Anche le principesse, di mattina, odiano tutti?

118 32 50
                                    

Da quando conosco Beatrice ho imparato che al mondo esistono due tipi di persone.

La prima categoria comprende quelle che alla mattina si alzano al primo suono della sveglia, se non prima, canticchiando e ballando per casa, accogliendo tutta la famiglia col sorriso. Queste sono coloro che pensano che 'il mattino abbia l'oro in bocca' e che non ci sia niente di meglio di alzarsi il più presto possibile per poter svolgere con calma tutte le faccende mattutine in modo efficiente. La cosa buffa è che appena sveglie sembrano pronte per una serata o per un set fotografico, con i capelli perfettamente ordinati e il trucco già addosso.

La seconda categoria di persone comprende quelle che sono totalmente il contrario delle prime. Ovvero, quelle che posticipano la sveglia all'infinito e che ogni volta la tirerebbero fuori dalla finestra. Queste si svegliano sempre in ritardo, con una faccia da bestia, una voglia di picchiare ogni persona che incontrano e due occhi assatanati. I loro capelli sembra sempre che abbiano fatto a botte con qualcuno durante la notte, anche perché, spazzole o non spazzole, sono indomabili. Anche impegnandosi la loro faccia pare comunque quella del gobbo di Notre Dame, e, caso strano, la goffaggine con cui camminano appena sveglie che solitamente le porta a sbattere il mignolo del piede contro qualche armadio, non le abbandona mai.

Ecco, Beatrice di sicuro non appartiene alla prima categoria.
È perennemente in ritardo quando si parla di svegliarsi per andare a scuola.
Quando si alza non rivolge la parola a nessuno e gira per casa come uno zombie, in felpa, incappucciata, guardando verso il basso.
Sicuramente non sembra una modella, di prima mattina. Ha sempre le occhiaie fino ai piedi e il trucco sbavato dalla sera prima.

Probabilmente se gli altri ragazzi umani la vedessero alle 7, o peggio, prima ancora, non la riterrebbero una gran 'gnocca', parlando con il loro gergo.
Sicuramente una rivista non la chiamerebbe per farle un set fotografico quando è appena sveglia, anche perché probabilmente spaccherebbe la macchina fotografica in faccia al fotografo, data la sua delicatezza.

Però, per me, è comunque bellissima.
Non nel senso che sembra una dea, questo no.
Ma i bronci sul suo viso mentre si alza, il musino che mette quando sente la sveglia, i capricci che fa mentre cerca di lottare contro il tempo svegliandosi sempre più tardi, per me sono spettacolari.
È davvero tenera, soprattutto quando si rotola nel letto per non vedere la luce del sole.
Non so cos'abbia lei per farmi pensare questo, non so che diavolo abbia io nella testa. Resta il fatto che è il momento che preferisco in assoluto.
Non pare proprio una principessa, ma a me piace così. In fondo, magari, lo è anche lei. Basta solo che lei creda più in sè stessa (e che magari la smettesse di essere così acida e scurrile, perché non farebbe molta strada comunque, così come si comporta ora).

Ora sta facendo colazione, e ovviamente è in ritardo. Dovrebbe passare il suo autobus tra 10 minuti, e lei deve ancora finire di mangiare, lavarsi i denti, fare lo zaino, truccarsi e correre alla fermata che dista 200 metri da casa sua.
Sarà che è competitiva, ma lottare contro il tempo non è una cosa troppo furba.

L'ho già detto che, secondo me, è masochista?

È seduta al tavolo su una sedia imbottita, di fronte a me, e sta guardando il telefono mentre mescola i cereali inzuppati nel latte caldo.
Io sono seduto sul divano, mentre il padre di Beatrice, Mario, corre avanti indietro per la stanza. Ha perso ancora gli occhiali e sta urlando perché è da mezz'ora che li cerca invano, e senza non vede nulla.
Un classico.
Come minimo li ha semplicemente lasciati sul comodino l'altra sera quando se li era tolti dopo aver finito di leggere 'Il manuale dell'uomo perfetto". La mattina a quanto pare per gli umani è difficile connettere, ma a me diverte così.
Lui è una giornalista specializzato in editing, lavora in centro in un palazzo di 22 piani, ha un ufficio tutto per sè al 12°.
Non sono pratico di quotidiani e di scrittura, ma immagino che se ha una stanza privata e una segretaria personale, debba essere molto bravo. Ultimamente è molto nervoso ed incentrato sul lavoro, credo sia stressato per una promozione a cui ambisce.
Diciamo che lui e Beatrice non hanno un rapporto molto... forte. Praticamente per niente, a stento si parlano.

La madre, Cristina, è un'infermiera. Fa spesso turni di notte e per questo è spesso stanca e solitamente quando torna si mette a dormire. Dati gli orari che deve tenere passa veramente poco tempo con la famiglia, e questa cosa la rende veramente triste.
Dovrebbe tornare tra circa 2 ore dal turno.

Non so come, ma Beatrice è riuscita a prendere il bus. I cereali li ha praticamente ingurgitati, il trucco l'ha messo intanto che si lavava I denti e lo zaino... non so con quanta cura l'abbia fatto, però almeno lo ha dietro.
Bisogna cercare di guardare sempre il lato positivo delle cose, no?

Indossa una felpa grigia in pile, larga e lunga quasi fino alle ginocchia.
Non le piace portare vestiti attillati, indossa le taglie da ragazzo. La sua autostima è un po' sottoterra e nonostante il corpo da donna che ha, se ne vergogna un po'.
È sicuramente un peccato per i suoi compagni di classe, dato il seno già pronunciato che si ritrova e il suo posteriore.. assai evidente.

Guardo il cielo e chiedo perdono per quest'ultima affermazione non troppo da angelo. In fondo, nemmeno io sono perfetto.

La guardo.
Ha le cuffiette nelle orecchie (sta ascoltando Chris Brown immagino), è incappucciata in un angolo in fondo al bus e sta guardando fuori dal finestrino.
Ha lo sguardo perso come al solito e le mani in tasca, ed è stravaccata sul sedile.
Strano che non si sia addormentata.

Io sono seduto nel posto affianco a lei, sto aspettando che salga Martina, una sua amica che abita ad un isolato da qui.
Almeno le tengo il posto... diciamo.
La vedo salire dopo qualche fermata, ha una camicetta bianca e dei jeans neri molto stretti. I suoi capelli sono biondi e ricci, abbastanza corti. Ha due occhi azzurri da invidiare, è un po' in carne, ma ha una quarta di seno. È molto più alta di Beatrice, di almeno 15 centimetri.

Si siede, io mi sposto dietro di loro.

«Ciao Bea»
Ha sempre il sorriso sulla bocca quella ragazza, la adoro.

«Ciao Martina», risponde seccamente Beatrice.

No, santo cielo, partiamo già male.

«Stamattina come va? Ieri alla casa è andato tutto bene?» chiede, curiosa.

«Sinceramente? Io odio il lunedì e ieri sera è andata di merda, come al solito».
«Ti sei ubriacata ancora?»
«Sì»

Deglutisco.

«Dovresti smetterla» le dice seria Martina.

«Non mi interessa, non ho nulla da perdere tanto».
«Ah sì? Bah, non ti capisco più. Non puoi continuare ad attaccarti a quella scusa in eterno, devi andare avanti, Bea»

Beatrice, che fino ad ora aveva la testa perennemente girata verso l'esterno, si gira di scatto.

«Scusa?» urla. «Credi davvero sia una scusa? Ma vaffanculo, vorrei vedere te».
«Bea, non intendo dire che...»
«Intendi quello che vuoi, - la interrompe Bea - ma se hai intenzione di continuare a dirmi cosa devo o non devo fare, puoi anche accomodarti da un'altra parte».
Si rimette le cuffie, e scoppia un silenzio profondo tra le due.

No, no, no.
Non doveva andare così.

Dannazione, Beatrice, non ascolti nemmeno lei.
Sarà che è mattina e che hai dormito poco, però certo che sei intrattabile signorina cara.

Ora dimmi, cosa devo fare con te?
Dio mio, la mia principessa acida.

Ehilaaa, diciamo che stasera l'ho presa un po' sul ridere!
Sdrammatizzare, dopo gli altri due capitoli abbastanza seri, lo ritenevo importante.
Vi sta piacendo la storia? :D
Avete consigli?

Save me.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora