Quello era il suono che aspettavo da tutta la settimana la campanella dell'ultima lezione del venerdì, questa non era la mia lezione preferita, ma nemmeno la peggiore, di certo avrei preferito fare educazione fisica ma purtroppo ora dovevo stare in classe a fare un ora di matematica.
ad educazione fisica se non mi andava di farla potevo sempre giustificarmi ma invece no, quel giorno avevo voglia di scaricare tutta la mia tensione accumulata in questa settimana e non vedevo nessun metodo migliore che potesse aiutarmi come colpire un pallone.
Beh, si, forse se avessi un ragazzo non starei così, ma quello non era certo il primo dei miei pensieri per vari motivi che avrei voluto poter dimenticare ma ogni giorno, ogni ora, ogni secondo la mia mente vi tornava
*Flashback*
Era notte, non sapevo che ore erano ma sapevo di essere nel sonno più profondo quando senti vari colpi alla porta di ingresso e poi sentì il tintinnio delle chiavi e il rumore della porta d'ingresso che si aprì e io pensai fosse mio fratello (si, mi sono dimenticata di dire che mio fratello è Alessandro Presti, Beh fratellastro perché sono stata adottata da piccola, ma dettagli.)
Così in pigiama e completamente stravolta dal sonno scendo di sotto, ma quello che vedo non è esattamente quello che mi sarei aspettata, ovvero Francesco l'amico di Alessandro, completamente ubriaco.<<Ma tu che ci fai qui? E mio fratello? E perché hai tu le chiavi?!>> chiedo con la voce assonnata <<Beh di certo bambolina non sono tuo fratello ma parli un po troppo per i miei gusti, vieni qui>> Dice lui tirandomi a lui e iniziando a baciarmi il collo e infilando la mano nei miei capelli che subito stringe, e inizia a tirare, Io non posso fare altro che cercare di scansarlo sia per il fatto che fa palestra e un po anche per il fatto che è ubriaco è più forte di me e io mi sento incredibilmente in difesa e fragile ma riesco lo stesso ad alzare il ginocchio e piantargli una ginocchiata nell'inguine e scappare di sopra ma prima che posso chiudere a chiave camera mia lui è già li che la apre e mi spinge sul letto, mi toglie la maglietta del pigiama e salendo sopra di me per evitare che io possa scappare noto quanto il il suo corpo incombe sul mio, cosi possente e maestoso in confronto a me.
Nemmeno il tempo di protestare lui si toglie la maglietta e il resto dei suoi indumenti, poi lo stesso fa con i miei e abusa di me.
...Si l'ho detto...dopodiché mi lascia tramortita sul letto e se ne va e io non avendo il coraggio di dirlo a nessuno resto li, nel silenzio, a piangere per il dolore che provo al corpo, ma soprattutto per il dolore che sento dentro di me, la mia prima volta buttata via per colpa di uno stronzo.
LA MIA VERGINITÀ SE NE ERA ANDATA E IO NON POTEVO FARCI NULLA
*Fine Flashback*