13. Boy meets evil

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Taehyung rimase molto scosso dalle parole di Jin, di solito non c'era da prenderlo sul serio, ma qualche volta si comportava come l'adulto che effettivamente era. Il ragazzo però, non era ancora pronto ad accettare la cosa, aveva bisogno di una prova, di qualcosa di concreto che gli facesse dire: Sì, quando lo guardo, il cuore mi batte all'impazzata.

Aspettò che tutti si fossero usciti dalla sala ad eccezione di Hobi, che sarebbe rimasto ad allenarsi ancora po', come al solito.

- Hyung, puoi fare una cosa per me?

- Certo, se posso.

- Balleresti Boy meets evil?

- Tae mi hai visto ballarla un sacco di volte

- No, hyung è diverso. Stavolta voglio che tu la balli solo per me.

Hoseok lo guardò perplesso e a disagio.

- Tae non capisco che vuoi dire...

Taehyung gli afferrò le spalle e lo guardò negli occhi.

- È importante. Vorrei che tu ballassi pensando a me. Solo a me. E ... um... vorrei che lo facessi senza maglia... a petto di nudo.

- Taehyung smettila di prendermi per il culo, ci era quasi cascato!

Il ragazzo lo strattonò per le spalle cercando con insistenza gli occhi del suo hyung.

- Sono serio!

Hoseok finalmente lo guardò negli occhi, non vi era traccia di divertimento o di ilarità. Lo sguardo del suo donsaeng era maledettamente serio. E lo mettevano a disagio.

- Io... è importante per te?

- Sì, molto. Sento come se da questo dipendesse la mia vita.

- Sei strano Tae, sei davvero strano.

- Lo so.

Gli rispose, con il suo miglior sorriso. Sapeva che Hobi avrebbe ceduto.

- Ok, ma non so se riuscirò...

- Pensa semplicemente a me.

Hoseok si mise in posizione, in attesa che la musica partisse.

- Hyung, la maglia.

- Dai Tae...

- Ti prego.

Hobi sospiró e si sfilò la tshirt, prima o poi sarebbe riuscito a dire di no alla sua faccia da cucciolo. Ma non era quello il giorno.
Si sistemò in posizione al centro della sala e quando la musica iniziò prese a moversi.
L'imbarazzo però non voleva andarse e la presenza di Taehyung che lo guardava intestamente lo metteva sotto pressione. Così chiuse gli occhi e fece proprio come gli aveva detto il più piccolo.
Penso a lui.
Al suo sorriso.
Alla sua stranezza.
Al suo essere semplicemente, Taehyung.
Il corpo prese a muoversi leggero e con sicurezza diventando tutt'uno con la melodia.
Ballò tutta la canzone ad occhi chiusi.
Quando la musica finì si fermò ansimate davanti lo specchio e attraverso di esso vide Taehyung seduto in fondo la sala che lo guardava incantato e sorridente.

Hoseok gli si avvicinò e si inginocchiò davanti a lui.
La pelle ricoperta da un leggero strato di sudore, i pantaloni bassi sui fianchi, leggermente a corto di fiato.

- Contento?

Tae senza proferire parola, allungò una mano verso di lui, sfiorò il bottone dei pantaloni poi percorse con la mano gli addominali sudati, i muscoli si contraevano e guizzavano al passaggio delle sue dita. Risali verso i pettorali, con un dito, disegnò un cerchio intorno a un capezzolo. Proseguì ancora, la clavicola, il collo, la mescella.
Si fermò sulla guancia e lo guardò negli occhi, quasi come se lo vedesse per la prima volta.

- Sei perfetto.

- Sei perfetto

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