Il giorno della partenza è arrivato velocemente ed ora siamo entrambe in questa splendida città.
Appena abbiamo raggiunto l'arena Nicole si è praticamente fiondata tra la folla di ragazzine con il suo biglietto in mano, continuava a sorridere, sprizzava felicità da tutti i pori.
«Aspetti qui con me fin quando non aprono le porte?» Domandò sorridendomi dolcemente.
Io annuii, infondo avrei dovuto aspettare solo per una mezz'ora, dato che erano già le 17.30
«Non riesco a credere che tra poco avrò davanti i 5 Seconds of Summer!»
«Calmati Nicols, sono solo quattro bambini montati.» Sbuffai, prendendo una Marlboro dal mio pacchetto per poi accenderla.
Lei mi mimò di stare zitta con le labbra, mentre prendeva anche lei una sigaretta dal mio pacchetto, senza chiedermi il permesso.
«A questa data ci sono molte ragazze italiane e se ti sentono credo che potrebbero tranquillamente picchiarti.»
Entrambe ridemmo a quell'affermazione.
«Semplicemente perché siete tutte troppo fissate con questi tizi.» Risposi, aspirando il fumo ed espirando subito dopo.
All'improvviso aprirono le porte e le ragazze più avanti cominciarono a correre e a scalpitare per prendere i posti migliori.
«Devo andare!»
Le sorrisi e lei mi saluto con un tenero bacio sulla guancia, poi anche lei si mise a correre insieme alle altre.
*
Tutte le ragazze all'esterno erano entrate ed io ne approfittai per tirare fuori la mia Canon e scattare qualche foto all'arena.
Mentre premevo per scattare l'ennesima foto un ragazzo riccio si mise in posa davanti all'obbiettivo.
Riposi la macchinetta fotografica nello zaino ed irritata mi avvicinai al ragazzo.
«Mi stai rovinando le foto!» Dissi in inglese, sperando potesse capirmi.
«Ah... Quindi non sei qui per fotografarmi?» Rispose lui, sembrava confuso.
«No! Perché dovrei?»
Lui si passo una mano tra i lunghi capelli ricci per poi allungare una mano verso di me. Gliela strinsi malvolentieri.
«Davvero non mi conosci? Piacere, sono Ashton Irwin e sono il batterista dei 5 Seconds of Summer.» Il suo volto si aprì in un sorriso, mostrando delle fossette ai lati delle guance.
Non ricambiai il suo sorriso e mi limitai a sciogliere la presa dalla sua mano.
«Non lo sapevo, la mia migliore amica è là dentro per vedervi e... Aspetta, ma come mai sei qui fuori?» Chiesi perplessa.
«Il concerto inizia alle 20.30» Rispose lui con non-calanche.
«Davvero? Tu stai tranquillamente facendo un giro mentre nell'arena ci sono miliardi di ragazzine che magari stanno in piedi qui fuori da questa mattina o addirittura da ieri sera?
Siete solo dei ragazzini montati.» Sbuffai, il mio tono di voce si era alzata di qualche ottava.«Certo che hai un bel caratterino!» Lui rise leggermente.
«Comunque le regole sono queste, non possiamo salire sul palco prima dell'orario prestabilito. Quindi al posto di stare rinchiuso nel backstage sono uscito a prendere un po' di aria fresca.» Si giustificò.
Scossi la testa disinteressata e mi allontanai di qualche passo, stavo per salutarlo quando lui mi pose una domanda
«Posso vedere le foto che stavi scattando?»
«Perché?» Aggrottai leggermente la fronte a quella domanda.
«Sono... soltanto curioso.»
Sembrava quasi Nicole.
«Va bene, ma a patto che mi porti da Starbucks, sto morendo di fame e poi, lo hai detto tu no? Non hai niente di meglio da fare.»
Lui annuì con un sorriso tutto fossette stampato in faccia.
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Margot ▸ ai
FanfictionVienna era considerata la città della musica. Molteplici artisti avevano già ridotto in lacrime la popolazione che si recava agli stadi per assistere ai concerti dei loro idoli. Questa volta era il turno dei 5 second of summer, e di Margot e della s...