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I due ragazzi stavano giocando a palla da una decina di minuti, ridendo come due bambini e divertendosi davvero tanto. Adoravano uno la compagnia dell'altro.

«Ahh sono stanca.» esclamò Valerie mentre riprendeva fiato. James corse a prendere la palla che era andata a finire tra due pini poi quando tornò disse di fermarsi un attimo.

Valerie si lasciò sfuggire una piccola risata, correndo verso il ragazzo che si stava avvicinando al loro tavolo. La ragazza non fece in tempo ad aprire bocca quando fu vicino a James, che inciampò nei suoi stessi piedi e finì addosso al ragazzo, facendo cadere entrambi a terra.

La ragazza picchiò il naso contro al petto del ragazzo, emettendo un gemito di dolore mentre James colpì malamente la schiena contro al terreno lievemente umido, facendogli mancare il fiato per alcuni secondi.

Valerie balzò in aria col viso in fiamme, «M-mi dispiace. Mi dispiace. Mi dispiace. Ti sei fatto m-male?» si scusò la ragazza, tenendo il viso rivoltò verso l'alto per evitare di piangere per la figura appena fatta.

James, pulendosi i vestiti, si alzò in piedi «Tranquilla, sto bene... dico davvero.» le sfiorò la guancia con una mano, costringendola a guardarlo negli occhi. La ragazza si sentì pervadere da un calore inebriante mentre le guance si tinsero di un rosso ancora più acceso. James le sorrise dolcemente, accarezzandole la pelle calda e umida da quelle che il ragazzo capì trattarsi di lacrime.

«Valerie, stai tranquilla... Non piangere, ti prego.» mormorò James amareggiato. La ragazza deglutì, cercando di mandare giù il groppo che le si era formato in gola, poi scosse la testa singhiozzando.

Senza preavviso, James afferrò Valerie dalle spalle e la trascinò verso di sé, facendola poi scontrare contro al suo petto duro. Il ragazzo sapeva di buono e emanava un calore che riuscì a tranquillizzarla. Dalle labbra carnose della ragazza sfuggì un gemito di sorpresa, quando le braccia con un accenno di muscoli di lui, si strinsero intorno ai suoi fianchi per avvicinarla maggiormente al suo petto.

«Ora calmati... Va tutto bene... Capito, Val?» il ragazzo prese ad accarezzarle dolcemente la schiena mentre lei si aggrappò alla maglietta di lui, conficcando la testa nell'incavo del suo collo, annuendo.

«S-scusa.» sussurrò Valerie con la voce rotta dal pianto.

Il ragazzo era sul punto di parlare, quando un forte tuono che squarciò il cielo, gli bloccò le parole in gola mentre esso divenne improvvisamente cupo e ricoperto di nuvoloni grigi. Un lampo aveva appena squartato il cielo e una pioggia insistente incominciò a scendere copiosamente su di loro, bagnandoli e costringendoli a cercare al più presto un riparo.

I due ragazzi ritirarono in fretta e furia le loro cose poi iniziarono a correre, passando sotto agli alberi con la speranza che i folti rami riuscissero a proteggerli almeno in parte dalla pioggia, con scarsi risultati ovviamente. Dopo qualche minuto di corsa, i due ragazzi uscirono dalla parte per i picnic e andarono a rifugiarsi nella macchina di James, fortunatamente parcheggiata appena fuori il parco.

Quando furono entrambi dentro la macchina, scoppiarono in una risata liberatoria mentre grondavano di acqua piovana.

«Alla faccia che oggi doveva fare bello tutto il giorno.» biascicò James col fiato corto mentre accendeva la macchina per poter avviare anche il riscaldamento.

Valerie rise di gusto, cercando si sistemarsi i capelli zuppi d'acqua, «A-a quanto pare si sono sbagliati di grosso... però ci siamo comunque divertiti, vero?» chiese, stringendosi nel suo cappotto fradicio.

«Certo che ci siamo divertiti. Il nostro primo appuntamento poteva finire in un modo migliore, ma va bene anche così.» replicò il ragazzo con voce addolcita e calma, facendo arrossire la ragazza quando sentì la parola appuntamento.

Quindi era davvero stato il loro primo appuntamento quello? Si chiese Valerie, sorridendo felicemente mentre si mordicchiava il labbro inferiore. Sì, era stato il nostro primo appuntamento e ne ero davvero felice.

Notes [Youth Series ~ Book #2]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora