(Seconda Parte)
Chiamata breve. Ma intensa. E soprattutto concisa. Lana sarebbe stata disponibile solo il pomeriggio successivo, con mio rammarico; proprio adesso che avevo ricevuto un messaggio da mio padre
*Questa sera io e Morgana non ci saremo, ho già avvisato Lois di preparare la cena solo a te e a Rayan. Niente festini privati o scordati la paghetta.*
Sarebbe stata la serata perfetta per portar a casa mia la biondina preferita, ma ovviamente lei doveva avere un esame proprio la mattina dopo. Dato che era mercoledì mio fratello sarebbe rimasto fino all'indomani giusto per il suo bucato. Avere una lavatrice in casa e non avere idea di come usarla... beh questo è il risultato. Fortuna sua che esisteva Lois, altrimenti non sarebbe stato capace nemmeno di lavarsi un calzino. E mio padre con la sua sciacquetta si erano scartati il giorno più giusto della settimana per sparire dalla mia vista.
Ma pensandoci bene, chi l'avrebbe detto che saremmo rimasti con le mani in mano? La chiamata infatti mi partì da sola. Quel cornuto di mio fratello aveva già in mente qualcosa, scommetto.
"Cuore, dimmi" ecco che cominciava. Sbuffai divertito.
"Senti gioia, ma stasera devi venire per forza a casa? Non mi va di vedere i tuoi capelli in giro"
"Ma come, credevo ti piacesse tirarmeli mentre cerchi disperatamente di farmi battere la resa, fratellino" prima o poi glieli avrei tosati nel sonno. Una volta c'avevo provato, a quattordici anni, ma mi sono ritrovato col culo a terra a causa di una pedata.
"Tu dimentichi che ho già vinto il Big Down due volte."
"Bla bla bla bla..."
"Ehi, visto che la metti così, organizziamo un incontro amichevole alla dependance, che ne dici? Chiamo i miei bro"
Magari avrei dato una ripassata a Chriz circa come si tirano i pugni. Se lui perdeva tempo sempre dietro le stesse galline, il minimo che potessi fare era svegliarlo.
"Mhh... d'accordo. Victor mi deve una rivincita e stasera sarà mio"
"Ti ha già fatto il culo una volta, caro. E ti do' la mia parola che sarà di nuovo cosa fatta."
"Senti piattola, pensa ad avvisare gli altri. Io porto un amico: è un colosso. Vedremo se ti atteggi ancora da Spartacus non appena lo vedi."
L'ennesimo gradasso senza speranza, pensai.
"Oddio! Dovresti vedere dove mi sono nascosto. E questo sarebbe tutto la stima verso tuo fratello! Sei adorabile. Comunque, dovrei scappare."
"Ma certo che lo sono, con te. Sei il mio fratellino preferito! E comunque sotto il letto saresti più al sicuro."
"Ma fottiti. Ah, eemh... credo che stasera dovrei dirti... no, niente, niente. Eh, okay. Ciao. Rayan."
Cazzo mi era saltato in mente? Dall'organizzare la serata d'incontri il mio fottuto cervello stava facendo un altro giro. Tipo un giro dalle parti della mia cucina, di qualche giorno fa...
"Fratellino, tutto apposto? Dai scherzavo, lo sai." Il suo tono era evidentemente teso, come sempre pronto sull'attenti quando mi vedeva divagare. Non era stronzo, solo un buon insegnante di atteggiamento. E io sapevo di aver superato il maestro da tempo.
"Sì, lo so. Devo staccare dai, la campanella è suonata." Deviai immediatamente, forzandomi in un tono divertito. Volevo che capisse che non stavo dicendo che mi ero intrippato sulla tipa di papà da un paio di giorni...
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Diamante Nero
RomanceAchille Diefield è un ventitreenne universitario che non sa ancora cosa cercare davvero nelle piccole cose che circondano la sua vita. Tra gli arti marziali, la sua passione, Victor e Jake, i fratelli che non ha mai avuto, e le serate più fantasiose...