Incontro🌹

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Scendo le scale dirigendomi in cucina alla ricerca delle chiavi della mia macchina. Mio padre capendo la mia ricerca indica un punto vicino al tavolo e intravidi le chiavi con il portachiavi a teschio rosso che pendeva. Salutai frettolosamente mio padre essendo in ritardo, con tutta la sua dolcezza negli occhi mi saluto. Era un uomo meraviglioso, ma anche lui da quando mamma era morta aveva perso una parte di lui trascinandola con se. Usci tirando il mio zaino ricoperto di borchie e prendendo il mio telefono abbandonato sul divano dalla sera prima. Mi avvia a scuola con lo stesso entusiasmo di un elefante in uno zoo. Appena parcheggiata la macchina il telefono prese a vibrare. Comparve sullo schermo il nome di Stronza Universale:
Layla: Isabella che vuoi? Sono davanti scuola
Isabella: Stronza muoviti a venire che oggi ci sarà da divertirsi.
Scesi dalla mia cinquecento nera e mi diressi al muretto dove sapevo di trovare i miei amici. Lì, schierati come in guerra c'erano i miei amici: Bella, Mia, Ryder e Patrick. Siamo chiamati da tutti i bulli della scuola. Fanno a gara per stare vicino a noi. Cosa che non mi dispiace per niente. Arrivata da loro gli insulti fecero capolineo:
Ryder: Brutto il post sbornia vero Ly?
Odiavo quel soprannome.
Layla: Chiudi il becco coglione.
Patrick: Non dovresti bere così tanto..
Era l'unico nel gruppo a distinguersi. Non era stronzo come noi, ma sapeva diventarlo. L'ho visto solo una volta arrabbiarsi e ho visto l'ambulanza farsi largo nel cortile della scuola per soccorrere il ragazzo che aveva picchiato. Aveva riportato la gamba rotta e 4 costole distrutte.
Layla: Lo so fratellone, ma alcol allevia un pó il dolore no?
Non rispose e capì che la discussione morì li.
Arrivati all'ingresso si aprì come uno spiraglio per farci passare, tutti si spostarono tranne uno, che continuava a fissarmi.
"Che cazzo guardi eh?" dissi io.
Non rispose distolse lo sguardo e passai oltre.
Era strano. Aveva dei bellissimi occhi verde smeraldo capelli di un biondo scuro,una camicetta bianca immacolata e dei jeans chiari. Ma nei suoi occhi ho visto qualcosa. Una tristezza familiare. Una tristezza che conoscevo fin troppo

Città di Diamanti.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora