Ad Hogwarts c'è una cosa che tutti devono sapere e cioè che io, Lily Evans, mai uscirò con un egocentrico pallone gonfiato come Potter. Essendo questo un argomento risaputo e superato nessuno nutre più dubbi e, di conseguenza, nessuno solleva più ob...
Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.
Luke pare confuso mentre aggrotta le sopracciglia e si gratta la nuca. Ripenso alla boccetta di Docetaxel e alla ciocca di capelli mancante, quindi stringo gli occhi e grugnisco.
Dentro di me so che sto aspettando solo che lui faccia un passo falso. Sto aspettando che mi dica una bugia solo per potermi sentire arrabbiata.
Perché in questo momento io non sono arrabbiata, forse spaventata.
Luke stringe le ginocchia con le mani, guardandomi in modo strano. Come se stesse decidendo se mentirmi o meno.
-Devo averle prese per sbaglio da casa dei miei durante le feste di Natale.- si stringe nelle spalle, sorridendo e alzandosi in piedi.
-Ora ti va se ce ne torniamo nella Sala Comune? Potremmo fare una partita a scacchi!- esulta lui, mordendosi il labbro per l'eccitazione.
Lui non è il mio Luke.
Lo fisso neutra, cercando di essere il più obbiettiva possibile. Lui mi sta mentendo. E chissà da quanto mi mente.
-Luke, ti do due possibilità,- inizio io, alzando l'indice sotto il suo sguardo che ora si è fatto più attento, più calcolatore.
-O inizi a dirmi tutta la verità o questa è l'ultima volta che tu mi vedi. Non so se possa realmente importanti della nostra presunta amicizia ma queste sono le scelte che ti do. Decidi.-
Luke infila le mani nelle tasche. Sembra piuttosto atterrito mentre cerca di non guardarmi negli occhi. Sta decidendo.
Quando alza lo sguardo su di me sembra di star vedendo un bambino. Ha gli occhi arrossati e il naso arricciato. Distolgono lo sguardo perché ho paura sia una tecnica per distrarmi dall'argomento principale.
Ha sempre fatto così durante questi mesi. Mi ha sempre distratta e portata fuori pista. Mi chiedo come abbia fatto a diventare una persona totalmente diversa da ciò che è realmente.
-Non te ne andare, Lils.- borbotta lui, sedendosi sulla panchina. Io annuisco e lo imito, sedendomi però a debita distanza.
-Inizia a raccontare Luke.- lo incito io, passandomi una mano sul viso.
-Non è vero che ho saltato un anno per la difficile comunicazione tra Hogwarts e i miei genitori.-
Annuisco semplicemente perché in fondo me l'aspettavo. Luke si asciuga lentamente le piccole lacrime che ora gli calano sul viso.
-Avevo dieci anni quando i dottori scoprirono che avevo un tumore alla gamba. Erano quasi totalmente sicuri che le cellule infette si trovassero solo lì, quindi proseguirono in fretta, togliendo il grumo di cellule.- inizia lui, come se sapesse quelle parole a memoria.
Vengo presa un attimo dal panico mentre penso a quanto io sia stata vicina allo sperare che quella boccetta di Docetaxel fosse veramente della madre.