Capitolo 5

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I mesi passarono veloci, il Natale era alle porte; Andrea ha continuato a lavorare come un matto mettendo da parte tutto ciò che guadagnava, mancava veramente poco a poter realizzare i suoi sogni; ma ultimamente il suo chiodo fisso era un'altro; dall'ultima discussione avuta con suo padre pareva veramente che lui volesse mantenere la parola data .
Giovanni Fontana era diventato un'uomo nuovo, quasi quello di una volta a dire il vero; si alzava ogni mattina all'alba per andare nei campi a lavorare la terra, cercava di sfruttare ogni centimetro quadrato di superficie che gli era rimasta per poter avere poi a fine stagione un piccolo guadagno da cui ripartire.
Aiutava la moglie con i lavori che c'erano da fare in casa, usciva tutti i pomeriggi con Marianna a cavallo per passare del tempo con lei e parlavano parlavano, pareva quasi non si stancasse mai di sentirla, il che è alquanto strano visto che comunque i discorsi di una tredicenne non sono poi granché interessanti.
Ma la cosa che stupiva Andrea più di tutte è che non lo vide più con una bottiglia in mano; finito i tempi in cui dormiva in veranda perché troppo ubriaco per andare a letto, finiti i tempi in cui più che un uomo pareva un vegetale, finiti i tempi in cui guardava chiunque con uno sguardo vuoto e il suo unico amico fosse il vino . Tutto questo non succedeva più e la nuova situazione rendeva Andrea molto più instabile del solito, vedere il padre nuovamente in se animato da un nuovo spirito di vita lo confondeva maggiormente di quando l'aveva visto reagire, se così si può definire, alla morte di Francesco .
Ora addirittura ogni tanto glie lo sentiva nominare con il sorriso sulle labbra..da non credere come una semplice frase di Andrea avesse fatto far tornare il padre alla vita. Ma questo comportamento non gli tornava, non poteva essere realmente vero che le sue parole l'avessero colpito così tanto; se fosse stato vero allora voleva dire che il padre teneva realmente a lui e lui non credeva proprio che fosse possibile.
Quella sera Andrea tornò a casa più stanco che mai, tanto da non ricordarsi neanche che giorno fosse, aveva lavorato per tutto il giorno al freddo e al gelo e l'unica cosa che desiderava in quel momento era godersi il tepore del camino acceso per un po'..
Entrando in casa non capì perché non si sentiva neanche un rumore e le luci erano tutte spente, erano ormai le sette e la mamma in teoria doveva essere in cucina a preparare la cena invece non si sentiva nulla.
Accese la lampada è ciò che vide lo lasciò senza fiato , sopra il camino era stato appeso un enorme striscione con scritto "Tanti Auguri Andrea" e nel momento in cui realizzò che si era il suo compleanno sentì provenire dalla cucina diverse voci che intonavano" Tanti auguri a te, tanti auguri a te.."
In quel momento si ritrovò davanti la sua famiglia e quella di Grazia al completo che lo applaudivano e sua madre fra le mani aveva un enorme torta al cioccolato, la sua preferita! Ma Andrea li guardava sbalordito mai si sarebbe sognato che qualcuno si fosse tanto dato da fare per lui..guardò Grazia e gli sorrise, in presenza delle loro famiglie non poteva fare quello che avrebbe voluto ossia abbracciarla e baciarla come se non ci fosse un domani, ma si trattenne per non destare sospetti.
La prima che si avvicinò dopo posata la torta, fù sua madre .
"Tanti auguri amore mio, buon compleanno " e lo abbracciò forte.

Pov Andrea :
"Grazie mamma" dissi io in imbarazzo, non ero abituato a tante attenzioni e poi non capivo il motivo della presenza di tutte queste persone, insomma il mio compleanno non era mica un evento tanto importante, non lo avevano quasi mai festeggiato, men che meno negli ultimi due anni.
"Non te lo aspettavi vero?" mi disse mia madre quasi mi avesse letto nel pensiero.
"Emm veramente no! Non c'era bisogno che ti dessi tanto da fare mamma, poi non ho mica due anni , la torta e tutte queste persone non eri obbligata a fare questo per me."
Ma prima che possa decidete di elencare le mille ragioni per cui poteva risparmiarsi tutto ciò mia madre disse qualcosa che mi lasciò a dir poco senza parole." Veramente non è stata una mia idea, io ho fatto solo la torta! " disse lei facendomi un occhiolino " Come scusa e allora chi è stato?"
"Tuo padre!"
Disse; a quelle parole mi sciolsi dal suo abbraccio e lo guardai era lì davanti a me e mi sorrideva! Non ricordo quando fosse stata l'ultima volta che lo fece ma in quel momento ero talmente felice che non sapevo neanche cosa dire.
Mio padre si avvicinò mi strinse forte a se e mi sussurrò ad un orecchio "Tanti auguri figliolo! Buon compleanno! " così facendo mi infilò velocemente una lettera nella tasca della giacca e si spostò. Fù talmente veloce che non ebbi neanche tempo di godermi appieno il calore delle sue braccia, si perché anche se non lo avrei ammesso neanche sotto tortura mi piacque talmente tanto che appena si staccò ne sentii quasi la mancanza.
Tutto in fila mi fecero i loro auguri ; mia sorella il signor Edoardo la moglie Ginevra, poi arrivò quella peste di Carla che mi sussurrò furtivamente " Tanti auguri cognatino, hai visto facciamo già le prove per le cene di famiglia!!" Il ché mi fece sorridere ma non diedi a vedere nulla e mi limitai a ringraziarla educatamente un po' imbarazzato per le sue parole non sapevo se sarei mai riuscito ad avere serate come quella ufficialmente di famiglia ma solo l'idea mi rallegrava abbastanza..Ed ecco che lei fu l'ultima ad avvicinarsi, mi diede un casto bacio sulla guancia per poi dirmi sottovoce" Vorrei non ci fossero tutte queste persone a guardarci ! Tanti auguri amore mio! Appena ce ne sarà l'occasione uscirò fuori con una scusa, tu seguimi così ti darò il mio regalo!"
" Mi hai fatto un regalo?" Dissi io con un tono malizioso, si allora è meglio se me lo dai in privato non vorrei che qualcuno si scandalizzasse.!!" E lei diventò rossa come un pomodoro e velocemente mi rispose " Ma smettila di fare lo stupido se continui così mi rimangio tutto e il regalo me lo tengo, ti diverti a farmi trovare in imbarazzo vero? " ..
"Si abbastanza" dissi ridendo, nel momento arrivò mia sorella con un piattino di torta in mano per porgermelo così rimandammo il discorso a piú tardi.
Nel frattempo tutti si erano accomodati nel divano accanto al fuoco a mangiare la torta, mio padre ed Edoardo da una parte, mia madre e Ginevra dall'altra tutti intenti a parlare fitto fitto tra loro, guardarli era un piacere sembravano tornati ai vecchi tempi quando ancora la nostra situazione non era cambiata.
Però questa serata mi dava speranza, forse qualcosa si stava smuovendo, forse anche per noi c' era una possibilità di riscatto.
Passammo alcune ore a chiacchierare tutti insieme poi Grazia disse di essere stanca e di voler rientrare e siccome i genitori volevano trattenersi ancora un po' io subito mi offrii di accompagnarla, per quanto la sorpresa mi fosse piaciuta non vedevo l'ora di stare solo con lei.
Così pochi minuti dopo eravamo per strada mano nella mano protetti dall'oscurità della notte, ma invece di svoltare per la strada di casa sua Grazia mi fece svoltare per andare nel nostro posto segreto "Ti devo dare ancora il mio regalo" mi disse tutta euforica ed io allora non me lo devi ripetere due volte me la caricai a cavalcioni sulle spalle e mi incamminai velocemente verso la nostra "oasi".
Arrivati li lo spettacolo che di solito mi si prospettava davanti era stato reso veramente romantico. Dalla fine del boschetto sino al nostro riparo era stato creato un sentiero di candele che davano al tutto un tocco surreale, sembrava di stare in un altro posto mi aspettavo che da un momento all'altro spuntassero elfo e fate a completare il quadretto incantato.
Ci stemdemmo nel nostro giaciglio ed iniziammo a baciarci.
Non riuscivo a trattenermi quella sera; forse erano state le troppe emozioni o forse era solo la sua presenza a farmi questo effetto ma trasformai velocemente il bacio in qualcosa di molto più passionale. Inizia a vagare incerto con le mani dai suoi fianchi sempre più su ; il contatto con la sua pelle nuda mi mandava in estasi e ne volevo avere sempre di più non sapevo se sarei riuscito a fermarmi e Grazia non mi dava segnali di rifiuto quindi non sapevo come comportarmi anche perchè non ci eravamo mai spinto oltre i baci e le carezze.
Così mi feci coraggio e iniziai a spostare la mano verso il suo senoe scoprii che sotto la camicia non aveva nulla appena entrai in contatto con il suo capezzolo lo sentii irrigidirsi all'istante e le sfuggì un gemito di piacere che mi rese impossibile contenenti, iniziai a stuzzicarlo un po' stringendo e un po' girandolo verso di me; Grazia pareva in un'altro mondo era una visione celestiale vederla godere così tanto; ad un certo punto con voce strozzata provò a dirmi "Andrea , forse non dovremmo"
"Schhh le feci io, non facciamo nulla amore, dimmi che non t piace ed io smetto subito" ed appena detto questo preso a torturare anche l'altro capezzolo a quel punto lei non riuscì più a trattenersi e iniziò a dimenarsi dal piacere" Andrea" mi disse con voce strozzata dal piacere " Ti prego io non ce la faccio " a quel punto preso dal piacere anche io non riuscii più a trattenermi la feci distendere sotto di me e lentamente iniziai ad alzarle la gonna la volevo toccare, volevo farle provare un piacere come ero sicuro nessuno aveva mai fatto. Lei mi guardava impaurita incapace di proferire parola a quel punto le dissi " Non ti faccio nulla amore stai tranquilla, voglio solo farti stare bene" iniziai nuovamente a stuzzicarle un capezzolo con una mano e con l'altra presi a muovermi verso la sua intimità , i suoi gemiti presero a farsi sempre più forti così finalmente inizia a toccarla , appena la sfioravo lei si contorceva dal piacere, era bagnata così infilai un dito in lei, a quel punto gridò dal piacere " Oddio Andrea, che mi stai facendo"
"Calmati amore pensa a goderti il momento " e presi ad alternare i movimenti prima facevo dei cerchi con le dita intorno al clitoride poi infilato un dito in lei.
Grazia ormai era in un altro mondo ed io non riuscivo ad immaginare ci fosse visione più bella di lei in quelo stato, alla fine i suoi gemiti si fecero sempre più forti fin quando iniziarono a tremargli le gambe "Oddio Andrea non ce la faccio piu'" urlò e poco dopo venne nella mia mano..
Appena cominciò a riprendersi la baciai con amore, e le dissi" Grazie"
" Dovrei essere io a farlo" disse flebile
" Non è vero, mi hai regalato un tuo momento intimo e personale, vederti così è stato il più bel regalo che potessi ricevere, sapere che sono stato io a farti stare così mi rende veramente l'uomo più felice della terra"
"Oh be allora prego" disse lei tutta rossa e prese a nascondersi sull'incavo del mio collo " Non nasconderti amore, sei la più bella visione che si poSda avere e con me non ti devi vergognare mai" detto questo le sollevati il viso e la bacia.

" Comunque il mio regalo era un'altro" disse dopo un po' e tirò fuori un pacchetto dalla sua borsetta..
Lo aprii velocemente e dentro ci trovai un orologio da taschino al cui interno si trovava una sua foto. Me lo rigirai tra le mani e dietro c'era incisa una scritta (così qualunque cosa tu stia facendo ti ricordeRai di tornare da me.Ti amo G.) .Era bellissimo la ringraziai emozionato e lei mi abbraccio, poco dopo ci saremmo ad ammirare le stelle, lei si posizionò tra le mie gambe ed io l'avvio con le mie braccia, poco dopo si girò e mi toccò la tasca della giacca" Che hai qui?c'è qualcosa che mi sta graffiando" solo allora mi ricordai della lettera che mi aveva dato mio padre così la presi "Non so me l'ha data mio padre" risposi osservando la attentamente, mi deciso ad aprirla e dentro ci trovai una lettera.
La aprii ed inizIa a leggerla sotto lo sguardo vigile di Grazia: ( Figlio mio adorato, buon compleanno ! Non sai quante volte avrei voluto avere il coraggio di dirti in faccia queste cose; ma purtroppo sono troppo vigliacco per farlo .Tu in tutto qiesto periodo ti sei sempre rifiutato di ascoltare le motivazioni che mi hanno portato a ridurmi in quello stato per la morte di Francesco; ma la colpa non è tua sono io l'adulto ed io dovevo affrontare la situazione e obbligarti ad ascoltarmi perché penso sia giunta l'ora di raccontarti tutto ...)
Era una lettera di mio padre per me, cosa mai avrebbe voluto veramente dirmi di così importante?

Angolo autrice: Ciao ragazze allora non uccidetemi! Ho voluto creare un po' di aspettativa per questa importante rivelaziobe.Che ve ne pare? Questo capitolo mi è stato un pi' difficile scriverlo, le scene intime non sono il mio forte però volevo portare il rapporto tra Andrea e Grazia ad un livello successivo.
È la lettera ? Cosa ci sarà scritto piano piano sembra che il rapporto tra Andrea e il padre si sta evolvendo !speriamo bene..aspetto commenti per sapere che ne pensato un bacio😚 😚😚

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