✏️ Sixty-first Note [last]

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Erano passati ormai tre anni da quando James si era dovuto trasferire a chilometri e chilometri di distanza da lei. Avevano smesso di sentirsi quasi un anno dopo il suo trasferimento perché entrambi soffrivano la lontananza, ma non per quello avevano smesso di amarsi.

Si erano lasciati di comune accordo. Avevano sofferto per quella decisone. Avevano pianto. Avevano gridato per la sofferenza, ma alla fine avevano capito che era stata la cosa giusta.

Quando stavano insieme, a chilometri di distanza uno dall'altro, soffrivano la lontananza. Quando stavano insieme, per quei pochi giorni, erano felici, sì, ma si sentivano troppo distanti uno dell'altro senza un vero e preciso motivo. La loro relazione si stavano pian piano sgretolando, non per colpa loro ma per quella dannata distanza che li tenevano lontani uno d'altro. Entrambi i ragazzi si erano ripetuti che era stato giusto così, meglio prima che troppo tardi.

Valerie, da ormai due anni, studiava alla Maddison University e nel frattempo continuava a lavorare nella piccola biblioteca di Maddison Town, con la speranza che da un giorno all'altro avrebbe visto entrare quella chioma leggermente riccioluta e il sorriso contagioso di James.

Quel giorno, come tutti gli altri, stava riordinando la sezione storica della biblioteca. Quando passò davanti a quel mattone di libro in cui lei e James si lasciavano bigliettini, le venne il magone e delle lacrime scivolarono lungo le sue guance. Con le mani tremanti afferrò il libro e col cuore in gola, lo aprì. Ci troverò qualcosa al suo interno? Si chiese la ragazza.

Quando aprì il libro e trovò al suo interno un bigliettino per poco non gridò dalla sorpresa e anche dalla felicità. La scrittura l'avrebbe riconosciuta ovunque. Era quella di James. I bigliettini del ragazzo che amava e ama gli aveva conservati tutti e di tanto intanto andava a rileggerseli, immaginandosi James nella sua stessa situazione. Gli mancava terribilmente e quel semplice bigliettino aveva fatto si che il suo cuore incominciasse a pompare velocemente nel petto. Lui si trovava davvero a Maddison Town? Lui era tornato da lei?

Ti sono mancato amore?
- Jams

«S-sì che mi sei mancato» singhiozzò la ragazza, continuando a rileggere quella semplice riga su quel bigliettino giallo.

Due braccia avvolsero la vita della ragazza e una testa andò ad appoggiarsi sulla sua spalla facendola sussultare, «Anche tu, tantissimo.» le sussurrò James al suo orecchio, facendole venire i brividi lungo la spina dorsale.

La ragazza si voltò verso il viso del ragazzo che amava e con le lacrime agli occhi, gli sorrise radiosamente con le gote arrossate e umide.

«Sei tornato?» chiese flebilmente lei col cuore in gola mentre lo guardava negli occhi azzurri e lucidi e gli accarezzava dolcemente le guance, ricoperte da un leggero strato di peluria castana, per essere sicura che James fosse realmente lì. Era cambiato molto dall'ultima volta che si erano visti. Non portava più gli occhiali. Aveva messo su massa, portandolo ad avere le braccia e le gambe davvero muscolose e le spalle larghe. Era diventato ancora più alto rispetto al liceo. Gli era cresciuta la barba e il suo viso era molto più maturo. Gli piaceva questa nuova versione di James.

D'altro canto anche lei era cambiata. Non portava più i capelli lunghi, ma una semplice caschetto. Si truccava molto più spesso, rispetto a quando andava al liceo. E aveva messo su qualche chilo, chili che la facevano sentire meglio con se stessa.

James le sorrise e il suo cuore perse un battito. Gli era mancato così tanto il suo sorriso, accompagnato dalla sue adorabili fossette. «Sì, sono tornato per restare. Io e le gemelle ci siamo dati da fare per racimolare soldi con vari lavori, e solo per poter tornare qui.» disse orgoglioso, continuando ad accarezzare la schiena fasciata da una semplice maglietta estiva, della sua ragazza o almeno, che un tempo lo era stata.

«Ora viviamo in un piccolo appartamento qui a Maddison Town. Nostra madre è rimasta in Australia mentre nostro padre è in Italia, ma entrambi ci hanno detto che ogni mese ci invieranno qualche soldo per non venir sfrattati. Carini, eh?» alzò entrambe le sopracciglia, facendo ridacchiare Valerie e facendole tornare in mente il giorno in cui James aveva provato ad insegnarle come inarcarle, senza però riuscirci. Valerie non riusciva ad alzare entrambe le sopracciglia e quella cosa aveva sempre fatto sbellicare dalle risate James.

Valerie annuì solamente, ancora scioccata dal fatto che James fosse davvero davanti a lei. Lui era tornato. Era tornato da lei, per lei. E non poteva esserne più che felice.

«Mi ami ancora? Perché io ti amo da morire e non ho mai smesso di farlo.» mormorò sulle labbra della ragazza, prima di catturarle con le sue. Valerie sgranò gli occhi mentre il cuore prese a battere impazzito nel suo petto, pronto per esplodere dalla felicità.

Quando si staccarono, James appoggiò la fronte contro quella di Valerie e attese una sua risposta che non tardò ad arrivare. La ragazza riprese fiato, «Sì che ti amo James Mitchell. Sei stato il mio primo amore e rimarrai il mio unico amore.» soffiò lei sulle labbra di lui, prima di ricongiungerle nuovamente in un bacio più passionale e atteso da molto, moltissimo tempo.

Erano felici. Finalmente avrebbero potuto guardare al loro futuro insieme. Nessuno gli avrebbe mai più separati. Il loro destino era quello di stare insieme. Il loro destino si era collegato nell'esatto momento in cui Valerie aveva trovato il bigliettino di James in quel mattone che nessuno osava leggere. Il loro destino si era legato grazie ad un semplice bigliettino scritto da un ragazzo che si stava annoiando e dalla risposta di una timida ragazza ma molto curiosa.

Fine.

Notes [Youth Series ~ Book #2]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora