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L'aroma amaro del caffè e quello dolciastro dei tè appena preparati penetrarono le narici della ragazza appena mise piede all'interno del green lights, facendole venire voglia di ordinarne uno, ma sapeva di dover aspettare James. Ma come avrebbe fatto a riconoscerlo? Lei non sapeva com'era fatto mentre lui sapeva chi era. Quindi sarebbe stato lui a fare la prima mossa?

L'ansia incominciò a farsi sentire nel suo stomaco già in subbuglio per il nervosismo. Cominciò a torturarsi le dita e le labbra con i denti. La ragazza ogni qualvolta che sentiva il tintinnio dei campanelli emettere un suono, segno che un cliente stava entrando, faceva scattare lo sguardo verso la porta con il cuore che batteva velocemente nel petto in attesa di lui.

James dove sei? Pensò Valerie mordicchiandosi l'interno della guancia.

Poco dopo la ragazza sentii il tintinnio dei campanelli, ma decise di non alzare il capo poiché sapeva che non era lui, almeno se lo sentiva. Valerie però si sbagliava. James era appena entrato e l'aveva facilmente riconosciuta.

Con passi svelti raggiunse la ragazza, anche s'era davvero nervoso, magari non lo trovava abbastanza carino o non gli piaceva caratterialmente. «Ciao Valerie, sono James.» buttò fuori quelle semplice parole, cercando di parlare normalmente per non farle capire che era davvero nervoso.

Valerie alzò di scatto il capo dal sul cellulare e spalancò gli occhi quando si trovò davanti un ragazzo bellissimo con i capelli castani e leggermente riccioluti e con un paio di occhi azzurri che trasmettevano dolcezza, nascosti dietro ad un paio di occhiali dalla montatura grande e nera.

La ragazza boccheggiò appena poi gli sorrise, un timido sorriso accompagnato da un vistoso rossore sulle guance, «C-ciao James.» balbettò lei senza parole.

Era davvero davanti a lei ed era semplicemente stupendo e, il suo sorriso dolcissimo le fece battere più forte il cuore. Come aveva fatto a non incrociarlo mai nei corridoi della scuola? Ah, giusto... Lei era fin troppo chiusa per alzare anche di poco il capo dai suoi libri o dalle sue mani quando passava in mezzo agli altri.

«Ordino due caffè? Uhm... come lo vuoi?» chiese James grattandosi la nuca imbarazzato. Da vicino Valerie era ancora più bella di quanto potesse immaginare e, lui l'aveva vista solamente una volta nel corridoio proprio ieri.

Valerie arricciò il naso involontariamente, «Un cappuccino, grazie.» biascicò dandosi poi un leggero pizzicotto sul polso, cosa che James notò subito facendolo sorridere ampiamente. Erano entrambi imbarazzati, ma sentivano che sarebbero andati d'accordo.

«Okay, vado ad ordinarli».

Quando James sparì dalla sua visuale, Valerie poté finalmente riprendere fiato; non si era accorta di averlo trattenuto da quando le aveva sorriso dolcemente dopo averle chiesto che caffè voleva. Secondo Valerie, almeno in primo impatto, sembrava un ragazzo dolcissimo.

Il ragazzo tornò poco dopo, seguito da una cameriera davvero carina dalla chioma castana che appoggiò le loro ordinazioni sul tavolino di ferro del bar.

«Grazie Lily.» quelle parole fecero inarcare alla ragazza un sopraciglio castano. La conosceva? Erano parenti? Amici?

«Di nulla Jams».

James, sorridente, si sedette di fronte a Valerie e le chiese se era mai stata in quel bar. La ragazza annuì semplicemente, «Sono venuta un paio di volte con i miei fratelli. Caleb ci provava con una bionda che lavorava – o lavora ancora – qui».

Il ragazzo ridacchiò dopo aver preso un sorso di caffè, «Probabilmente si trattava di Katy, la migliore amica di Lily, la ragazza che ci ha serviti».

Valerie sentì una fitta al petto che cercò di far passare bevendo un sorso del suo cappuccino. Non doveva essere gelosa, che senso aveva essere gelosa di una persona che si conosceva appena?

«L-la conosci da molto? La c-cameriera intendo...» chiese la ragazza.

«La sorella di Lily è sposata con mio fratello quindi direi che siamo quasi parenti.» ridacchiò lui. La ragazza si sentì sollevata nel sentire quelle parole, ma perché poi? Non aveva senso essere gelosa di una persona che conosceva da pochissimo e con cui aveva parlato solamente attraverso dei semplici bigliettini. Era sollevata nel sapere che quella ragazza non fosse una sua ex fidanzata, ma bensì una persona che definiva quasi come una parente.

«Sono così felice di essere qui con te.» mormorò James con le guance leggermente arrossate. Valerie venne risvegliata dai suoi pensieri poi sussurrò che valeva lo stesso per lei mentre con le mani tremanti gli consegnò il bigliettino che aveva scritto quella mattina in biblioteca.

«H-ho risposto al tuo biglietto di ieri».

Notes [Youth Series ~ Book #2]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora