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Io e tuo padre eravamo compagni di scuola, ma non ci siamo mai parlati.
Lo vedevo sempre li, seduto su quella panchina accanto ad un albero a guardare il vuoto.
Aveva una brutta reputazione, non entrava quasi mai a scuola, e quando lo faceva non stava attento alle lezioni e guardava fuori falla finestra.
Il mio sogno era quello di diventare una brava veterinaria, studiavo per questo.
Tu sai quanto amo gli animali no?
Passavano i mesi e lui andava ogni giorno li.
Quell'albero indicava le stagioni e anche se faceva molto freddo lui era li. Misterioso, non ti pare?
Io avevo un hobby, suonavo. Suonavo la mia chitarra.
E sai dove suonavo la chitarra?
Al tramonto, su quella panchina, quando tuo padre se n'era gia andato, mai prima, avevo troppa paura di lui.
La prima volta che mi sedetti su quella panchina, su una piccola collina, vedetti il prato e i cespugli e ancora in lontananza degli alberi.
Quel paesaggio descritto così non sembra nulla ma ti assicuro che, al tramonto, era il posto più bello del mondo. Potevi sentirti in pace con te stesso. Potevi sentirti libero e potevi anche avere la sensazione di volare anche se rimanevi seduto.
Il suono della mia chitarra rendeva il tutto molto più rilassante.
Finalmente capì perché tuo padre andava li ogni giorno.

The voice of a false prophet Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora