7.Confessioni dolorose

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Lucius e Ginny dopo la festa tornarono a casa dell'uomo in silenzio, entrarono nella grande camera matrimoniale, erano entrambi stanchi 

-Prima al bagno

-Tanto per cambiare...

-Prendo una camicia va bene

-Fai pure, tanto mi sembra che tu pigiama non ne abbia...

-Ne ho ma le tue camice sono meglio...sono così morbide...

Ginny si infilò nell'enorme guardaroba, si spogliò e infilò la camicia prima di uscire, Lucius era steso sul letto con ancora  i pantaloni ma la camicia era aperta, la donna lo fissò per un attimo prima di parlare

-Ehi giù i piedi dal letto

-Il letto è mio

-Ma ci dormo anche io, quindi via quelle zampe o togliti le scarpe!

Lucius alzò gli occhi al cielo e si tolse le scarpe intanto però non poteva non guardare le gambe lunghe e toniche della ragazza, era abituato a vederla così ma gli faceva sempre un certo effetto, e ringraziò la stanchezza per non fargli fare pensieri decisamente sbagliati.

-Va bene mamma?

-Molto bene Lucius, bravo, arrivo subito

L'uomo si distese di nuovo, la stanchezza lo assalì e non riuscì a tenere gli occhi aperti, così quando Ginny uscì dal bagno lo trovò addormentato come un bambino, ora poteva guardarlo senza problemi. Aveva il viso rilassato, una leggera barba stava ricrescendo, si avvicinò a lui e lo accarezzò sul viso, e poi sui capelli, certo la camicia aperta era davvero invitante, i pettorali e gli addominali erano in bella mostra, avrebbe voluto allungare una mano ma si rese conto che non era il  caso, che non poteva farlo, non era professionale...come se invece dormire nello stesso letto fosse professionale...beh alla fine trovò la soluzione a quel dilemma che la stava dilaniando, Lucius dormiva sempre a torso nudo e dato che dormiva ci avrebbe pensato lei a togliergli quella camicia.

L'impresa non era stata delle più facile, i gemelli dei polsini gli avevano dato non poco da fare e poi anche sfilargli la camicia era stata una bella impresa, Lucius non era un peso piuma, ma lei alla fine ce la fece in qualche modo...e ora era il momento dei pantaloni, gli slacciò la cinta senza problemi e poi il bottone ma quando gli aprì la zip l'uomo aprì gli occhi pieni di terrore e la spinse via da se con una violenza tale che la povera ragazza volò letteralmente giù dal letto

-Lucius ma che cazzo fai!!!

L'uomo era in piedi con gli occhi sgranati e impauriti, ogni muscolo del suo corpo era teso e tirato, si passò una mano tra i capelli con un gesto nervoso, la sua mano tremava

-Lucius...ma che diavolo ti prende?

Lui crollo seduto sul letto con le mani sul viso, Ginny si rialzò da sola, le faceva male il sedere, la schiena e un braccio ma non vi fece caso, si avvicinò a lui

-Hey, cos'hai?

-Lasciami stare ti prego

-Lucius dimmi cosa ti tormenta?

-Ti prego lasciami stare, vai via da qui, stammi lontana, non perdere tempo con me

-Ma che dici, sei impazzito?

Ginny lentamente allungò una mano sulle sue che erano davanti al suo viso, Lucius non fece resistenza e per la prima volta la ragazza vide le lacrime in quegli occhi bellissimi e su quel viso perfetto, alzò il viso verso di lei e lei potè leggere nei suoi occhi dolore, tormento, sofferenza e senso di colpa.

-Vai via ti prego, lasciami un briciolo di dignità...ti prego

La voce era rotta dal pianto e dalla disperazione, Ginny l'abbraccio, lo strinse forte 

Quando Tutto Sembra FinitoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora