Il suo bacio è esigente, le sue labbra forzano le mie. Gemendo, cerco la sua lingua con la mia. Lui mi abbraccia e mi stringe a sé, con forza. Una delle sue mani rimane tra i miei capelli, mentre l'altra scende lungo la spina dorsale fino alla vita, e al sedere.
immediatamente riprendo il controllo di me stessa, e dei miei sentimenti e immediatamente tolgo le mani dai suoi capelli per posargliele sul petto e spingerlo via, i ricordi di cos'è successo qualche anno prima mi invadono la mente e immediatamente sono costretta a sedermi sul divano, improvvisamente mi sento mancare l'ossigeno e gli occhi mi si riempiono di lacrime, si credo di avere uno dei miei famosi attacchi di panico, davvero cazzo, di bene in meglio.
<<Ehi tutto bene?>> chiede mentre prende i cuscini che sono sul letto e li mette sul balcone e apre la porta che porta sul balcone e mi guarda, io continuo a cercare di fare dei respiri profondi ma mi riesce a fatica, ma non voglio di certo farmi vedere cosi fragile ai suoi occhi.
<<S-Si, credo di stare bene ora esci dalla mia camera>> dico mentre inizio a sentire un caldo asfissiante e nemmeno mi accorgo che mi prende in braccio e mi porta sul terrazzo sui cuscini che ha preparato prima.
<<Ali, respira l'aria fresca, ora passa tutto fai dei respiri profondi, aspetta ho un altra idea>> mi prende la mano e mi da un bacio sul palmo e vedo che rientra e prende il cellulare e lo attacca alla cassa e fa partire una canzone, che non so come fa a sapere ma a me rilassa moltissimo, anche se è molto triste, Dopodiché viene a sedersi accanto a me e mi stringe tra le sue braccia e io resto li, stretta a lui ascoltando quella canzone e immediatamente mi calmo e il mio respiro torna a poco a poco regolare, ma resterei qui per sempre quindi anche se ora sto meglio resto in questa posizione.
<<Che ore sono? francesco? sei sveglio?>> dico mentre gli accarezzo i ricci e ridendo accorgendomi che si è addormentato abbracciato a me, come un bambino allora ne approfitto e prendo il suo cellulare e mettendolo davanti a lui mi avvicino da dietro a lui e faccio una smorfia e scatto la foto ridendo, peccato che lui se n'era accorto e dopo avermi ripreso il cellulare mi guarda con uno sguardo che sapevo non prometteva niente di buono,
infatti lui sorride a sua volta e si avvicina, <<cancella la foto, sembro uno scemo e poi possiamo farci foto più belle>> dice prendendomi il cellulare ma il sono più veloce di lui e tenendolo in mano me lo porto dietro la schiena, <<Eh no, quella foto resta, sei troppo buffo>> dico ridendo ma poi mi fermo appena capisco le sue intenzioni ma oltre allo sguardo minaccioso che mi lancia ciò che mi preoccupa, sono le sue dita: Si agitano minacciose verso di me, io strillo e alzandomi di colpo rientro chiudendo il balcone e corro di sotto appena in tempo perchè entri mio fratello con le borse della spesa,
<<Ehi ali, tutto ok? sembri spaventata, comunque ho riaccompagnato a casa la tua compagna Monica, ha detto di chiamarla stasera>> Io faccio un cenno con la testa per dire si, ma sono spaventata da ciò che mi aspetta e cosi per distrarmi dico a mio fratello di andare pure a farsi una doccia io intanto inizio a sistemare la spesa e appena mio fratello sale di sopra, tiro un sospiro di sollievo, ma passa poco tempo che appena ho finito di mettere tutte le cose a posto mi giro per controllare se avevo dimenticato qualcosa e lo vedo, li che mi fissa e io rimango immobilizzata ma in meno di un secondo mi ritrovo già sulla sua spalla con lui che mi ha buttata sul divano e sta sopra di me,
<<non si scappa più ora>> io gli sorrido cercando di distrarlo e gli poso la mano sul collo e ripercorro il tatuaggio che ha li, <<Piccola, cosa fai? non è il momento, prima ridammi il cellulare poi farò quello che vuoi>> dice maliziosamente e io lo guardo malissimo e tolgo la mano e mi ricordo che ho messo il cellulare nell'elastico dei pantaloncini per ricordarmi dov'era mentre sistemavo la spesa, altrimenti lo avrei perso ma lui questo non lo saprà mai.
<<No>> lo sposto sorridendo,mi guarda male ma sorride <<Okay>> mi pizzica il fianco facendomi uscire un urletto <<Fermo>> lo supplico mordendomi il labbro per trattenermi <<Soffri il solletico?>> ghigna felice <<No>>mi allontano, ma lui non felice ricomincia e mi inizia a fare ridere a crepapelle e poi ad un tratto si ferma e osservo che aveva il cellulare in mano,
<<Oh eccolo, un posto poco furbo piccola>> ridacchia mentre smette di farmi il solletico ma lascia la sua mano posata sulla mia pancia, <<Beh tuo fratello è di sopra quindi cerca di non farti sentire, farò veloce>> dice e io lo guardo interrogativa non avendo capito ciò che fa, però inizio a capire quando lui mi abbassa i pantaloncini che avevo e le sue mani si muovono, scendendo lungo la vita, i fianchi, stringendomi intimamente...
"Dio mio."Infila le dita sotto il sottile merletto e le muove in piccoli cerchi proprio... lì. Chiude un attimo gli occhi,con il fiato grosso.«Sei così deliziosamente bagnata. Dio, quanto ti voglio.» Infila un dito dentro di me, facendomi urlare.Mi avvolge il clitoride, e urlo di nuovo. Continua a spingere dentro, sempre più forte. Gemo.
All'improvviso, si alza a sedere e mi aiuta a tirarmi su i pantaloncini e dandomi un bacio sulle labbra dato che sto tremando e a malapena riesco a respirare, questa volta però non per un attacco di panico, mi guarda e mette il cellulare in tasca, <<Beh di a tuo fratello che ci vediamo domani per le prove, ah e comunque Sei mia>> mormora. <<Solo mia. Non dimenticarlo.>> allora io mi alzo, e con le gambe che sembrano di gelatina lo accompagno alla porta e prima che vada via lo stringo a me in un bacio appassionato, dopo lui mi accarezza il viso e sale in moto e dopo essersi messo il casco riparte, lasciandomi li a fantasticare e sognare, immaginare sul nostro prossimo incontro.
A volte l'amore fa più paura dell'odio, perché per odiare basta odiare, non servono domande, e noi abbiamo una paura fottuta di guardarci dentro e perderci nei nostri silenzi.