8:Il Processo

312 21 14
                                    

Leòn's Pov
-Voglio un avvocato- sentenzio dopo quel lunghissimo e stressante interrogatorio.
Voglio Violetta. Adesso.
Dov'è? Con chi? Dove sono gli altri?
Tante domande mi pongo che girano tutte nella mia testa senza nessun nesso logico.
-Eccomi signor Vargas- risponde una voce, e voltandomi riesco a capire chi è: mio padre.
-Che ci fa lei qui?- chiede il detective che fino a poco prima non aveva fatto altro che attacarmi ponendo domande su domande.
-Mi sembra ovvio, faccio il mio lavoro; quando si va in tribunale?- dice tranquillo.
-Domani mattina alle 10:00, dovrà testimoniare la ragazza rapita- risponde il detective.
-Riportatelo in cella- dice rivolgendosi ai poliziotti che mi conducono nel mio nuovo "posto".
-Sta tranquillo figliolo, ti farò uscire da lì- dice mio padre prima di andarsene, e prima di essere chiuso nella cella di nuovo.
-Allora?- chiede Diego.
-Allora che? Ci difende mio padre-
-Ma lui non ti odiava?- dice il moro confuso.
-Quello che mi chiedo anch'io.. Perché dovrebbe aiutarmi? Non ha fatto altro che fregarsene di me in questi ultimi tre anni, proprio come mia madre- dico amaro. Fa male, troppo male ricordare.
-Vedrai amico, usciremo di qui, me lo sento- mi rassicura Diego. Ma non è questo il mio problema: Violetta deve essere qui con me.

-Udienza numero 511, lo Stato contro Leòn Vargas, accusato per sequestro di persona- dice l'avvocato che dovrebbe essere contro di me.
-Come si dichiara l'imputato?- chiede in maniera altrettanto monotona il giudice.
-Non colpevole vostro onore- sentenzia mio padre che si trova al mio fianco.
-È colpevole di aver sequestrato una ragazza minorenne l'anno scorso, è ricercato da 12 mesi, con dei complici- ribatte l'avvocato.
-Un anno e senza cauzione per tutti- dice il giudice sbattendo il solito martellino sul tavolo.
La situazione non sta giocando esattamente a mio favore.
-Perché mi stai difendendo?- chiedo a mio padre.
-Perché sei mio figlio, e sono in dovere di dover fare qualcosa-
-Sembra però che negli ultimi tre anni la cosa non ti sia interessata- dico sprezzante.
-Già, tre anni sui ventitré che hai ragazzo mio- mi dice posando una mano sulla mia spalla.
-Mamma come sta?- gli chiedo dopo un minuto di silenzio.
-Va avanti, andiamo avanti. Ci manchi tanto Leòn- dice con gli occhi lucidi.
-Sai che non posso tornare, non adesso- lo guardo intensamente negli occhi.
Noto la tristezza.
-Almeno ti sei sistemato?- chiede malizioso.
Ecco mio padre.
-Si, sto con lei da un anno, ma ci siamo visti poco-
-Come mai?-
-È la ragazza rapita la mia fidanzata. Io l'ho rapita, e sono stato in clandestinità per un anno, ma ci hanno trovato e le ho detto addio di nuovo- gli dico triste.
-Sempre guai. Sempre guai. Quando cambierai Leòn?- chiede mio padre.
-Penso mai- rispondo guardandolo nuovamente negli occhi.

-I suoi sequestratori le permettevano di uscire?- chiede l'avvocato. Violetta non risponde subito, ha paura: posso capirlo solo guardandola.
-È obbligata a dire la verità, l'ha giurato prima di iniziare- la incita la donna incravattata.
-No- dice solamente.
-E dalla sua stanza poteva uscire?-
-Solo per usare il bagno- risponde Violetta tibutante.
-Ha mai subito delle violenze, psichiche o fisiche che fossero?-
-Assolutamente no! Ero minorenne all'epoca- prova Violetta a difendermi.
-Eppure lei è stata sottoposta di recente a delle analisi mediche, e alcune ferite che presenta sul corpo sono state fatte nello stesso periodo della sua scomparsa; come può spiegarlo?- chiede l'avvocato.
Ecco. Con le spalle al muro. Tutti e due.
-Se crede che me le abbia fatte Leòn o i suoi compagni che avete arrestato, si sbaglia- ribatte Violetta acquisendo un po' di coraggio.
-E da chi sono state fatte?-
-Da Andrès, Andrès Calixto- dice dopo un lungo sospiro. Solo adesso mi accorgo che c'è anche lui in aula, e non è molto tranquillo.
-Il signor Calixto che lei sta accusando ha già scontato la sua pena in carcere, e si è anche rivelato utile per il ritrovamento dei criminali, lei sta mentendo- ribatte l'avvocato.
Quindi Andrès ci ha trovati ed ha avvisato la polizia.
Quel lurido bastardo.
-Io non sto mentendo- dice Violetta incenerendo con lo sguardo l'avvocato che torna al suo posto.
Si alza subito mio padre, che inizia a porre le sue domande con un tono molto più affabile dell'altro avvocato:
-Quindi nè il signor Vargas nè i suoi compagni hanno mai abusato di lei, è esatto?-
Violetta annuisce.
-E solo il signor Calixto l'ha molestata?- chiede nuovamente.
Annuisce di nuovo.
-Questa è una bugia! È stato Leòn Vargas a molestare la signorina Castillo, l'ho visto con i miei occhi!- mente Andrès alzando notevolmente la voce.
In quel momento esplodo:
-È falso! Tutto quello che dice Calixto è falso!- ribatto con voce altrettanto alta.
-Basta, silenzio! L'udienza è rinviata a domani mattina stesso orario, nella speranza che tutti si siano calmati!- esclama il giudice colpendo ripetutamente il martellino sul tavolo.
Violetta mi raggiunge e mi abbraccia, la stringo a me per darle conforto, appoggiando la testa sulla sua spalla:
-Sto facendo di tutto per farti vincere Leòn, te lo giuro, tutto il possibile- dice ansimante contro il mio petto.
-Tranquilla piccola, andrà tutto bene, tutto bene- la rassicuro passando una mano sulla sua schiena, poco prima di essere preso dalle guardie ed essere ricondotto di nuovo nella cella.

-Sa signorina Castillo, penso che dovrebbe porle lei adesso le domande- dice l'avvocato.
-Cosa intende dire?- chiede Violetta dura.
-Si è mai chiesta perché è stata rapita proprio lei? Com'è possibile che abbiano preso lei?-
Violetta impallidisce.
-Ero in missione e mi hanno trovata, pensavano che volessi agire contro di loro- dice Violetta, occultando una parte della vera storia.
-Ed era così? Stava cercando i suoi rapitori?- chiede ancora l'avvocato.
-No, io cercavo una gang coinvolta nello spaccio, ma sono stata trovata io per prima- dice Violetta, mentendo spudoratamente.
Lei stava cercando la mia gang.
-Non menta signorina Castillo, noi sappiamo chi è lei- dice l'avvocato severo.
-Lei lavora per una gang molto amica delle forze dell'ordine e sappiamo anche i nemici della sua gang: i membri dell' associazione W- ribatte soddisfatto l'avvocato.
Lei non sa cosa dire. È finita.
-Che guarda caso, è la gang dei suoi rapitori, strana coincidenza non è vero?- dice sarcastico.
Passo una mano sul viso. È finita davvero.

-La giuria ha raggiunto un verdetto?- chiede il giudice.
-Sì vostro onore- risponde uno dei giurati.
-Come dichiarate Leòn Vargas e i suoi compagni accusati per sequestro di persona?-
-Dichiariamo gli imputati colpevoli- dice infine il giurato.
Il mio cuore perde un battito. Abbiamo perso.
~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~
Angolo autrice
Salve tizi! Come va? Spero bene.
E vabbè, so che ora volete uccidermi, però che volete, mica tutto può andare bene?
Però abbiamo scoperto alcune cosette su Leòn che nessuno sapeva, quindi pure la crush di Vilu ha dei segreti.
Spero che il capitolo vi sia piaciuto, se è così lasciate un voto e un commento.
Un bacio e alla prossima💋
Ps. Ragazzi, penso che questo libro avrà un terzo episodio, contenti??😁😁





































Pesce d'Aprile!🐟
Cascateci vi prego.

Amore E Pistole||Leonetta||2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora