Capitolo 5

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Cleo's pov
Mi alzai dal letto lentamente. Dopo essermi stropicciata gli occhi osservai la sveglia presente sul comodino.
-Accidenti... Sono già le 7:30...- sospirai per poi rivolgere un'occhiata alla mia sorellina.
Era lì, coricata sul letto, con un leggero sorriso sulle labbra e una lacrima che le rigava il viso come le crepe sulle bambole di porcellana. Gliela asciugai velocemente e poi mi cambiai. Dovevo trovare un modo per scappare. Non volevo che le persone a me più care rimanessero rinchiuse in questa specie di gabbia dorata schiavizzate da dei succhia sangue. Non potevo permetterlo.
Scesi le scale sistemandomi la mia adorata canottiera azzurra. Andai in cucina e presi un sacchetto di biscotti dalla credenza e iniziai a passeggiare per i corridoi sgranocchiandone alcuni.
C'era un silenzio anormale in quel posto ma poco m'importava.
Anzi, forse era meglio così.
Camminai fino all'entrata e poi iniziai a guardarmi attentamente attorno alla ricerca di una qualsiasi forma di vita.
Notai, lontano da me, su un divanetto, uno dei 6 vampiri.
Appoggiai i biscotti su un tavolino e mi avvicinai di soppiatto stando attenta a non farmi sentire. Arrivata vicino a lui lo osservai con attenzione e cautela. Niente.
Provai a toccargli una mano ma anche questa volta non ottenni nessuna reazione da parte del rosso. In compenso scoprii che la mano era gelida e, facendo due più due, iniziai a preoccuparmi.
Possibile che fosse morto?
"Beh, meglio così, no?" cercai di ripetermi per tranquillizzarmi.
"Uno in meno..." spostai di nuovo lo sguardo su di lui.
" Però... Non posso lasciarlo qui... Aspetta, che sto dicendo?! Lui è un nostro nemico! Un nostro nemico, capito Cleo?! Non puoi aiutarlo!" scossi la testa e feci per andarmene ma non ci riuscii e mi girai di nuovo nella sua direzione.
"Ad, dannazione!"
Mi avvicinai al rosso e appoggiai delicatamente la testa al suo polso.
"Non batte..." presi il telefono per chiamare un'ambulanza ma, poco dopo, scomparve dalle mie mani.
-Ma che...
Alzai lo sguardo e notai che ce l'aveva lui.
Il suo corpo era fermo nella stessa posizione di prima con tanto di occhi chiusi.

 Il suo corpo era fermo nella stessa posizione di prima con tanto di occhi chiusi

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"Avrei dovuto andarmene..." mi dissi tra me e me. "Perché mi sono preoccupata per una simile creatura? Che stupida..."
- Ridammi il telefono!- sbottai di colpo ma il tizio, a quanto pare, non mi aveva sentita o mi stava ignorando.
Tentai di toglierglielo dalle mani ma la sua stretta era troppo forte e avevo il terrore che si rompesse.
-Ridammelo!
-Che scocciatura... - piano piano i suoi occhi si aprirono mostrando due iridi color smeraldo. Sotto sotto ne rimasi affascinata: erano bellissimi!
Fortunatamente non ci misi molto a riprendermi.
-Sei così rumorosa...
-Ah? Ti consiglio un apparecchio per l'udito.Qualche giorno fa ho visto che Amplifon fà gli sconti, potresti andare a fare qualche acquisto...
Lo guardai soddisfatta per la mia risposta.
-E tu vuoi andare a fare un giro in un negozio di telefoni? Anche di chirurgia plastica.
-Come osi?! Ridammi il telefono. Ora. Subito. Immediatamente.
-Sarebbe un peccato se si rompesse...
-Non ci pensare neanche! Ridammelo!
Gli saltai letteralmente addosso e tentai di togliergli l'oggetto dalle mani; ma a quanto pare non fu a lui un gesto gradito perché mi buttò a terra con un braccio. Nel frattempo, però, io riuscii a riprendere il mio telefono.
-Tsk...- furono le uniche "parole" dette da Ayato che, successivamente, se ne andò.
Lo stesso feci io e tornai in camera.

Stella's pov
Mi alzai ancora mezza addormentata poco dopo aver sentito la porta chiudersi. Notando la mancanza di mia sorella molto probabilmente era stata lei ad uscire.
Andai in bagno e, dopo essermi lavata la faccia e pettinata quell'ammasso informe di capelli, mi vestii.
Ci pensai più volte sull'uscire dalla mia stanza ma alla fine la fame ebbe la meglio e varcai la soglia, per poi richiudere la porta dietro di me.
Mi sistemai la gonna nera e la maglietta viola e scesi le scale che portavano al piano di sotto.
Sbagliai parecchie porte prima di trovare la cucina e poter cercare qualcosa da mettere sotto i denti.
Non trovando i biscotti mi consolai con una bella tazza di latte caldo.
Appena la bevanda fu pronta vidi, con mia grande sorpresa e gioia, anche un barattolo di miele.
Provai a prenderlo ma, essendo quello troppo in alto ed io troppo bassa, dovetti arrampicarmi sul bancone.
-Mio!- esclamai appena misi le mani sul barattolo.
-Uhu, che bella vista...
Sentii ridacchiare dietro di me e mi volta i rischiando al pelo di cadere.
- T-Tu... - lo guardai terrorizzata.
-Ricordi il mio nome bitch- chan?
Arrossii violentemente e abbassai la gonna. Avrei voluto rispondergli qualcosa ma dalla mia bocca non voleva uscire una singola parola.
- Il gatto ti ha mangiato la lingua?- disse lui avvicinandosi.
- N-No! Stammi lontano!
Nel tentativo di allontanarlo persi l'equilibrio e caddi.
La tazza si infranse sul pavimento e il liquido bianco si sparse su di esso. La stessa fine fece il barattolo di miele.
Io no.
Venni fermata da qualcosa, o meglio, qualcuno.
-Stai attenta...- disse il ragazzo tenendomi alzata da terra con un braccio.
-Fammi scendere!- gli ordinai dimenandomi.
Il vampiro, Raito se non sbaglio, fece per dire qualcosa quando da dietro la porta comparve mia sorella.
-Stella!- disse lei con le mani davanti alla bocca e lo sguardo terrorizzato.
-Lasciala andare!
Cleo si avvicinò a noi e tirò la cravatta del ragazzo avvicinandolo alla sua faccia.
- Fai del male a mia sorella e giuro che ti ucciderò in un modo o nell'altro!
Raito mi mise a terra e mia sorella si affrettò a strigermi a sé.
-Dio, per fortuna stai bene!
-Bel ringraziamento, eh...
Dopo essersi sistemato la cravatta svanì mentre io ero tra le braccia di Cleo.
-Sorellona, sto bene... Mi ha salvato...
-Eh? Quell'essere?! Non ci voglio credere... E non lo farei neanche se lo avessi visto; ma non importa. L'importante è che tu stia bene.
Annuii e la vidi sorridere per poi aiutarla a pulire il disastro combinato.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Apr 01, 2017 ⏰

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