CAN YOU FEEL IT? -JaneH.

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Prologo.

Mi incammino per le strada che mi conduce alla mia scuola, sembra ogni giorno sempre più deprimente passare per questa strada. Non perchè non mi piaccia andare a scuola, o almeno, a parte questo, ma perchè sembra sempre più rovinata.

Ogni giorno deve sopportare i passi pesanti di studenti svogliati e assonnati. Anche la strada ha un cuore.

Si, c'è l'ha.

Mi rendo sempre più conto che passare il cancello della mia dannata scuola è quasi un obbligo imposto da tutto e tutti. Da mia madre, da quelli che in qualche strano modo credono in me e credono che io possa diventare qualcuno, dai miei amici, dalla società che non ti permette più nulla.

Sono così stanca.

Soliti sguardi da zombi, solite facce. Mi annoio come non mai. Mentre sto per girare il cortile per arrivare al mio padiglione vedo, lui, Simon.

Il mio amico dai capelli verdi.

È un tipo strano, e costantemente fatto, forse nella mia classe, nostra, sono l'unica che gli vuole sul serio bene e non lo vede uno stupido.

Coglione lo è, ma stupido no.

Anzi io lo trovo molto intelligente.

Affretto il passo e lo raggiungo.

«hey»

Gli dico sorridendogli.

«hey J.»

Mi saluta guardandomi e lasciandomi un dolce sorriso.

Rimaniamo in silenzio, io con le mie cuffiette e lui con le sue.

Quando entriamo nel nostro padiglione, lui mi prende per un braccio.

«accompagnami, devo salutare delle persone»

Mi dice, io annuisco soltanto mentre lui lascia la presa.

Lo seguo in mezzo alla gente che non sembra volersi spostare dal corridoi.

La mia attenzione cade su un ragazzo.

Appena lo vedo, mi blocco, i suoi capelli neri corti sono leggermente alzarti, in dei ciuffi ribelli, le sue labbra piene si muovono in modo che ai miei occhi sembra puro sesso. I lineamenti del suo viso sono a dir poco perfetti, la rifinitura della sua mascella, oh dio, mi piacerebbe baciare ogni centimetro del suo viso, quasi angelico.

Se lo guardo ancora potrei anche venire nei pantaloni.

Indossa un maglione un po' largo, i pantaloni stretti lasciano notare il suo fisico e ai piedi porta delle vans nere.

È così diverso da me, anche se io amo questo stile, ma più che altro mia madre mi impedisce di vestirmi in questo modo un po', come dire, punk? Rock? Non so bene come definirlo.

D'ora in poi lo chiamerò Alternativo.

Il suo fottuto stile alternativo, sono bagnata.

Ridacchia con la sua amica e il suo amico, mostrando la sua dentatura e mi viene quasi da ridere anche a me per il senso di pienezza che sento nel cuore.

I suoi occhi vengono portati distrattamente nel corridoio, passano verso di me, chiudo la bocca velocemente per non fargli troppo notare che lo stavo mangiando con gli occhi ma lui sembra che non mi abbia proprio notata minimamente, neanche un pochino, ha riportato la sua attenzione ai suoi amici e delusa cerco di trovare Simon, dato che l'ho completamente perso di vista.

La campanella suona l'inizio delle lezioni, continuo a girare in tondo cercando di trovare quella stramaledetta chioma verde.

Sento strattonarmi il polso, mi giro ritrovandomi i suoi occhi blu.

«Simon, ma dove eri finito?»

Gli dico scuotendo la testa.

Ridacchia.

«tu ti stavi praticamente masturbando in mezzo al corridoio Jane. Chi stavi squadrando?»

Mi chiede ridendo, spalanco la bocca incredula. Si notava così tanto? Le mie guance prendono subito la colorazione di un pomodoro decisamente troppo maturo.

Mi lascio scappare una risata insieme a lui.

«Nessuno»

Dico ridacchiando.

Scuote la testa ridendo e ci dirigiamo verso la nostra aula.

|JANE HENDERSON'S TIME MOTHERFUCKERS|

Questo è il PROLOGO, quindi solo uno spuntino. So che ho troppe storie in corso ma non mi importa, dovevo scriverla.

Ho così tanta voglia di scrivere tutti i filmini mentali che mi faccio quando lo vedo, sembrerò una matta, ma non mi importa, sono completamente fusa, mi ispira sesso da tutti i miei fottuti pori.

COMUNQUE parliamoci chiaro, se non vanno avanti le storie le elimino.

"Se qualcuno che sta leggendo questa Storia legge anche IS THIS PAIN vi preannuncio che probabilmente RISCRIVERÒ i primi capitoli, che rileggendoli, facevano veramente cagare.

GRAZIE PER LA VOSTRA ATTENZIONE.

La vostra ~Jane .

can you feel it? -SospesaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora