CAPITOLO IV: Smascherati

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Io e Eric siamo al...credo di aver perso il conto degli appuntamenti.
Ci amiamo, ora né sono certa, ho trovato l'uomo perfetto per me.
S

iamo qui sotto il solito albero e sulla solita collina, abbracciati dolcemente, l'una fra le ali dell'altro. Magari poter stare insieme senza nasconderlo, magari mettere anche su famiglia, magari non fossero solo sogni e desideri, ma non credo che sarà mai possibile stare insieme e venire accettati dagli altri, probabilmente ci punirebbero e lui verrebbe esiliato dal Paradiso.
Eric mi racconta spesso delle diverse bugie che ha dovuto dire a famiglia e amici, mi sento un po' in colpa, non voglio certo che menta ai suoi per colpa mia, ma lui mi rassicura sempre, anche perché lo fa di sua spontanea volontà e anche io di balle, ai miei, non né ho certo dette poche.
Il vecchio gufo passa volando sopra di noi con frenesia, quasi allarmato, sbattendo le ali con forza e arruffando le penne che volano ovunqud.
Chissà perché ho questa strana sensazione...o no!
Lì, nascosto nei cespugli, un giovane angelo dalli ali bianche ci osserva sconvolto.

<< Tate...aspett! Non... >>

Ah Eric lo conosce, tuttavia questo Tate spicca il volo verso cielo ed è chiaro che finiremo nei guai molto molto presto.

<< Eric che facciamo?! >>
<< ...dobbiamo fuggire >>
<< Sei serio?! >>

Lui mi afferra le spalle senza farmi male e mi fissa negli occhi convinto.

<< Non abbiamo altra scelta Jen, sono sicuro che troveremo un luogo sicuro >>
<< ...allora andiamo >>

Ha ragione, non c'è altro modo, nemmeno tempo e io non voglio lasciarlo, non mi importa se dovrò abbandonare la mia casa e la mia famiglia per stare con lui, è ciò che voglio.
Voliamo il più lontano possibile da li, dalla città e da tutti, lasciandoci alle spalle quel luogo in cui ci siamo conosciuti e, spero, anche coloro che ci daranno la caccia.
Devo dire che non è questo il destino che mi aspettavo, ma almeno non è noioso.

~~~

<< Eccoci >>

Io e Eric siamo nelle nostre sembianze umane, in un hotel di Firenze, un bel posticino devo dire, anche se la stanza non è tutto questo lusso, ma ci accontentiamo.

<< Grazie per non avermi abbandonato Jennifer >>
<< Non potrei mai farlo, amore mio >>

Ormai siamo al sicuro, anche se non per sempre.
Sfuggire al giudizio dell'Altissimo è impossibile, ma per ora non dovrebbero esserci problemi e potremmo goderci il tempo che abbiamo a disposizione, spero solo che non sia poco.

<< Per lo meno staremmo tranquilli per un po' senza doverci separare >>
<< Si, i vantaggi migliori di sempre >>

Ridiamo insieme baciandoci, non è così male la situazione.
Continuiamo i baci, con un susseguirsi di:"Ti amo" sussurrati fra una pausa e l'altra, quando un bussare però ci interrompe.

<< Chi è? >>
<< Servizio in camera! >>

---

<< Ancora? >>

Raramente gli angeli facevano visita all'Inferno.
Lilith e i Sette Peccati Capitali attendevano il loro Re davanti alle porte del luogo, mentre tre arcangeli si mostravano a loro, pergendo una lettera a Lilith.

<< Da parte del capo? >>
<< Si Regina degli Inferi >>

Confermarono i tre senza alcun rispetto o timore reverenziale nel tono.
La demone la lesse e andò dal marito, con un piccolo sorriso giocoso sulle labbra.

<< Ehi caro >>
<< Cosa c'è? >>
<< Il Signore dei Polli richiede un colloquio >>

Il Diavolo sospirò seccato ma allo stesso tempo interessato, non amava ricevere notizie da parte di Dio, non sopportava lui, figuriamoci l'essere convocato quando era più comodo all'altro, ma una convocazione non era mai qualcosa da prendere alla leggera, anzi, si creavano sempre situazioni molto interessanti e l'interesse superava di gran lunga l'odio.

<< Arrivo >>

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Note d'autrice: (~~~)= indica un cambio di scena sempre dallo stesso punto di vista.

(---)= indica anche un cambio di punto di vista.

- Mattalara

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