Capitolo sette: Cotte Inventate

2.1K 188 158
                                    

Il diavolo esiste, e odora di lacca per capelli, questo è ciò che di più vero esiste, penso io mentre allungo il passo, cercando di seminare Potter e la sua banda di teppisti

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

Il diavolo esiste, e odora di lacca per capelli, questo è ciò che di più vero esiste, penso io mentre allungo il passo, cercando di seminare Potter e la sua banda di teppisti.

-Lily, puoi rallentare?- mi domanda Luke, con il fiatone. Lo osservo maldestramente, continuando la mia corsa. -Hai le gambe lunghe un metro ciascuna, mentre le mie sono come dei bastoncini per gelati e ora vuoi dirmi che tu sei stanco?-

Lui apre la bocca per ribattere, mentre mi guarda le gambe. Se fosse stato Potter, a quest'ora, sarebbe già morto ma lui è Luke e andiamo, Luke pensa ancora che i bambini vengano portati dalle cicogne.

-I bastoncini del gelato sono più lunghi,- ribatte lui, guadagnandosi una mia gomitata. Arriviamo davanti alla porta dell'aula di pozioni con un certo affanno e, quando provo ad aprire la porta, noto che è chiusa.

Oh fantastico! Siamo appena stati messi alle strette dai Malandrini e l'unica mia difesa è Luke. Diamine, sono fottuta.

-Evans!- urla Potter, agitando il braccio in aria per attirare la mia attenzione. Piagnucolo, battendo i piedi a terra, infastidita. -Che c'è?- domando infine, assecondandolo. Luke sposta il peso da una gamba all'altra, sotto lo sguardo divertito di Black. Remus si limita a fissare con occhi sgranati la sua spilla da Prefetto.

Guardo anche io la mia, per poi fissare male Remus. Lui mi guarda di rimando, come a scusarsi per la sua poco capacità di trattenere il restante dei Malandrini dal compiere azioni stupide.

-Niente, avevo solo voglia di sentire la tua voce.- mi risponde lui, con un enorme sorriso in volto. Black sbuffa, incrociando le braccia al petto. -Questa è la sua ragione di vita da cinque anni e sai, ho anche provato ad aiutarti Evans: gli ho suggerito di registrare la tua voce così da non romperti più ma Remus ha detto che non voleva registrazioni di parolacce e imprecazioni. Forse non te ne accorgi, Evans, ma spesso sei volgare.-

Spalanco la bocca, profondamente offesa. Io sono la persona più civile di tutta Hogwarts e, se qualche volta mi lascio sfuggire qualche parola di troppo è perchè loro quattro hanno la capacità di farmi uscire di testa.

-Volgare è l'acqua di colonia che ti spargi addosso.- ribatto io, mentre Black indietreggia di un passo, come se fosse realmente ferito dalla mia insinuazione.

-Okay, smettetela di frapporvi tra me e la Evans, non parlate, okay?- Potter sembra abbastanza infastidito dalla mancanza di attenzioni verso la sua persona, ma non me ne curo e, per la prima volta in dieci minuti Luke mi guarda.

-Ho fame, quando possiamo andare a mangiare?- i Malandrini si guardano, confusi, mentre a Potter cascano le spalle. Ormai sono abituata al comportamento bizzarro di Luke e, se devo essere sincera, è piuttosto piacevole.

-Mai, io sono a dieta e di conseguenza lo sei anche tu. Gli amici soffrono insieme Luke, quindi anche tu non mangerai.- mento io, facendolo sbiancare. -Non c'era scritto nulla del genere sul manuale di "Un Buono Amico".- mi risponde lui, grattandosi la nuca.

Witness The BeginningDove le storie prendono vita. Scoprilo ora