Il Joice era impregnato di un intenso odore di alcol fruttati e fumo di Ganja. Le luci soffuse verdi e gialle mantenevano la quiete solita di quel locale, dove la libertà mentale era d'obbligo. Distava a circa cinque chilometri dalla spiaggia e gli studenti della mia facoltà erano soliti frequentarlo, specie chi, dopo un esame, ritiene lecito svuotarsi la mente con quello che chiamavamo "Il battesimo", per prepararsi alla prossima materia. Era come una rinascita; sgombrare la mente e fare spazio ad una nuova... vita no, condanna. Io, per mia somma fortuna, avrei iniziato con psicologia tra due settimane, ma non ero venuto al Joice per battezzarmi con l'Hashish.
Dopo le 3 passate, usciti dal Giulix, io, Victor, Jake, Chriz e Louis ci dirigemmo lì per finire la notte in bellezza, quasi come ogni weekend. Ian disse che accompagnava Blair fino a casa e lasciarono la comitiva attorno alle 3 meno un quarto. Da quel momento Victor divenne irrequieto e nervoso, impaziente di andarsene dalla discoteca, ed è stato grazie a quello sballato del mio migliore amico se adesso ci trovavamo qui già in coma alle 5 mattutine.
Tra uno spinello e un tiro di Coca mi sono ritrovato in un universo senza stelle, senza la più pallida di cosa dicessi o a cosa pensassi in quel momento. L'immagine di mio padre con quella sciacquetta mi appariva davanti gli occhi ogni volta che li chiudevo e l'effetto della canna che mi aveva passato Victor non mi permetteva affatto di tenerli aperti.
"Ehy amico, come ti va ora?" una voce ovattata mi fece gorgogliare dal mio pseudo-sonno, riuscendomi la voce arrochita. Diedi un colpo di tosse e allargai le braccia sullo schienale del divano, mantenendo gli occhi chiusi.
"Chriz...io... le gambe non riesco a-a... erano gius-ste prima, ve-vero?"
"Sì, sì. Achille ora passa." mi sentii toccare una spalla. Probabilmente ero messo abbastanza male dato che non riuscivo nemmeno ad articolare una frase sensata o tantomeno comprensibile.
"IO! Io no-non sto... arh! No! Io voglio stare bene! Sto benissimo!" gridai per poi affievolirmi di colpo, ridacchiando come un ebete, facendo ricadere la testa sulla spalla destra dove vidi Victor per un attimo. Non si era mosso di un millimetro, questo riuscii a dedurlo.
"Achille, non nego che è piacevole vedere sfotterti da solo, ma si stanno facendo le sei. Andiamo a casa."
Di colpo aprii gli occhi e me li sentii bruciare, come se le luci in LED che vidi fossero stati carboni ardenti.
"NO! ... Arh! TU... tu non mi dici cosa IO devo fare... eh? Casa no... no." scossi la testa ripetutamente con fin troppa enfasi, come un bambino imbronciato, sbattendo le mani sul divanetto viola su cui ero ancora seduto e cercando di mantenermi il più serio che potevo. Non ero lucido e le parole facevano fatica a uscire integre dalla mia bocca puzzolente di Ganja, ma sapevo che a casa, quella notte, non ci sarei tornato per nessuna ragione al mondo.
Victor e Jake sapevano tutto, in discoteca, tra battutine e Sangria gli avevo raccontato quell'episodio stomachevole. Erano gli unici amici che non mi avrebbero mai giudicato e nonostante ci fossero gli altri, ancora non mi fidavo abbastanza da svuotare completamente il sacco.
Quei due mi affiancarono dicendomi che dovevo sbattermene. In fondo era solo la zozza di turno che mio padre si divertiva a scoparsi. Poco importava se sembravamo così coetanei. L'unica eccezione che m'avrebbe fatto capitolare sarebbe stata se, casualmente, si fossero fatti vivi insieme nel mio stesso territorio nello stesso momento in cui fossi stato presente anch'io.
Per il resto non avevo da lagnarmi; mia madre ci avrebbe riso su ripetendo, come consuetamente faceva ogni volta che ne arrivava una nuova, quanto mio padre fosse rimasto uno sfacciato adolescente. Mio fratello l'avrebbe considerata un'occasione per farsela anche lui, ma con tutto il via-vai che si adoperava nel suo appartamento in centro e gli studi non avrebbe trovato nemmeno cinque scarsi minuti, neanche per una sveltina.
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Diamante Nero
عاطفيةAchille Diefield è un ventitreenne universitario che non sa ancora cosa cercare davvero nelle piccole cose che circondano la sua vita. Tra gli arti marziali, la sua passione, Victor e Jake, i fratelli che non ha mai avuto, e le serate più fantasiose...