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“Mi chiamo Elisewin ed ho appena compiuto 13 anni, ma non sono felice di questo, perché, qui, adesso manca lei. Si chiamava Alice, capelli color pece ed occhi di ghiaccio, era esile e molto alta, una sera, entrai in camera sua senza bussare, vidi lei, riflessa nello specchio, quella pelle candida ricoperta da cicatrici e lividi, lei singhiozzava, e non si accorse di me, la guardai per un po’, volevo abbracciarla, ma non lo feci. Alice, era una di quelle ragazze che vivono di musica e libri, non le piaceva uscire, ma le piaceva Luke, era il suo migliore amico da tanto tempo, e lei, lo amava, ma non lo amava superficialmente, ricordo che mi ripeteva sempre “Elisewin, l’amore é morire per qualcuno, l’amore é il motivo per cui ogni mattino ti alzi, l’amore è ancora piú grande dell’amore stesso.” e beh, anche Luke la amava. Alice, un pomeriggio tornó a casa da scuola, e c’ero solo io in casa, non mi salutó neanche e scappó in bagno, mi avvicinai alla porta e sentii pianti e singhiozzi, sarei voluta entrare ma, quando mi avvicinai per aprire la porta lei uscì dal bagno, aveva i capelli scompigliati ed il mascara colato che le rigava il volto, si avvicinó a me e mi strinse al suo corpo, sussurrandomi “Elisewin, ricorda che anche quando sarai sola, nell’universo, io sarò con te.”, dopo questo, si staccò da me e corse in camera sua, nel frattempo arrivarono i nostri genitori, ma lei quella sera non cenó, rimase in camera sua a piangere. La ricordo quella notte, pianse fino all’alba, poi silenziosamente, uscì di camera sua e corse a fare una doccia. Quel giorno Alice, sembrava felice, felice come non mai. Tornata a casa, da scuola, pranzó tranquillamente senza dire nulla, ed era strano, poi salutó mamma, papá e me, con uno di quegli abbracci che, Dio Santo, ti fanno stare bene. Si fece sera, ed Alice, era ancora fuori casa, andai in camera sua, e sulla scrivania trovai una busta, la aprí e dentro c’era una lettera e diceva: 
“A Elisewin, a Luke, e a mamma e papá. 
Inizio questa lettera con te, piccola e dolce sorellina, inizio questa lettera per dirti, che ti ho vista quel giorno che sei entrata in camera mia, che ho sentito che quel pomeriggio e la notte eri dietro la porta, e sapevo che volevi abbracciarmi, ma non preoccuparti. Ti scrivo questa lettera per dirti di non credere nell’amore, ma di credere nel “noi”, perché quando ti chiederanno se nell’amore ci credi, tu dovrai rispondere “Non credo nell’amore, ma almeno credo in noi.”, perché tu e il tuo lui, sarete piú forti dell’amore stesso. Ti scrivo anche per ricordarti di vivere e ti prego, fallo, vivi. Vivi la vita che io non ho vissuto, fallo per me. Concludo dicendoti che se ti mancheró, potrai prendere i miei libri e le mie cuffie, di cui ero così tanto gelosa. Ti voglio bene, piccolina, e ricorda, che anche se sarai da sola nell’universo, io saró con te. 
Luke, da quanto ci conosciamo? Sedici anni? Siamo nati nella stessa stanza d’ospedale, tu l’otto di dicembre, io il nove. Cosa dire di noi? Che non eravamo amici, neanche migliori amici, ci siamo sempre amati, ma entrambi non avevamo il coraggio di dircelo. Le ultime ore di oggi sono stata fra le tue braccia, e mi sentivo al sicuro, al sicuro dai miei mostri. Ti prego Luke, perdonami, ti amo, e ti ameró per sempre.
A mamma e papá, che nonostante mi abbiano sempre sminuita, sotto sotto mi volevano bene, non voglio ringraziarvi per questa vita, perché mi avete fatta nascere senza chiedermi prima il permesso.
Ah, e Elisewin, ricorda, che l’amore non serve se ami da sola.”
“Mi avete fatta nascere senza chiedermi prima il permesso.” Quella frase mi rimbombó in testa,ma la lettera diceva questo, ricordo le lacrime e i singhiozzi di tutte le persone che la lessero, ricordo il funerale, quando Luke, alla fine disse “Alice e io non credevamo nell’amore, credevamo in noi, e per questo, lei vivrá con me, per il resto della vita.”. Dopo il funerale non ebbi piú notizie di Luke, solo un paio di giorni dopo al telegiornale, un servizio disse che un ragazzo di nome Luke Smith, s’era buttato dal quinto piano di un palazzo urlando “Alice, nell’amore tu non ci credevi, ma credevi in noi, e adesso, staremo insieme, per sempre.””

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