Un giorno credetti che tuo padre se ne fosse andato.
Mi sedetti su quella panchina e cominciai a suonare.
Suonai per circa 10 minuti,me lo ricordo come se fosse ieri.
Ad un tratto sentii una voce, una di quelle forti che ti mettono quasi in soggezione.
"Non è un po troppo presto per te?" disse per poi mordere il panino che aveva in mano, probabilmente si era allontanato per mangiare. Mi resi conto solo dopo che in quella stagione il sole tramonta più presto.
Io non dissi nulla, ero diventata rossa, mi limitai solo a suonare e a guardare il vuoto.
"Non hai il coraggio di guardarmi in faccia? Guarda che non mordo mica".
La sua voce mi mandava delle strane scariche elettriche. Era strano. Non avevo mai avuto l'occasione di stargli così vicino.
Mi girai a guardarlo. Era bello, molto bello. Aveva il classico aspetto da cattivo ragazzo.
Mi fece cenni di passargli la chitarra dopo aver messo in bocca l'ultimo boccone della sua, probabilmente, cena.
Gliela passai con cautela, ci tenevo a quella chitarra, e ci tengo ancora, è quella appesa nella tua cameretta.
Comunque sia, lui disse, dopo aver preso la chitarra "chiudi gli occhi".
Io lo feci e aspettai.
Si mise a suonare, a lungo. Mi sentii strana, come se mi stesse mandando un messaggio.
Sentivo come delle parole nella mia testa. Qualcosa di bello. Qualcosa di sovraumano. Non mi ero mai sentita cosi.
Lui smise.
"Le hai sentite?"
"Che cosa?"risposi, aprendo gli occhi e guardando i suoi meravigliosi occhi.
"La voce del profeta."
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The voice of a false prophet
ChickLitil racconto di una madre a suo figlio. la storia di due ragazzi con la passione della musica in comunque viaggiano come due vagabondi diffondendo la loro musica...