenticata. Mi guardava negli occhi, era buio ma un lampione era esattamente sopra di noi e ci illuminava abbastanza per capire chi avevo davanti a me, era bellissimo.
Si alzò appena finì la sigaretta, poi mi porse la mano.
"Che fai aspetti qui o ti alzi?" Gliela afferrai e mi alzò poco dopo, non sapevo che fare.
"Volevo andarmene a casa in realtà" ero davvero stanca e poco pimpante
"A casa? Di già?" Era quasi sbalordito dalla mia affermazione.
"Già" gli parlavo senza guardarlo negli occhi perché avevo una fottuta paura di farlo, lo guardavo di sfuggita, senza dare troppo nell'occhio, però io sentivo i suoi occhi sopra di me per tutta la durata del tempo. Era bellissimo sentire che mi stava guardando, mentre non lo guardavo.
Lo guardai e come sospettavo i suoi occhi erano già su di me, era fisso, senza paura di sembrare invadente.
"Perché hai paura di guardarmi negli occhi, me lo spieghi?" Se ne uscì con questa domanda, forse poco azzeccata e un po' troppo impertinente, ma il fatto che gli importasse tale cosa mi faceva piacere.
"E perché te non la smetti di guardarmi?" Ero sotto pressione forse o magari non sapevo nemmeno io come rispondere a tale domanda.
"Non si risponde mai ad una domanda con un'altra domanda, è poco carino." Si mise a ridere, aveva un sorriso bellissimo, denti dritti e bianchi, della labbra carnose e aveva delle fossette a dir poco meravigliose.
Mi incantai, non sapevo cosa dire, non era da me, io sapevo sempre cosa dire, in ogni situazione, ma lui mi confondeva, troppo.
"Visto che ti vedo in difficoltà, rispondo prima io alla domanda che mi hai posto." Riprese a parlare dopo la risata rumorosa che aveva poco prima fatto
"Io ti guardo e non smetto di farlo perché é impossibile non guardarti, sei bellissima, lasciatelo dire." La mia bocca era un po' più aperta dopo questa rivelazione e le mie guance un po' più rosse, mi aveva fatto un complimento, e non ero abituata abbastanza da reggere come una persona normale.
"Ehm.. io non so rispondere alla tua domanda.." balbettavo, ma quando mai io ho balbettato in vita mia? Io che ero in una posizione di svantaggio mentre parlavo con qualcuno non si era mai visto, mi stupivo da sola.
Mi guardava e non smetteva di farlo
"Non sai rispondere perché adesso mi stai guardando pure tu, da un pezzo."
Sorrideva ad ogni affermazione vera che gli usciva dalla bocca.
Era vero, lo stavo fissando anche io adesso, da un bel po'.
"Sei astuto devo dire" risi pure io, era impossibile non farlo, mi aveva fregato.
Mi guardava le labbra e si leccava le sue, riprese a parlare nel momento in cui ritornò a guardarmi negli occhi.
"Ammetto che sono uno che guarda molto i particolari" era sicuro di se si capiva, io non lo ero troppo e lo invidiavo.
"In un modo o nell'altro ti sto intrattenendo, stavi aspettando qualcuno per andare a casa?" Si incuriosì.
"In realtà no, le mie amiche sono dentro potrei aspettarle ma.."
Mi interruppe "ma potrei accompagnarti io".
Lo guardai, stupita di quello che riusciva a dire senza aver paura di sbagliare mossa, ma a mio malgrado non sbagliava nulla, sapeva farci.
"Non torni dentro tu?"
"Il mio turno é finito due ore fa, ma visto che sono una bella persona volevo aiutare, la prima serata è sempre tosta." Rise, di nuovo. Non poteva farne a meno.
"Allora mi sa che non posso fare a meno che accettare la tua offerta, immagino." Volevo fargli capire di essere in grado pure io di tenergli testa in questo nostro gioco.
"Beh anche se mi dicessi di no, ti accompagnerei comunque, una ragazza a quest'ora che torna a casa da sola non la lascio andare." Ritornò serio, per un secondo solo poi riprese "quindi dove si va?"

Dopo un quarto d'ora abbondante eravamo giunti alla biblioteca, mancavano pochi metri ed ero a casa.
Avevamo parlato di molte cose lungo al tragitto, mi aveva chiesto un po' di me, si stava documentando o forse era solo curioso di vedere cosa mi frullasse nella  testa.
"Siamo arrivati" eravamo sotto casa mia, questa era la parte più imbarazzante secondo me.
Lo bacio o non lo bacio? Era sempre questa la domanda che mi ponevo con un ragazzo disposto ad accompagnarmi fino a casa.
Si guardava intorno, come se stesse fotografando ogni punto di quella zona con gli occhi, in caso ci dovesse ritornare.
"Bella casa tua" forse non sapeva nemmeno lui come doveva finire la serata.
"Si, non é male" seguì il suo discorso.
"Beh io ti ringrazio, non avrei saputo ritornare a casa da sola, quindi davvero grazie." Ero il più sincera possibile, alla fine grazie a lui ero tornata a casa, fortunatamente.
"È stato un piacere e non parlo solo del fatto di averti portato di nuovo a casa." Mi confondeva spesso, non capivo cosa volesse dire con quest'ultima parte.
"In che senso?"
"Mi ha fatto piacere averti incontrata." Era il più sincero possibile anche lui "E poi grazie a te mi sono acceso la sigaretta, non é una cosa da niente, io ho ricambiato il favore" sapeva come uscire dalle situazioni più tese, era un ragazzo incredibile.
"Comunque mi chiamo James." Mi porse la mano, come fossimo due bambini alle prime armi o due sconosciuti a lavoro.
"Il piacere é stato tutto mio, sono Alice."
Mi diede un bacio sulla fronte, era molto alto e facendo quel gesto si dovette piegare un po'.
Lo vidi incamminarsi per la strada già percorsa poco prima, pochi passi ancora e lo persi con lo sguardo.
"Che incontro incredibile" sospirai e mi diressi alla porta, presi le mie chiavi e aprì la porta.
Ero a casa, finalmente.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Apr 01, 2017 ⏰

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